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Servo di Dio Theotonius Amal Ganguly Vescovo

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Arcivescovo di Dhaka era un uomo colto e benevolo. Ha ricevuto la medaglia d’oro per il servizio alla patria durante la guerra di liberazione del Bangladesh. La popolazione lo venera come un santo, e attende che avvenga il miracolo per la sua beatificazione.



La Chiesa cattolica del Bangladesh ha celebrato i 100 anni dalla nascita di mons. Theotonius Amal Ganguly, ex arcivescovo di Dhaka morto nel 1977. Egli è stato dichiarato Servo di Dio nel 2006 ed è molto amato dalla comunità cattolica, che ne invoca la protezione e lo venera come un santo per le benedizioni ricevute.
Nel suo messaggio il card. Patrick D’Rozario attuale arcivescovo della capitale, ha detto: “Prima ancora di diventare arcivescovo di Dhaka, egli era già il mio ideale nei pensieri, nel comportamento e nello stile di vita. Ho sempre cercato di valutare me stesso ponendomi a paragone con lui. So che non potrò mai essere santo come lui, ma sono fiero di lui per la sua saggezza, il suo atteggiamento e il modo in cui serviva. È stato il nostro pioniere come leader spirituale”.
Per celebrare il 100° anniversario di nascita è stata organizzata una messa speciale, cui hanno partecipato migliaia di persone. Mons. T A Ganguly, come viene comunemente chiamato, è stato il primo vescovo nativo del Bangladesh. Persona colta e affabile, conosceva cinque lingue. Sheikh Mujibur Rahman, primo premier del Paese indipendente, gli aveva conferito la medaglia d’oro per il suo impegno nella liberazione del Bangladesh.
Il card. D’Rozario racconta: “E' stato un uomo puro di carattere. Dentro di sé aveva amore, perdono, tolleranza e sacrificio. Era gentile e conduceva una vita semplice. Nessuno lo ha mai visto arrabbiato. Non ha mai ferito nessuno. Come leader servitore, egli accettava ogni situazione ostile”. La Chiesa ha avviato il processo di canonizzazione. A tal proposito, il porporato invita “a pregare la misericordia di Dio affinchè ci dia dei miracoli. I miracoli aiuteranno a renderlo santo”. P. Patrick Simon Gomes, che porta avanti la causa nel Tribunale ecclesiastico locale, chiede a tutti “di raccogliere foto, vestiti e oggetti appartenuti al vescovo e portarceli”.
Polin Francis, cattolica che opera a sostegno delle famiglie, racconta di aver pregato T A Ganguly per una coppia che non riusciva ad avere figli a causa di disturbi fisici. “Le mie preghiere – dice – sono state ascoltate e ora quella coppia ha un figlio. Ringrazio T A Ganguly dal profondo del cuore per la sua misericordia”. P. Proshanto Reberio, presidente dell’“Archbishop T A Ganguly Memorial Trust”, riferisce che “ancora nessuno è guarito pregando l’arcivescovo, ma tanti hanno risolto i loro problemi”.


Autore:
Sumon Corraya


Fonte:
www.asianews.it

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Aggiunto/modificato il 2020-02-25

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