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Beato Giacomo da Luino Carmelitano

16 febbraio

Luino, 1416 ca - 1477

Apparteneva alla nobile famiglia degli Eleuterii. A 42 anni, decise di vestire l'abito dei carmelitani, entrando nel convento di Melegnano. Nel 1475, tornò a Luino e costruì un convento e una chiesa dedicata alla Vergine. Si dedicò alla cura spirituale degli abitanti e alla questua per la comunità. La sua fama di santità si diffuse grazie a miracoli come la guarigione di un bambino e il risanamento di un braccio storpio. Morì nel 1477 e fu sepolto nella chiesa di San Pietro in Campagna. Nel 1834, il suo corpo fu ritrovato e deposto nella cappella della Vergine.



Giacomo apparteneva alla nobile famiglia degli Eleuterii (de` Leuteri), figlio di Beltrame, come risulta da alcuni documenti del 31 luglio 1436 e del 1477.
Nato probabilmente a Luino verso il 1416, trascorse buona parte della vita tra Luino e Ticinallo, impegnato nella cura degli affari familiari. Alla matura età di quarantadue anni decise di vestire l’abito dei conversi carmelitani, entrando nel convento di Melegnano. Nel 1475 tornò in paese con due frati conversi che l’aiutarono ad edificare, su un terreno di famiglia presso la riva del lago, un convento con a fianco una chiesa dedicata alla Vergine (oggi santuario del Carmine). Il beato si dedicò alla cura spirituale degli abitanti del posto ed alla questua per la comunità che si andava formando. Si diffuse la sua fama di santità, grazie ad alcune favori che ottenne dal Signore, come la guarigione del figlio di una vedova travolto da un muro e il risanamento di un braccio storpio. Era tale la sua carità verso i bisognosi che si disse trasformava pietre e acqua in pane e vino. Fra’ Giacomo pregava in ginocchio molte ore della notte, a scapito della salute.
Morì nel 1477, i presenti affermarono che attorno al corpo si accesero miracolosamente molte candele. Altri prodigi si verificarono in seguito, in particolare una sua berretta (o un cappuccio), era richiesta dalle donne che stavano per partorire per porlo sul ventre. Luino fu, per i meriti di questo servo di Dio, preservata dalla peste e da tempeste orribili.
Il beato Giacomo fu sepolto nella Chiesa di S. Pietro in Campagna, l`antica parrocchiale che sorgeva appena fuori del borgo. Negli Atti della visita pastorale di S. Carlo Borromeo del 1574 si riporta una scrittura del 21 ottobre 1569, attestante le ricerche fatte sulla sua vita. Il Borromeo vedendo che la chiesa di S. Pietro era in condizioni precarie, ordinò il trasferimento della parrocchia in una nuova chiesa da erigersi in Luino; tali lavori iniziarono nel 1578. Nel 1834, rifacendosi il pavimento della chiesa di S. Pietro, il sepolcro fu ritrovato e il corpo deposto nella cappella della Vergine costruita alla fine del secolo XV, dove un affresco attribuito a Bernardino Luini lo ritrae con l’aureola insieme ai Magi e alla Madonna, con lo sfondo del Lago e della città. Oggi l’antica chiesa di S. Pietro ha a fianco il cimitero e conserva il campanile romanico. Nel martirologio ambrosiano il b. Giacomo fu annoverato tra i beati.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2010-08-16

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