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Padre Agostino Gemelli Sacerdote

Testimoni

Milano, 18 gennaio 1878 – 15 luglio 1959

Al secolo Edoardo Gemelli, entrò nel convento francescano di Rezzato presso Brescia, assumendo il nome di fra Agostino. Fu ordinato sacerdote il 14 marzo 1908 e fondò nel 1921 l’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, di cui fu rettore. Gemelli compì studi di neurofisiologia e di psicologia sperimentale. Si cimentò in ricerche rivelatesi fondamentali nei campi della psicologia dell’età evolutiva e della psicologia del lavoro.

Etimologia: Agostino = piccolo venerabile, dal latino


L’inizio della ricerca

Edoardo Gemelli nasce a Milano il 18 gennaio 1878 da famiglia non praticante e decisamente anticlericale. Cresce dunque in un ambiente agnostico, del resto comune alla borghesia dell’epoca. Nel periodo del liceo al Parini è alunno interno del convitto Longone, dove abbandona del tutto la pratica religiosa. Finito il liceo si iscrive, nel 1896, alla facoltà di Medicina presso l’Università di Pavia. Nel 1902 viene espulso per indisciplina dal collegio Ghislieri, dove era stato ammesso nel 1898. Frequentando l’Università aderisce al metodo positivistico e al materialismo, subendo il fascino del socialismo, di cui diviene un militante. Contemporaneamente inizia la ricerca scientifica, nel laboratorio del suo maestro Camillo Golgi, ordinario di patologia generale e premio Nobel per la medicina nel 1906. Qui matura la passione per le scienze biologiche e per la ricerca sperimentale.
Quando Golgi, positivista e anticlericale ma reazionario, è avversato dai socialisti, Gemelli si schiera con il maestro. Per questo viene fortemente criticato dai compagni del partito, da cui alla fine viene espulso. In quello stesso periodo cresce la sua amicizia con Ludovico Necchi, già suo compagno di liceo, grazie al quale Edoardo inizia ad avere rapporti, non privi di vivace polemica, con gli universitari del Circolo Severino Boezio della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (Fuci). Così, mentre inizia la sua ricerca scientifica, che mai abbandonerà nella vita, avvia un’altra ricerca fondamentale, anch’essa destinata ad appassionarlo sempre, quella della verità dell’uomo ed innanzi tutto di sé. Anche l’ambito dei suoi studi, sempre più orientati verso le frontiere della psicologia (di cui fonderà il primo laboratorio italiano), va ricondotto al suo interesse per l’uomo, considerato nella sua misteriosa unità fisica e spirituale.

La conversione

La passione per la ricerca caratterizzerà tutta la vita di Gemelli e lo porterà a cercare sempre il confronto delle idee, delle esperienze, delle concezioni, accostando senza preclusioni uomini diversamente schierati. Fra gli uomini di scienza che Edoardo inizia a frequentare già prima della laurea, conseguita nel 1902, ci sono anche sacerdoti – come il matematico e astronomo Pietro Maffi – e giovani di grande fede. Durante l’anno di volontariato come soldato di sanità nell’ospedale militare di Milano, che aveva sede nell’ex monastero benedettino di piazza Sant’Ambrogio, ritrova Ludovico Necchi. Per suo tramite inizia a frequentare un giovane sacerdote, Giandomenico Pini. Già in crisi per gli incontri pavesi, Edoardo, attraverso questi colloqui e le conversazioni con alcuni giovani francescani suoi compagni di servizio militare, riprende la pratica religiosa nell’aprile 1903. Poco dopo matura la sua vocazione e la decisione di farsi frate francescano, nonostante la forte contrarietà della famiglia. Il 23 novembre del 1903 viene ammesso all’ordine francescano e, trascorso l’anno di noviziato, prende i primi voti il 23 dicembre 1904. Edoardo diviene fra’ Agostino.

Dall’esperimento alla storia

Nel 1906, ancora giovane frate, Agostino Gemelli tiene una relazione al convegno della Fuci dal titolo I progressi delle scienze biologiche innanzi al pensiero cattolico, dove pone con evidenza la questione dei rapporti fra religione e scienza. Si fa strada nella mente del giovane frate l’idea che sia necessario provvedere alla formazione di un pensiero cattolico moderno, coerente con i tempi. Nel 1907 incontra il sociologo Giuseppe Toniolo (con cui è in corrispondenza), al quale prospetta il progetto di un Istituto superiore cattolico di studi filosofici. Le sue opere sono il frutto della convinzione profonda che il metodo empirico della scienza e una fede solida possono arricchirsi a vicenda nella prospettiva di uno sviluppo autenticamente umano e coerente con la grande tradizione della Chiesa.
Nel 1910 fonda, con altri esponenti del mondo cattolico ambrosiano, l’associazione Pro cultura, per «affermare nel campo del pensiero e della scienza la perenne vitalità del cattolicesimo». Ha contatti internazionali, volgendosi sempre più decisamente verso il campo della psicologia sperimentale. Nel 1914 consegue la libera docenza in Psicologia sperimentale, insegnamento che impartisce all’Università di Torino, nell’Accademia scientifico-letteraria di Milano e, dal 1921, nell’Università Cattolica. Nel 1914, scoppiata la guerra, fonda la rivista Vita e Pensiero, un vero laboratorio di idee che troveranno corpo e attuazione nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, al cui progetto lavorerà attivamente alla fine del periodo bellico.
Nel 1919 costituisce l’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, destinato a divenire l’ente promotore dell’Università. Con l’aiuto di Ludovico Necchi, di Armida Barelli, presidente della Gioventù femminile di Azione Cattolica, di Filippo Meda e di Ernesto Lombardo, nel 1921 padre Gemelli ottiene l’approvazione di Benedetto XV alla realizzazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che inaugurerà il 7 dicembre dello stesso anno, nella festività di Sant’Ambrogio, con due facoltà: Filosofia e Scienze sociali. Padre Gemelli assume la carica di Rettore, che mantiene fino alla morte. Nel 1924 arriva anche il riconoscimento statale, che abilita l’Università Cattolica del Sacro Cuore a rilasciare titoli con valore legale, favorendo quella penetrazione dei cattolici nella società che costituisce uno degli scopi di padre Gemelli. Con il riconoscimento statale si rende necessario ristrutturare l’ordinamento didattico. Nascono le facoltà di Lettere e Filosofia e di Giurisprudenza. Nel 1926 sorge la Scuola di scienze politiche, economiche e sociali che darà vita nel 1932 alla facoltà di Scienze politiche, economiche e commerciali.
Sin dal 1921 padre Gemelli vuole creare nell’Università un ben attrezzato laboratorio di psicologia, per proseguire nelle ricerche che da anni svolgeva a livello internazionale. Il 26 dicembre 1940, tornando in auto da Firenze, padre Gemelli ha un grave incidente stradale da cui si riprende con fatica, costretto alle stampelle prima, alla sedia a rotelle poi. Ugualmente sa reggere con determinazione e lungimiranza l’Università Cattolica del Sacro Cuore, orientandola verso uno sviluppo che prevede la costituzione di una facoltà di Medicina e di un Policlinico, suo sogno sin dagli anni Venti. Nel 1953 padre Gemelli inaugura la sede di Piacenza con la facoltà di Agraria.
Nel 1958 la facoltà di Medicina e chirurgia ottiene l’approvazione del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione. La nuova facoltà sorge a Roma, a Monte Mario, per formare giovani che considerino «l’esercizio della loro professione come una nobile arte che ha per fine di alleviare le sofferenze dei fratelli in Cristo» (padre Gemelli in Vita e Pensiero, 1958).
Padre Agostino Gemelli si spegne il 15 luglio 1959, senza poter vedere la realizzazione della sua ultima grande fatica per la cultura scientifica in Italia. Il suo funerale è celebrato nel Duomo di Milano dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini, con un concorso memorabile di autorità, di studiosi e di popolo.


Fonte:
www.unicatt.it

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Aggiunto/modificato il 2013-04-19

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