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Madre Angela Marongiu Mistica

Testimoni

Sassari, 8 febbraio 1854 - 26 marzo 1936


Nasce a Sassari l’8 febbraio 1854 in una famiglia mediamente borghese; è la prima di otto figli, la sua è una famiglia di contadini, gente semplice e laboriosa; i genitori sono persone timorate di Dio e attenti al prossimo: questo esempio ritorna nella vita di Angela con un grande amore per i poveri e con il desiderio forte di condividerne le miserie materiali e spirituali.
Angela Marongiu cresce quindi in quest’ambiente sereno e pervaso da un vivo sentimento religioso. Frequenta le scuole elementari ma non può continuare gli studi per motivi di salute.
Mostra fin da bambina una particolare tensione per la vita spirituale coltivata e alimentata con la partecipazione quotidiana alla messa e all’adorazione eucaristica nella chiesa di Sant’Apollinare, sua parrocchia, o in quella, vicina alla sua abitazione, delle monache Cappuccine.
Attratta dalla loro spiritualità vorrebbe entrare in monastero, ma a causa della sua fragile salute non le è permesso. A dodici anni riceve la Prima Comunione ed ottiene di fare la comunione ogni giorno, espressione del suo grande amore per l’Eucaristia. Ed è proprio nella comunione eucaristica che il Signore le fa doni straordinari, come visioni e locuzioni.
Il 26 giugno 1908 fa voto di perfezione e nel 1909 il voto di vittima, con cui raggiunge l’apice nella sua unione con Dio.
La sua vita mistica e spirituale è solcata da una profonda ed intensa contemplazione dei misteri della vita di Gesù, in modo particolare la sofferenza nel Getsemani e sulla Croce.
La tappa senz’altro più significativa di quest’esperienza spirituale si rivela, infatti, nella chiamata ad entrare nel Getsemani e a prendervi fissa dimora. Angela diviene la Sposa del Getsemani: la “Vaga Rosa” che nel luogo dell’agonia agonizza, con l’offerta sacrificale della vita è chiamata a riparare ciò che altri con i loro peccati distruggono, cioè il bene supremo che Dio dona ad ogni uomo, la salvezza in Gesù Cristo; è nel Getsemani per condividere “ad imitazione del suo Sposo” la sofferenza lacerante del Figlio di Dio e impetrare con preghiere e suppliche incessanti il perdono su tutta l’umanità.
“Gesù tu sai che sono entro questo giardino con Te per la causa dei peccatori. Gesù te ne voglio presentare tanti di questi cuori, salvali caro Gesù in virtù del tuo Cuore Agonizzante!” (Dagli Scritti Spirituali)
E’ sicuramente un progetto d’amore di cui si sente investita e più volte rimane, come lei stessa afferma, sgomenta ma sempre intimamente unita a Gesù ed in modo particolare nella comunione eucaristica, così come appare nei suoi scritti:
“Gesù io ne provo questa tua potenza quando sei venuto a me e disceso nel mio cuore, io ti sento più che mai e sento la tua potenza, perché distaccando il mio cuore dalle caduche cose di questa terra fai che il mio cuore altro non voglia, altro non desideri che Te Sommo ed Eterno Bene”. (Dagli Scritti Spirituali)
Madre Angela coltiva una speciale devozione per l’Angelo Custode, suo confidente e diretto consigliere, e una commovente partecipazione alla sofferenza delle Anime del Purgatorio, per le quali prega incessantemente, offrendo anche le proprie sofferenze.
Non è da meno, anzi occupa un posto primario, la devozione alla Madonna, che si rivela nel suo cammino la Madre, la Sorella e la speciale Guida nei momenti più difficili della fede.
Si può sintetizzare lo straordinario carisma ricevuto da Madre Angela con una frase-slogan − Che io non conosca altra via né altra strada che questa, dal Cenacolo al Getsemani, dal Getsemani al Calvario − in cui sono compresi gli elementi portanti di una spiritualità tutta eucaristica, che affonda le sue radici nel Getsemani a partire dal Cenacolo in continuità con il Calvario. Nell’orto del Getsemani, luogo di dolore ma anche di infinito amore, tutto diventa eucaristia: il male è trasformato in bene, la sofferenza in gioia, la morte in vita.   
Madre Angela, pur non avendo realizzato missioni apostoliche come Padre Manzella, è stata anch’essa un’umile e nascosta missionaria – “il granellino di polvere”  – poiché ha convertito e portato a Dio, con la sua preghiera incessante e l’offerta della sua vita come vittima, un grandissimo numero di persone, lontane da Dio e dalla Chiesa.
Si spense serenamente il 26 marzo 1936, all’età di 82 anni. Le sue spoglie mortali si trovano nella Cripta della Chiesa del SS. Sacramento (Sassari), in una cappella di fronte alla tomba del Servo di Dio Padre Manzella, anch’esse oggetto di grande venerazione.


Autore:
Suore del Getsemani

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Aggiunto/modificato il 2012-08-07

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