Secondo lo storiografo domenicano Tolomeo di Lucca, dopo il Concilio di Lione del 1245 «papa Innocenzo (IV) mandņ dei Predicatori e dei Minori per attendere alla conversione dei Tartari ; fra' Anselmo di Lombardia era a capo dei Predicatori e fra' Giovanni da Pian del Carpine a capo dei Minori». Le fonti divergono sensibilmente nel determinare la natura e gli sviluppi di questa delicata spedizione missionaria. Verisimilmente Anselmo (che alcuni vorrebbero polacco o francese) raggiunse via mare l'Egitto (o la Palestina), quindi si inoltrņ nell'Armenia, nella Georgia, fino al convento domenicano di Tiflis. Questo itinerario ci č descritto da un confratello di Anselmo, fra' Simone di Saint-Quentin, in un brano inserito nello Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais. Ma l'ostinazione dell'esercito tartaro, cui principalmente era diretta la legazione, costrinse i missionari a ritornare in Europa. Sulla veridicitą dei drammatici episodi avvenuti durante le trattative con gli esponenti militari e delle peripezie del lungo viaggio, gli storici contemporanei avanzano tuttavia serie riserve. Sbarcato in Europa sul finire del 1248 o all'inizio del 1249, Anselmo sarebbe presto ripartito alla volta della Persia per concludere col martirio la sua operosa attivitą missionaria: ma nč il Beovius, nč il Fontana presentano come certa tale notizia.
Autore: Angelico Ferrua
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