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Beata Costanza d’Aragona Regina

17 luglio

1247 – Barcellona, Spagna, 8 aprile 1300

Figlia del re di Sicilia Manfredi e nipote dell’imperatore Federico II, Costanza nacque nel 1247. Nel 1262 sposò Pietro III di Aragona dal quale ebbe sei figli, tra cui la futura santa Elisabetta di Portogallo. Sebbene direttamente coinvolta nelle burrascose vicende politiche del suo tempo, seppe mantenere un equilibrato distacco dalla vita terrena dedicandosi alla preghiera e alle opere di carità. Morì a Barcellona il venerdì santo dell’anno giubiliare 1300 e fu sepolta nella chiesa di S. Francesco; dal 1852 le spoglie riposano nella cattedrale della città, ove viene festeggiata il 17 luglio.


Figlia di Manfredi, re di Sicilia, e nipote dell'imperatore Federico II, nata nel 1247, nel 1262 sposò a Mont­pellier Pietro III il Grande d'Aragona; dal matri­monio nacquero sei figli, tra i quali s. Elisabetta, regina del Portogallo. Devotissima dell'Ordine Francescano, Costanza nel 1268 costruì il monastero di S. Chiara di Huesca e favorì poi largamente altre fondazioni e conventi. Incoronata col marito a Sa­ragozza nel 1276, visse le delicate vicende delle guerre nazionali e della contesa del regno angioino di Sicilia da parte del marito, in gravi contrasti con il papa Martino IV, che appoggiava Carlo d'Angiò. Fu reggente durante la spedizione di Pietro in Africa e Sicilia (1282); avuto il regno di Sicilia dopo i « Vespri », si trasferì colà con i figli e governò con giustizia e prudenza in nome del marito e, dopo la morte di questo (1285), ac­canto al figlio Giacomo, sovrano del regno. Nel 1294 fondò un monastero di Clarisse a Messina e vi professò la regola di s. Chiara. Proclamato re di Sicilia il figlio Federico (Fadrique) e scomunicato da Bonifacio VIII che aveva riconosciuto i diritti degli angioini, Costanza obbedì ossequiosa al mandato del papa, il quale le aveva ordinato di lasciare la Sicilia, e, nel 1296, si trasferì a Roma dove l'anno seguente, per desiderio di pace, concertò il matrimonio di sua figlia Jolanda (Violante) con Roberto, duca di Ca­labria e figlio di Carlo II d'Angiò che, fatto pri­gioniero dagli aragonesi nel 1284, aveva avuto salva la vita per l'intercessione di Costanza presso il marito.
Dopo un breve soggiorno a Napoli accanto alla figlia, Costanza tornò a Roma e nel 1299 passò a Barcel­lona, dove legalizzò il testamento col quale, tra l'altro, ordinò la costruzione di due ospedali per i poveri, uno a Barcellona e l'altro a Valencia, sotto il governo e l'amministrazione dei Frati Mi­nori. Morì a Barcellona l'8 apr. (venerdì santo) 1300 e ivi fu certamente seppellita nella chiesa del convento di S. Francesco. Inesattamente alcuni cronisti fissano la data della morte al 1301 o al 1302 e il seppellimento nella chiesa di S. Chiara di Barcellona, oppure a Messina. Le sue spoglie, che rimasero nella chiesa di S. Francesco fino al 1835, furono trasferite nel 1852 in una cappella del chiostro della cattedrale. È ricordata il 17 lugl.; Dante la loda nel Purgatorio (III, 143) come la « buona Costanza ».


Autore:
Isidoro da Villapadierna


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2009-03-02

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