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Ventisei Santi del Monte Athos Monaci, martiri

22 settembre (Chiese Orientali)

Sec. XIII


Si tratta dei monaci antiunionisti del monastero di Zographou sul Monte Athos. In quel periodo era imperatore di Bisanzio Michele VIII Paleologo e patriarca ecumenico Giovanni Bekkos. Era il periodo in cui si discuteva sull'unione delle Chiese latina e ortodossa e sul riconoscimento dell'autorità pontificia. Sull'impero bizantino inoltre incombeva il pericolo turco e l'imperatore era dell'avviso di chiedere all'Occidente aiuti militari. Pertanto, moltissimi ortodossi non si mostrarono disposti all'unione con la Chiesa latina e al suo aiuto: fra questi, i monaci del Monte Athos, che non trovarono l'appoggio del patriarca e dell'imperatore, entrambi filoenotici. Questi ultimi, soccorsi da truppe militari, raggiunsero il Monte Athos e soffocarono con la forza la resistenza dei monasteri. Alla fine raggiunsero anche il monastero Zographou, decisi a convincere i monaci all'unione. In quel periodo, in un kellion nei pressi del monastero, viveva solitario un monaco, il quale aveva l'abitudine di recitare più volte al giorno l'inno acatisto davanti all'icona della Theotokos. Un giorno, mentre recitava il Salve, sentì l'icona pronunciare queste parole: «Salve a te, monaco anziano di Dio!».
Successivamente, l'icona gli ordinò di recarsi al monastero Zographou e annunciare all'egumeno e agli altri fratelli che stavano avvicinandosi i nemici: quanti di loro fossero impauriti, potevano fuggire e nascondersi fino a che il pericolo fosse passato; tutti gli altri, invece, forti e coraggiosi, dovevano sopportare con rassegnazione il martirio. Obbedendo pertanto all'ordine della Madre di Dio, il monaco anziano si precipitò ad annunciare ai fratelli la rivelazione.
Arrivato alla porta del monastero, si dice che il monaco abbia visto davanti a sé la stessa icona che egli aveva nella cella. Dopo averla baciata e presa con sé, raggiunse i monaci e narrò loro i fatti. Ventisei dei monaci del monastero, compreso l'egumeno, vollero restare: raggiunta la Rocca, essi rimasero in attesa del nemico. Ben presto arrivarono i filolatini che cominciarono a presentare le loro teorie sulle questioni al tempo dibattute. I monaci risposero che, per loro, unico capo della Chiesa era Gesù Cristo, e che erano pronti ad affrontare il martirio. Allora il monastero fu incendiato e i monaci bruciati vivi. La Chiesa greca commemora i santi martiri il 22 sett. La loro vita si può leggere nel Nuovo Martirologio di Nicodemo Agiorita.


Autore:
Apostolos F. Kralides


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum Orientalium

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Aggiunto/modificato il 2009-04-03

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