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Teresa Sammito Sposa e madre

Testimoni



Cinque anni fa, a Teresa Sammito, 32 anni, di Frigintini (RG), era stato diagnosticato un tumore non asportabile, per il quale si era sottoposta a chemioterapia. Pur consapevole dei rischi che una gravidanza avrebbe comportato per lei, il 30 aprile 2014 la giovane si era sposata con Salvatore Spadaro, imprenditore zootecnico, con cui, subito dopo, aveva concepito il suo primogenito.
Al quarto mese di gestazione, le notevoli complicazioni avevano spinto il medico a consigliarle l’aborto. Una prospettiva che Teresa non ha mai considerato nemmeno per un minuto. “Il Signore saprà indicarmi cosa fare”, aveva detto in quella circostanza.
Le doglie del parto erano arrivate lunedì scorso e la donna era stata ricoverata prima a Modica, poi in una struttura sanitaria più attrezzata, l’ospedale “Cannizzaro” di Catania.
Dopo un parto relativamente tranquillo, Teresa è stata colpita da arresto cardiaco e mantenuta in vita in coma farmacologico. Due giorni dopo, un secondo arresto cardiaco, seguito da emorragia cerebrale, le è stato fatale. Intanto il bambino, nato prematuro e del peso di 1,5 kg, è ancora in incubatrice ma le sue condizioni sono buone.
I funerali sono stati celebrati alla presenza di oltre 2000 persone nella chiesa di San Giorgio a Modica, ovunque tappezzata di fiori, finanche sul sagrato: “Lì ci siamo sposati poco più di dieci mesi fa e lì voglio salutarla”, ha raccontato il marito.
Durante la funzione, il parroco don Giovanni Stracquadanio ha fatto eseguire Grazie mamma, un canto con un testo che assume un significato particolare in questa vicenda: “Anche se domani, non sarò vicino a te / resterà una luce in fondo al cuore. / Grazie perché mi hai donato la vita, mentre per te c’era solo il dolore”.
“Dall’esempio di Teresa – ha detto il sacerdote – ognuno di noi tragga una conclusione. Lei ci ha dato l’esempio di vita affinché ognuno di noi sia capace di non pensare solo a se stesso. Il suo esempio è uno schiaffo al nostro egoismo. Non c’è amore più grande di quello dato per la vita della persona amata”.
Gli affettuosi ricordi di questa sfortunata ed eroica mamma sono andati molto oltre la cerimonia funebre o i formali telegrammi di cordoglio.
Ieri, in occasione della Festa della Donna, un’amica ha postato sul profilo Facebook di Teresa il seguente messaggio: “A te donna, madre, moglie, sorella, compagna, amica... A te donna, insostituibile fonte di vita, sostegno, speranza, calore per uomini e civiltà... A te che sei semplicemente Donna”.
Un’altra amica ha scritto: “Il tuo viaggio inizia in un mondo nuovo fatto solo d’amore, un amore grande come quello che tu hai donato a tutti coloro che hai incontrato nel tuo percorso di vita, un amore immenso come quello che tu hai donato al tuo piccolo. Che tu possa da lassù essere ancora e per sempre un esempio di Vita per tutti noi... Ciao”.
“Le persone come te solo in Paradiso possono andare”: è un altro degli attestati d’affetto per Teresa, la quale sul suo profilo Facebook non lasciava mai messaggi che non fossero gioiosi, positivi e inneggianti alla vita.
Amava la buona cucina, la giovane mamma modicana, come testimoniano le immagini dei pasticcini o dei tradizionali arancinotti siciliani, forse da lei stessa sfornati e poi postati in foto sul suo profilo, ancora poche settimane fa.
Probabilmente in cuor suo sapeva che il suo destino era segnato, eppure lo scorso 2 ottobre, aveva riportato questa citazione: “Ama la vita! Perché è l’unico regalo che non riceverai due volte”.
In data 17 dicembre si legge: “La mia famiglia prima di tutto… poi tutto il resto”. Una frase semplice, quasi scontata, che però, alla luce della scelta compiuta da Teresa per il proprio piccolo, assume una luce del tutto particolare.
La citazione del 15 febbraio afferma: “Passiamo troppo tempo a pensare ‘se’, ‘ma’, ‘chissà’, ‘farò bene’, ‘farò male’. Ai mille dubbi, paure, timori. E intanto la vita ci scivola tra le mani. Prova a buttarti prima che sia troppo tardi magari scopri che invece di cadere impari a volare”. Proprio come Teresa ha fatto per amore del suo bambino…


Autore:
Luca Marcolivio


Fonte:
ZENIT

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Aggiunto/modificato il 2015-06-19

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