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Venerbile Mary Ward Fondatrice

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Mulwith, Inghilterra, 23 gennaio 1585 – Heworth, Inghilterra, 30 gennaio 1645


“Dio ha il Suo tempo per ogni cosa”, questo pensiero della Venerabile Mary Ward fu profetico e sembra ripercorrere la sua esistenza e quella dell’istituto che dal suo cuore coraggioso ebbe origine.
A Mulwith, una cittadina dello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra, la futura fondatrice delle Dame Inglesi nacque in una ricca famiglia il 23 gennaio 1585. Aveva solo dieci anni quando i genitori le prospettarono un buon matrimonio, secondo gli usi del tempo, che però non si combinò. La piccola Mary aveva una fede incrollabile, insieme ad un carattere determinato. Un giorno scoppiò un grave incendio nel castello paterno, Mary rimase con le sorelle in una stanza pregando il rosario, finché il padre giunse e le salvò. A dodici anni le venne nuovamente proposto un matrimonio, ma si oppose. L’anno dopo, con grande devozione, fece la prima comunione. Fu sollecitata ancora una volta a sposare un giovane cavaliere, ma angustiata per l’insistenza si ammalò. A sedici anni, leggendo le biografie dei martiri, sentì un gran desiderio di offrire la vita per il Signore che però le mostrò con chiarezza interiore che esigeva da lei non il martirio del corpo, ma la perfetta osservanza dei precetti evangelici, fino, se necessario, al martirio dell’anima. Molti suoi amici, anche religiosi, tentarono di convincerla ad abbandonare l’idea di farsi suora, Mary pregava, certa dell’assistenza del Signore. Quando nel 1606 le fu proposto di sposare l’erede di un’antica famiglia, tentò di convincerla anche il confessore al quale però, mentre celebrava la Messa, si rovesciò il calice. L’incidente lo sconvolse e quando Mary gli diede con riverenza l’asciugamano, con le lacrime agli occhi le disse che da quel momento l’avrebbe sostenuta nelle sue aspirazioni. La Ward iniziò, con l’arma della dolcezza, un apostolato di conversione verso alcune donne, riuscendo dove erano falliti uomini sapienti. Riportò alla fede cattolica una parente, mettendola in contatto con un gesuita e poi un’eretica che era in punto di morte. Nel 1609, a Londra, ebbe il primo rapimento estatico.
Avuto il consenso dei genitori, finalmente, in compagnia di una donna cui era stata affidata, Mary si imbarcò per la Francia, diretta a Saint-Omer, lontana dalle persecuzioni anti-cattoliche del suo paese. Entrò dalle Clarisse, ma presto ebbe chiaro che Dio la chiamava ad un’altra missione. L'anno seguente, con alcune compagne, si trasferì a Gravelines per dedicarsi ad un apostolato attivo, a vantaggio dell'educazione giovanile e della dignità femminile nella società e nella Chiesa. Un progetto a quei tempi innovativo e quasi temerario, anche nell’ambito religioso. Alla base poneva la spiritualità ignaziana. Mary sentì che avrebbe dovuto superare molte difficoltà. Paolo V concesse alla congregazione il decreto di lode nel 1616, ma non furono altrettanto benevoli i suoi successori, preoccupati perché Mary e compagne non vivevano in clausura.
Furono molte le manifestazioni del Divino alla Ward. Nel 1619, mentre era a Liegi, il Signore le mostrò quanto siano numerosi coloro che si dannano perché insensibili alle ispirazioni di Cristo. Meditando sulla vocazione degli apostoli, che operarono privi di ogni mezzo materiale, sentì il desiderio della completa abnegazione di se stessa. Davanti al crocifisso concepì che l’Istituto, rimanendo indipendente dalla Compagnia di Gesù, doveva però esserne diretto per assicurarsi il vero spirito. Nel 1625 soggiornò a Roma. Un giorno, mentre si trovava nella Chiesa di San Girolamo della Carità, davanti al SS. Sacramento, chiese al Signore la forza per comprendere il valore della sofferenza. L’11 aprile, in adorazione in Santa Maria dell’Orto, concepì l’onnipotenza di Dio e, illuminata dallo splendore del Santissimo, rimase momentaneamente cieca. Il 26 giugno, nella Chiesa di Sant’Eligio, conobbe da Dio il valore del perdono. In San Marco, mentre pregava per l’Istituto, sentì che avrebbe dovuto sopportare molte persecuzioni.
La vigilia di Natale Mary partì per il Tirolo e giunta a Feldkirch, nonostante la stanchezza e il freddo, andò nella chiesa parrocchiale, rimanendovi in preghiera fino a notte inoltrata, completamente immersa in Dio. Si spostò poi verso Monaco e nel viaggio predisse alle compagne che avrebbero avuto sostegno dal Principe Elettore. Così fu, ottennero un’abitazione e una rendita.
La congregazione ebbe un notevole sviluppo tra il 1616 e il 1628, con l’apertura di case a Liegi, Colonia, Treviri, Monaco, Vienna, Presburgo (Bratislava), Roma, Napoli, Perugia. Fino al 1631, quando giunse la terribile prova della soppressione, decretata da Urbano VIII a causa delle loro idee troppo “innovative”. La Ward fu sottoposta ad esame e “invitata a soggiornare” presso le clarisse di Monaco di Baviera. Furono anni dolorosi. Mary, con coraggio e tenacia, decise di intraprendere, nel 1637, un viaggio a Roma per incontrare il papa. Poté finalmente ristabilire l’istituto, portandosi in Belgio, grazie ad una lettera di presentazione del medesimo pontefice a Enrichetta Maria di Francia, Regina di Gran Bretagna. Due anni dopo tornò in patria dove poté aprire, con grande gioia, alcune comunità.
La sua “missione terrena” era conclusa: Mary Ward morì a Heworth il 30 gennaio 1645. Donna d’azione e di preghiera, come traspare dai suoi scritti, la piena confidenza in Dio le fece accettare con serenità interiore molte avversità. Gli episodi che caratterizzarono la sua esistenza sono mirabilmente narrati in una “Vita Dipinta”, costituita da cinquanta quadri, conservati a Augsburg, in Germania. Furono realizzati tra le Fiandre e il Tirolo, la maggior parte nella seconda metà del XVII secolo. L’iniziativa si deve alle prime Compagne e almeno cinque pittori vi hanno lavorato, riprendendo la prima biografia scritta da gesuita p. Tobias Lohner (morto nel 1689).
Dopo la morte della Venerabile Mary, le Dame Inglesi ripresero ad espandersi, grazie a molti vescovi che ne apprezzavano l’attività educativa. Un importante riconoscimento ecclesiastico fu concesso nel 1703, poi nuovamente nel 1749. Grande fu lo sviluppo nel ‘700 e ’800, oltre che in Germania, Austria e Italia, anche in Ungheria, Cechia, Slovacchia, Romania, Croazia. Nel 1853 iniziò l’apertura missionaria in India, a compimento della volontà della Ward che voleva raggiungere, fin dall’inizio, “le Indie e i Turchi”. Nel 1877 fu approvato il nome Institutum Beatae Mariae Virgini. Solo nel 1909 S. Pio X riabilitò la Ward e ciò permise, nel 1932, l’introduzione della causa di beatificazione. Il secolo XX portò la Congregazione in America Latina (Cile, Argentina, Brasile), in Africa (Zimbabwe), in Asia (Nepal, Corea) e, dopo la caduta del comunismo, in Europa orientale (Russia, Ucraina e Siberia). Nel 1989 fu la volta di Gerusalemme, nei primi anni del 2000 Cuba, la Mongolia, la Moldova. Nel terzo millennio l’istituto ha potuto finalmente prendere il nome di “Congregatio Jesu”, come voluto da colei che fu la fondatrice della più antica congregazione religiosa dedita all'educazione femminile. Nel 2009 è stato promulgato il decreto che ne riconosce le virtù eroiche.
 


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2010-01-19

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