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San Godone di Metz Vescovo

8 maggio

VII sec.

Trentunesimo vescovo di Metz, successore di San Goerico e predecessore di San Clodolfo. La sua esistenza è attestata dal "Sacramentario" di Drogone e dal "Libellus" di Paolo Diacono, entrambi testimoni di un'epoca lontana. Consigliere del re Sigeberto III, egli intreccia la sua storia con le vicende del regno di Austrasia, lasciando un'impronta indelebile nella fondazione di Cougnon. Le sue gesta, però, rimangono avvolte nel mistero: la durata del suo episcopato (tra gli otto e i dieci anni) e la data precisa della sua morte (8 maggio) sono solo ipotesi, mentre il suo legame con San Goerico (parente o fratello?) alimenta il dibattito tra gli storici. Le sue spoglie, un tempo custodite nella chiesa di San Sinforiano, sono state disperse dalla furia della storia, cancellando ogni traccia materiale del suo passaggio. Eppure, la sua memoria sopravvive nell'antico martirologio di Metz, che celebra il suo sacrificio il giorno 8 maggio.



San Godone, noto anche come Godo o Godon, è il trentunesimo vescovo di Metz. Nella cronotassi ufficiale dei vescovi di Metz, il suo nome si colloca tra San Goerico e San Clodolfo. La sua posizione è confermata da diverse fonti storiche, tra cui il più antico catalogo dei vescovi della città, compilato intorno al 776 e conservato nel "Sacramentario" di Drogone, vescovo di Metz tra l'823 e l'855. Anche Paolo Diacono, nel suo "Libellus de ordine episcoporum Metensium", concorda nel posizionarlo al trentunesimo posto nella lista dei vescovi.
La tradizione ci tramanda che San Godone fosse un consigliere del Re. La sua presenza è attestata nel diploma di Sigeberto III, re di Austrasia, per la fondazione di Cougnon. Tra gli storici, alcuni ipotizzano un legame di parentela, addirittura di fratellanza, con il suo successore, San Goerico.
La durata del suo episcopato a Metz è stimata tra gli otto e i dieci anni. La data precisa della sua morte rimane incerta, ma la tradizione la colloca all'8 maggio di un anno imprecisato. Fu sepolto nella chiesa della badia di San Sinforiano, dove le sue reliquie andarono disperse a causa della distruzione della badia stessa.
Nella diocesi di Metz non esiste un culto ufficiale per San Godone. L'antico martirologio di Metz era l'unica fonte che ne fissava la memoria liturgica all'8 maggio.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-27

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