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Beato Brunone Giovanni (Brunon Jan) Zembol Religioso e martire

21 agosto

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Letownia, Polonia, 7 settembre 1905 - Dachau, Germania, 21 agosto 1942

Nacque a Letownia, nella diocesi polacca di Cracovia, il 7 settembre 1905. Nel 1922 fu accolto dalla Provincia dei Frati Minori di Santa Maria degli Angeli. Compiuto il noviziato, fu ammesso alla professione temporanea il 22 ottobre 1928 e a quella solenne il 6 marzo 1932, assumendo il nome di Brunon. Fu cuoco e organista in diversi conventi della Provincia. Il 19 novembre 1939 fu preso in ostaggio dai nazisti a Chelm ed imprigionato a Lublin. Da qui fu poi deportato prima a Sachsenhausen ed infine, nel dicembre del 1939, a Dachau. Il 21 agosto 1942, stremato nelle forze e preparato all'incontro con il Signore dal suo guardiano, morì nel campo di concentramento. In carcere i suoi compagni lo soprannominarono, per la sua inesauribile carità, «angelo di pazienza e di bontà». Giovanni Paolo II lo ha beatificato a Varsavia il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi, tra i quali figurano quattro altri suoi confratelli. (Avvenire)

Martirologio Romano: Vicino a Monaco di Baviera in Germania, beato Bruno Zembol, martire, che, deportato per la sua fede dalla Polonia costretta sotto un regime ostile a Dio, nel campo di prigionia di Dachau, morì gloriosamente tra i supplizi.


Jan Zembol nacque a Letownia, in diocesi di Cracovia, il 7 settembre 1905. Nel 1922 fu accolto dalla Provincia dei Frati Minori di Santa Maria degli Angeli. Compiuto il noviziato, fu ammesso alla professione temporanea il 22 ottobre 1928 e a quella solenne il 6 marzo 1932, assumendo il nome di Brunon. Gli toccò svolgere gli uffici di cuoco e di organista in diversi conventi della Provincia.
Il 19 novembre 1939 fu preso come ostaggio a Chelm ed imprigionato a Lublin. Da qui fu poi deportato prima a Sachsenhausen ed infine, nel dicembre del 1939, a Dachau. Il 21 agosto 1942, stremato nelle forze e preparato all'incontro con il Signore dal suo guardiano, offrì in olocausto la sua vita, vittima di pace sognando una nuova umanità. In carcere i suoi compagni lo soprannominarono, per la sua inesauribile carità, "angelo di pazienza e di bontà".
Giovanni Paolo II lo beatificò a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi, tra i quali figurano quattro altri suoi confratelli. In data odierna è commemorato dal nuovo Martyrologium Romanum nell'anniversario del suo glorioso martirio.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-08-23

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