† 11 maggio 1230
Nella cronotassi ufficiale della diocesi di Toul è stato nominato vescovo dopo Eudes II de Sorcy e precede Roger de Mercy. Già settuagenario, nel 1228 fu nominato vescovo di Toul, dopo aver amministrato per vent’anni l’abbazia di San Aper o Saint’Evre a Toul. Resse la diocesi solo per un anno. La tradizione ci dice che durante tutto il suo episcopato abbia implorato i canonici ad esentarlo dalla nomina di vescovo. I canonici gli concessero di potersi ritirare solo dopo un suo atto formale di scomunica nei confronti dei signori Vaucouleurs che avevano saccheggiato il villaggio di Ouches, appartenente al capitolo. Dopo quella breve esperienza di pastore della diocesi di Toul si ritirò nel suo monastero, dove morì l’11 maggio 1230. Fu sepolto dietro l’altare di Nostra Signora, e nel 1582, il suo corpo fu ritrovato intatto.
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Le informazioni sulla nascita e la giovinezza di San Garino sono purtroppo scarse. La sua storia emerge nitidamente solo a partire dal 1208, quando viene nominato abate dell'abbazia di San Aper (o Saint'Evre) a Toul. In questo ruolo, egli dimostrò notevoli capacità di guida e amministrazione, governando l'abbazia per ben vent'anni con saggezza e dedizione.
Nel 1228, all'età di settant'anni, Garino fu nominato vescovo di Toul. La sua nomina, avvenuta in un periodo di turbolenze politiche e religiose, testimonia la stima e il rispetto di cui egli godeva all'interno della Chiesa lorenese. Nonostante l'età avanzata, Garino accettò la carica con umiltà e senso di responsabilità, dedicandosi con zelo al suo nuovo ufficio.
Il suo episcopato, seppur breve, durò solo un anno, fu ricco di eventi significativi. La tradizione narra che Garino implorò perennemente i canonici di esonerarlo dalla carica episcopale, gravato com'era dal peso dell'età e delle responsabilità. I canonici, tuttavia, cedettero alle sue suppliche solo dopo un atto formale di scomunica da parte sua nei confronti dei signori di Vaucouleurs, rei di aver saccheggiato il villaggio di Ouches, proprietà del capitolo della cattedrale.
Dopo questo breve ma intenso periodo episcopale, Garino si ritirò nel suo amato monastero di San Aper, dove trascorse i suoi ultimi giorni in preghiera e meditazione. Morì l'11 maggio 1230, circondato dall'affetto dei suoi confratelli.
Il corpo di San Garino fu sepolto dietro l'altare di Nostra Signora nella chiesa abbaziale di San Aper. Nel 1582, durante un'opera di ristrutturazione, il corpo fu rinvenuto intatto, evento che alimentò la devozione popolare nei suoi confronti.
La figura di San Garino è ricordata in diverse fonti agiografiche, tra cui il "Catalogus generalis sanctorum" del Ferrari, il "Martyrologium gallicanum" del De Saussay e l' "Ausfubrliches Martyrologium des Benediktiner Ordens" del 1885. La sua memoria liturgica è celebrata il 5 maggio, giorno della sua morte.
Autore: Franco Dieghi
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