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Beata Maria Teresa Demjanovich Vergine

8 maggio

Bayonne, New Jersey, Stati Uniti d'America, 26 marzo 1901 - Elizabeth, New Jersey, Stati Uniti d'America, 8 maggio 1927

Teresa Demjanovich, nata negli Stati Uniti da genitori emigrati dalla Slovacchia, aspirava diventare monaca carmelitana, ma le fu impedito da problemi alla vista e dal dover assistere la madre malata. Alla morte del padre e dopo aver riconosciuto che il suo servizio poteva essere prestato tramite l’insegnamento, per cui era molto dotata, entrò tra le Suore della Carità di Santa Elisabetta, col nome di suor Miriam Teresa. Scrisse testi teatrali, poesie e meditazioni spirituali. Ammalatasi gravemente, morì nell’ospedale della città di Elizabeth, nel New Jersey, a 26 anni. È stata beatificata a Newark il 4 ottobre 2014. I suoi resti mortali attualmente riposano presso la cappella della Sacra Famiglia, adiacente alla Casa Madre delle Suore della Carità di Santa Elisabetta.



Teresa Demjanovich nacque il 26 marzo 1901 a Bayonne, nello stato del New Jersey, ultima dei sette figli nati dal matrimonio tra Alexander Demjanovich e Johanna Suchy, immigrati dopo il matrimonio dalla Slovacchia dell’Est. In un testo autobiografico rinvenuto dopo la sua morte, ella affermò: «La nostra casa era governata dall’amore più che dalla paura». Descrivendo l’ambiente, proseguiva: «Alle pareti erano appese esclusivamente immagini sacre” e «Luci votive erano accesa di fronte agli altarini e alle statue del Sacro Cuore, della Beata Vergine e di san Giuseppe». Suo padre lavorò inizialmente come calzolaio, poi come operaio in una raffineria.
Teresa ricevette il Battesimo e la Cresima nella chiesa greco-cattolica di San Giovanni Battista a Bayonne il 31 marzo 1901. Dopo aver frequentato le elementari e le medie, ottenne il diploma di scuola superiore nel gennaio 1917.
Già da quel periodo si sentiva chiamata alla vita religiosa. Avrebbe desiderato entrare tra le monache Carmelitane, ma doveva restare a casa: la madre era gravemente ammalata, mentre le sorelle maggiori lavoravano fuori. Inoltre, dato che le religiose si mantenevano con lavori di ricamo e lei aveva un problema alla vista, non era adatta a stare da loro.
Per due anni e otto mesi, la giovane ebbe di fatto l’intera responsabilità delle faccende domestiche. Pur non potendo entrare in convento, s’impegnò profondamente nelle attività parrocchiali: cantava nel coro, era membro del Sodalizio Mariano e segretaria del consiglio nazionale delle donne cattoliche.
Dopo la morte della madre, nel novembre 1918, Teresa venne esortata ad iscriversi al College di Saint Elizabeth a Convent Station, nel New Jersey. Dopo essere stata ammessa, si specializzò in Lettere, laureandosi col massimo dei voti e la sospirata lode. Nel semestre 1923-’24 insegnò all’Accademia di Saint Aloysius a Jersey City.
Molte persone hanno dichiarato che, nel periodo del college, si faceva notare per la sua umiltà e per la genuina devozione. Molto spesso la si poteva trovare inginocchiata in cappella a pregare, a compiere l’Adorazione Eucaristica oppure a recitare il Rosario. Gli altri studenti la cercavano per confidarle i propri problemi: aveva sempre una parola gentile.
Tuttavia, il desiderio di diventare Carmelitana era sempre presente. Dopo essersi consultata con i familiari, ricevette un prezioso suggerimento: avrebbe dovuto entrare non in un ordine contemplativo, bensì in una congregazione dedita all’insegnamento. Dopo aver molto riflettuto e pregato, accettò il consiglio di compiere una novena alla Madonna per chiederle sostegno.
Alla fine, antepose la volontà di Dio alla propria: decise di entrare tra le Suore della Carità di Santa Elisabetta a Convent Station. Frequentava già la loro cappella: un giorno, mentre vi pregava, comprese che Dio la voleva proprio lì.
Tuttavia, proprio tre giorni prima della sua partenza, suo padre morì. Accettata quell’ulteriore prova, Teresa varcò l’ingresso del convento l’11 febbraio 1925. Accettata come postulante, aggiunse al nome di Battesimo quello di Miriam, in onore della Madonna.
Sin dal primo istante in cui iniziò la sua nuova vita religiosa, ebbe l’occasione d’impiegare il suo talento letterario. Non molto tempo dopo l’entrata, le venne chiesto di organizzare uno spettacolo teatrale con le altre postulanti, sotto la sua regia. Il copione, intitolato «The Seventieth Week» («La settima settimana»), ebbe un notevole successo e venne rappresentato in molte scuole e seminari. Oltre a quest’opera teatrale e a un’altra, «The Leper Colony» («La colonia dei lebbrosi»), suor Miriam Teresa compose anche numerose poesie.
Il suo direttore spirituale, il benedettino padre Benedict Bradley, consapevole delle doti che lei aveva, le domandò di scrivere i testi delle conferenze per le sue connovizie, che lui avrebbe pronunciato come se li avesse scritti personalmente.
Purtroppo, poco dopo aver professato i primi voti, nel novembre 1926 suor Miriam Teresa si ammalò e venne ricoverata all’ospedale di Saint Joseph a Paterson, nel New Jersey, per ipertensione e tonsillite. Molto indebolita, non venne operata per qualche settimana; dato che non sembrava particolarmente grave, venne rimandata in convento alla fine di dicembre. Tuttavia, continuò a peggiorare: supponendo che avesse l’appendicite, dovette farsi ricoverare di nuovo all’ospedale Saint Elizabeth, nella città di Elizabeth.
Mentre stava sempre peggio, ottenne la consolazione di pronunciare i voti perpetui dopo che suo fratello Charles, sacerdote di rito romano, aveva richiesto un permesso speciale in merito. Suor Maria Teresa sembrò migliorare lievemente, ma all’inizio di maggio ebbe un forte attacco di appendicite: ormai era certo che la sua fine era prossima. Presenti al suo ultimo respiro erano la sua Superiora, sua sorella Anna che lavorava come infermiera e varie suore che servivano in ospedale. Morì quindi l’8 maggio 1927, a 26 anni, tenendo in mano un Crocifisso che conteneva una reliquia della Vera Croce. Venne sepolta di mercoledì, giorno devozionalmente dedicato a san Giuseppe, nel cimitero della Sacra Famiglia a Convent Station. Pur essendo entrata in una congregazione cattolica, era rimasta di rito ruteno.
Dopo l’accaduto, padre Bradley mise un avviso sulla bacheca interna delle suore: «Le conferenze che ho impartito alle Sorelle sono state scritte da suor Miriam Teresa». Nel 1928 vennero raccolte in un libro, intitolato titolo «Greater Perfection – Being the Spiritual Conferences of Sister Miriam Teresa» (tradotto in italiano nel 1961 come «Verso la perfezione»). Al capitolo 18 di quel testo, ella scrisse: «La preghiera è, sopra ogni cosa, un atto con un deliberato scopo in vista, uno scopo chiaramente definito nella mente. Dunque entrare in me stessa, andare in quella stanza segreta che è la mia anima – e ricordate che Nostro Signore lo richiede come preludio indispensabile alla preghiera – richiede da parte mia uno sforzo determinato, precisamente un movimento, un atto della volontà».
In seguito alla sua morte, molti fedeli dichiararono di aver ricevuto prove della sua intercessione. Nel 1936 uscì la sua prima biografia, mentre l’11 dicembre 1945 il vescovo di Paterson, Thomas H. McLaughlin, iniziò a studiare il caso di suor Miriam Teresa, promulgando un editto per l’avvio della sua causa di beatificazione. Il lavoro, particolarmente intenso, venne supportato anche dalla «Sister Miriam Teresa League of Prayer», che si occupa tuttora di diffondere la sua spiritualità e i suoi testi.
Nel luglio 1978 venne richiesta la riesumazione dei suoi resti mortali dal cimitero. Nel maggio 1979, quindi, vennero traslati in una cripta nella cappella della Sacra Famiglia, adiacente alla Casa Madre delle Suore di Santa Elisabetta, dove tuttora sono conservati. Dopo lo svolgimento del processo apostolico, dal 18 maggio al 18 dicembre 1981, tra il 1989 e il 1998 venne prodotta la Positio super virtutibus, consegnata alla Congregazione vaticana per le Cause dei Santi nel 2002.
Nel frattempo, venne preso in esame un possibile miracolo: la guarigione dal morbo di Stargardt (una forma di degenerazione maculare bilaterale congenita) di Michael Mencer, che all’epoca in cui si ammalò aveva nove anni. Il resoconto della sua grazia era rimasto sommerso tra le numerose lettere arrivate alle suore, ma venne riscoperto nel 1998. La documentazione relativa venne presentata a Roma nel 2004.
L’8 luglio 2005, presso la Basilica cattedrale del Sacro Cuore a Newark, venne solennemente chiuso il processo informativo, i cui documenti vennero consegnati al Nunzio Apostolico per gli Stati Uniti, che li trasmise in Vaticano.
In seguito alla riunione dei cardinali membri della Congregazione per le Cause dei Santi, il 17 gennaio 2012, il 10 maggio dello stesso anno è stato reso noto il decreto con cui papa Benedetto XVI dichiarava Venerabile suor Miriam Teresa. La promulgazione del decreto sul miracolo sopra menzionato, giunta il 17 dicembre 2013, ha portato ad ufficializzare la beatificazione. Il rito, presieduto dal cardinal Angelo Amato come inviato del Santo Padre, si è svolto presso la cattedrale di Newark il 4 ottobre 2014.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2014-11-17

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