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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Maria de San José (Josefa) Parra Flores Condividi su Facebook Twitter

Serva di Dio Maria de San José (Josefa) Parra Flores Vergine e martire

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El Sabinito, Messico, 14 maggio 1892 - Degollado, Messico, 24 dicembre 1917

Maria de San José (abbreviato Josefa) Parra Flores era una giovane iscritta all’Associazione delle Figlie di Maria Immacolata della città di Degollado, in Messico. Il 24 dicembre 1917, per difendere la propria purezza dall’assalto di alcuni guerriglieri, si gettò con l’amica Coleta Melendez Torres (o Menendez De La Torre) in un edificio in fiamme: morirono bruciate. Avevano rispettivamente venticinque e ventuno anni. Il nulla osta per l’avvio della loro causa di beatificazione e canonizzazione, a carico della diocesi di San Juan de los Lagos in Messico, porta la data del 12 ottobre 1995.



I sanguinosi eventi della rivoluzione messicana, iniziata nel 1910 per mobilitare le masse dei contadini poveri contro i grandi proprietari terrieri, videro coinvolte loro malgrado anche due giovani, Maria de San José (o Josefa) Parra Flores e Coleta Melendez Torres (o Menendez De La Torre).
La prima era nata a El Sabinito, presso Michoacán in Messico, il 14 maggio 1892. Trasferitasi con i suoi genitori nello stato di Jalisco, entrò a quattordici anni nell'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata a Degollado, distinguendosi per religiosità e per amore a Gesù Sacramentato. Quando andava al ranch di proprietà di suo padre, portava sempre con sé un libro di meditazioni sulla Passione di Cristo e invariabilmente si fermava qualche minuto per leggerne qualche passo: era tale il suo amore e la sua compassione per Cristo sofferente che scoppiava a piangere.
Quando nella proprietà paterna venne preso a lavorare un nuovo emigrato, fece amicizia con la figlia di lui, Coleta, minore di lei di cinque anni. La istruì sulle verità della fede e la preparò alla Prima Comunione. Spesso entrambe andavano a piedi fino a Degollado per partecipare alla Messa; lungo il tragitto, recitavano il Rosario. Quando Coleta ebbe l’età giusta, s’iscrisse anche lei tra le Figlie di Maria.
Le due amiche praticavano coscienziosamente le virtù proprie della loro Associazione: carità, obbedienza, umiltà e purezza. Ogni anno, inoltre, non mancavano mai al pellegrinaggio organizzato per le socie al santuario della Madonna di Guadalupe.
La rivoluzione, purtroppo, giunse anche a Degollado. Il 24 dicembre 1917 un gruppo di guerriglieri agli ordini di José Inés Chávez García, detto “L’Attila del Bajío” (il Bajío è un bassopiano del Messico centrale), entrò in paese e lo mise a ferro e fuoco. Le ragazze vennero inseguite lungo una strada del centro della città per essere catturate, mentre attorno a loro gli edifici erano avvolti dalle fiamme. Non c’erano alternative: come riportarono alcuni testimoni oculari, proprio quando stavano per essere prese, Josefa fece in modo di liberarsi insieme a Coleta e si gettarono nello spazio infuocato che, prima dell’incendio, ospitava una macelleria.
Gli aggressori rimasero immobili di fronte a quel gesto. In un impeto di misericordia, fecero per tirarle fuori, quando il vento alimentò le fiamme. Non un grido uscì dalle labbra delle ragazze, anche se i loro volti tradivano il dolore che provavano. Coleta aveva ventun anni, mentre Josefa venticinque.
Alcuni giorni dopo, una volta rimosse le macerie dell’incendio, furono rinvenute le loro ossa, ormai calcinate. Con grande stupore dei presenti, fu notato che le medaglie che portavano al collo, in quanto distintivi delle Figlie di Maria, non si erano fuse, bensì erano rimaste intatte.
Per accertare se il loro sacrificio poteva essere dichiarato martirio in difesa della castità del corpo, la diocesi di San Juan de los Lagos, nel cui territorio attualmente si trova il luogo della loro morte, avviò il 29 maggio 1956 un’inchiesta informativa, seguita dal decreto sugli scritti il 29 maggio 1959. Il nulla osta dalla Santa Sede arrivò il 12 ottobre 1995. Nel 1981, sul luogo del loro sacrificio, è stata posta una targa di mattonelle. Anche se non ancora ufficialmente, sono note come “le martiri di Degollado” o, più familiarmente, “Las Quemaditas” (traducibile come “Le giovani bruciate”).


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2015-02-19

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