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Mercedari redentori i Beati: Giacomo de Lara, Ludovico Gascò, Bernardo de Pratis, Pietro da Barcellona, Pietro de Quesada e Guglielmo de Quadres, sotto il generalato di San Pietro de Amer liberarono molti schiavi. Rianimarono di fede i prigionieri con le loro virtù e meriti lasciando molti allievi nella santità. Con la pace nel cuore, ognuno nel proprio convento, morirono e raggiunsero per sempre la patria eterna. L’Ordine li festeggia il 18 dicembre.
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I Redentori Mercedari, conosciuti anche come il Beato Redentori, erano un gruppo dedicato di frati Mercedari che lavoravano instancabilmente sotto la guida di San Pietro de Amer per riscattare i prigionieri e fornire assistenza spirituale a coloro che erano in cattività. Questo gruppo consisteva in diversi membri di spicco, ognuno dei quali apportava contributi significativi alla missione di riscatto e di ministero ai prigionieri. Bernardo de Pratis, noto per la sua incrollabile compassione e dedizione alla missione, era uno dei membri chiave dei Redentori Mercedari. Ha lavorato instancabilmente per garantire fondi e risorse per facilitare il riscatto dei prigionieri, spesso mettendo a rischio la propria vita per portare a termine il suo compito. Giacomo de Lara, con il suo acuto intelletto e la profonda conoscenza teologica, fornì guida spirituale e conforto ai prigionieri sotto la loro cura. I suoi sermoni e insegnamenti ispirarono la speranza e rinnovarono la fede tra coloro che avevano perso ogni speranza durante la loro prigionia. Louis Gasco ha svolto un ruolo cruciale nel negoziare e coordinare gli sforzi di riscatto con i rapitori. Le sue capacità diplomatiche e la sua capacità di navigare in situazioni difficili lo hanno reso un bene inestimabile per i Redentori Mercedari. Attraverso delicati negoziati, Gasco ha facilitato il rilascio di innumerevoli prigionieri e li ha riportati in libertà. Peter de Quesada, noto per la sua profonda intuizione spirituale e la sua empatia, ha servito i prigionieri rilasciati, curando le loro ferite fisiche ed emotive. Fornì loro una guida spirituale, aiutandoli a ricostruire le loro vite e a trovare conforto dopo aver sopportato le difficoltà della prigionia. Pietro di Barcellona, noto per il suo impegno incrollabile nei confronti dei più poveri ed emarginati, ha cercato di affrontare le cause profonde della prigionia sostenendo la giustizia sociale e lavorando per l’eradicazione della schiavitù. Vedeva la missione dei Redentori Mercedari non solo come una risposta immediata a una crisi, ma anche come un'opportunità per affrontare le questioni sistemiche che portano alla prigionia. William de Quadres, con le sue eccezionali capacità organizzative, ha assicurato il buon funzionamento dei Redentori Mercedari. La sua esperienza amministrativa ha permesso al gruppo di operare in modo efficiente, coordinando gli sforzi e garantendo che le risorse fossero destinate efficacemente a compiere la loro missione. I Redentori Mercedari, come collettivi, dimostrarono incrollabile devozione e impegno per i principi di misericordia e redenzione. Attraverso i loro sforzi collaborativi, hanno riscattato innumerevoli prigionieri dalla schiavitù fisica e spirituale, offrendo loro una possibilità di una nuova vita. Il loro lavoro si è riverberato in tutta la società, lasciando un impatto duraturo sulla vita sia dei prigionieri che dei rapitori. Sebbene non ci sia una rappresentazione specifica o un mecenate associato ai Redentori Mercedari, la loro devozione esemplare alla missione della redenzione serve come ispirazione per tutti coloro che cercano di portare la liberazione e la speranza a coloro che sono in cattività o che affrontano l’oppressione. La festa tradizionalmente associata ai Mercedari è il 18 dicembre, in cui i fedeli cattolici onorano la dedizione e i sacrifici fatti da questi straordinari individui nella loro ricerca della giustizia, della misericordia e della redenzione.
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