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Mons. Giuseppe Bicchierai

Testimoni

1898 – 1987


In una famiglia da poco trasferitasi da Bagnone, nel 1898 nasce a Milano Giuseppe Bicchierai che, divenuto sacerdote della diocesi ambrosiana, sarà una “luminosa figura storica” di quella Chiesa come lo definisce il card. Martini durante il suo funerale. Lo troviamo sin da ragazzo, mentre frequenta l’istituto superiore per ragionieri, impegnato nell’Unione Giovani a S. Luigi per diffondere la fede tenendo discorsi di risveglio cristiano. In seguito, lo scoppio della Grande guerra lo coglie proprio quando frequenta la scuola per allievi  ufficiali a Parma dove però, a causa del tifo, ottiene una licenza illimitata e scampa alla prima linea ma non al dolore personale per la morte di un fratello caduto al fronte. Negli anni successivi si dedica all’insegnamento in varie scuole private e pubbliche e continua il suo personale apostolato come laico nelle file della Gioventù cattolica.
Ordinato sacerdote a 37 anni, dopo un primo momento di ordinario ministero, si trova di nuovo a diretto contatto con la dura realtà della guerra e viene chiamato dal card. Schuster a svolgere una delicata azione diplomatica e umanitaria. Dopo l’occupazione tedesca e la formazione della Repubblica Sociale Italiana, si adopera senza sosta, attraverso contatti diretti con le autorità tedesche, per la liberazione dal carcere di sacerdoti e laici detenuti a Milano conseguendo risultati sorprendenti anche nei confronti di molti ebrei avviati clandestinamente in Svizzera. Trascorso un anno dal termine della guerra, viene chiamato ad assumere la presidenza del Consiglio di Amministrazione del quotidiano cattolico “L’Italia”, che mantiene per 23 anni e sotto la sua presidenza  il giornale crescerà sensibilmente arruolando firme di spicco specie nelle corrispondenze dall’estero.
Mentre la città e tutta l’Italia si accingevano alla dolorosa ricostruzione postbellica, nel fiorire delle varie opere caritative ed assistenziali della Diocesi, il Cardinale Schuster affida ufficialmente a mons. Bicchierai la “Caritas Ambrosiana” alla cui nascita stava lui stesso lavorante da tempo. Inizia così un fecondo apostolato nella carità che accompagnerà tutta la storia successiva servendo le sempre nuove necessità dei fratelli. L’ultima grande realizzazione della testimonianza di fede di mons. Bicchierai sarà la “Fondazione Centro Auxologico Italiano” di Piancavallo, in provincia di Novara, per la ricerca e l’assistenza sanitaria per le anomalie della crescita che si distinguerà sin dall’inizio per la capacità di affrontare unitamente gli aspetti tipicamente clinici e quelli psico-pedagogici e didattici per un armonico sviluppo dell’individuo.
Mons. Bicchierai morirà nella sua casa di Milano il 29 maggio 1987, vigilia della festa dell’Ascensione: è stato un protagonista della vita sociale ed ecclesiale ambrosiana, dotato di grande fede e di una eccezionale intelligenza pratica. Tutta la vita si è profuso per una presenza attiva e matura della Chiesa nella società come il lievito di evangelica memoria.
Alcuni mesi dopo la morte, la Provincia di Milano, decide di conferire una medaglia d’oro alla sua memoria e già all’indomani della morte si legge di lui: “Anche a considerarlo da un punto di vista puramente umano, lo dovremmo chiamare manager di alta qualità imprenditoriale; dedicandosi a Dio nel sacerdozio ministeriale orientò tutta la sua vasta capacità manageriale al servizio della carità verso i fratelli, nei quali vedeva l’immagine di Cristo”.


Autore:
Emanuele Borserini

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Aggiunto/modificato il 2012-06-29

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