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Beato Agostino Giuseppe (Elia) Desgardin Monaco e martire

6 luglio

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† 6 luglio 1794

Monaco cistercense che, durante la Rivoluzione Francese, fu incarcerato in una nave-prigione, qui morì contagiato dai suoi compagni infermi, dei quali si prendeva cura.

Etimologia: Agostino = piccolo venerabile, dal latino

Martirologio Romano: All’ancora davanti Rochefort sulla costa francese, beato Agostino Giuseppe (Elia) Desgardin, monaco dell’Ordine Cistercense e martire, che, durante la rivoluzione francese, fu in odio alla religione tratto fuori dal monastero di Septfontaines e, gettato in una sordida galera, morì contagiato mentre prestava assistenza ai compagni di prigionia malati.


Nelle ore più oscure della rivoluzione francese sacerdoti e religiosi, ormai considerati nemici del popolo, sono inseguiti, arrestati e ammassati nelle carceri dei diversi dipartimenti, prima di essere condotti - spesso con marce forzate - verso la costa, per essere deportati. Questa deportazione nella Guyana per molti di loro non avverrà mai.
Nella primavera del 1794 soggiorneranno nelle fortezze della Gironda o su delle navi negriere, soprattutto la "Deux Associés" e la "Washington", ancorate nella rada dell'isola di Aix, vicino a Rochefort.
Su queste navi, "i pontoni", le condizioni di vita sono tali che, in qualche mese, due terzi dei deportati trovarono la morte: 547 morti su 829.
L'affollamento eccessivo, le fumigazioni mattutine che impestavano le stive invece di purificarle, il nutrimento malsano e insufficiente e, ben presto, il tormento dei pidocchi fecero dei pontoni un vero inferno.
Il colpo di stato del 9 Termidoro addolcirà un poco quella che sarà chiamata "la ghigliottina secca". Sull'isola Madame verrà rizzato un ospedale di tende, dove moriranno ancora numerosi prigionieri.
Il 1° ottobre 1995 il Papa Giovanni Paolo II beatificò 64 di questi martiri, fra cui due monaci di Sept-Fons e uno della Trappa, della cui pietà, carità e spirito d'abbandono sono rimaste le testimonianze in diverse relazioni.
Fra' Elia Desgardin, infermiere a Sept-Fons, dopo la chiusura del monastero si trasferì con la comunità a Montluçon. Il rifiuto di prestare giuramento causò la dispersione dei fratelli. Fra' Elia fu arrestato, imprigionato a Moulins e condotto a Rochefort con il terzo convoglio dei deportati. Detenuto sulla Deux Associés, si prodigò nella cura dei malati, amato e ammirato da tutti. Contagiato, morì a quarantaquattro anni, martire della carità, il 6 luglio 1794 e fu sepolto nell'isola di Aix.


Fonte:
Santa Sede

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Aggiunto/modificato il 2006-10-29

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