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Sant’ Erchembodone Vescovo di Therouanne

12 aprile

† 12 aprile 742

Monaco irlandese, giunse all'abbazia di Sithiu, presso Saint-Omer, dove, dopo un decennio di ascesi, ne divenne abate, completando la riforma colombaniana della regola benedettina. Confermati i privilegi dell'abbazia da re merovingi, egli ne accrebbe il patrimonio con abile amministrazione. Nel 723 assunse la carica di vescovo di Thérouanne, mantenendo il doppio incarico. Morto nel 742, fu subito venerato come santo e nel 1052 le sue spoglie elevate. La sua tomba, oggi nella cattedrale di Saint-Omer, conserva la memoria di un pastore esemplare, invocato per la guarigione delle malattie alle gambe. La sua vita, redatta nel XIV secolo da Giovanni Lelong, abate di Saint Bertin, ne tramanda la fama di uomo di fede e di abile amministratore.

Martirologio Romano: Nel territorio di Ponthieu in Francia, sant’Erchembodóne, abate di Saint-Omer e al contempo vescovo di Thérouanne.


Sant’Erchembodone entrò come monaco nell’abbazia di Sithiu, presso Saint-Omer, dopo il 707 e trascorsi dieci anni fu elevato alla dignità abbaziale, portando così a termine la riforma colombaniana della regola benedettina. I sovrani Chilperico II e Tierrico IV gli confermarono i privilegi di immunità accordati all’abbazia da Clodoveo e dai suoi successori. Erchembodone si dimostrò amministratore accorto ed aumento sensibilmente i possedimenti terrieri dell’abbazia. Nel 723 fu chiamato a succedere al defunto Ravangerio, vescovo di Thérouanne, mantenendo però il doppio incarico. Morì infine il 12 aprile 742.
Sin dalla morte il santo vescovo ed abate fu oggetto di culto popolare e nel 1052 ebbe luogo la sua “elevatio”. La sua tomba, oggi sita nella cattedrale di Saint-Omer, è un arca monolitica sormontata da un coperchio già in forma di tetto a doppio rampante ed in passato era sostenuta da quattro leoni di marmo, dei quali non ne restano che due. Tra il 1152 ed il 1250 i canonici di Saint-Omer fecero edificare una chiesa sulla sua tomba, poi sostituita dall’odierna cattedrale.
Il santo è invocato in particolar modo per la guarigione delle malattie alle gambe. La sua Vita fu redatta nel XIV secolo da Giovanni Lelong, abate di Saint Bertin.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2007-04-08

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