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Servo di Dio Mansueto Mazzara Religioso agostiniano

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Noto, Siracusa, 3 febbraio 1599 – Rocca, 3 febbraio 1669


Nicolò Mazzara nacque il 22 febbraio 1599 a Noto in provincia di Siracusa. 
Sentendo il desiderio di vivere da religioso decise di entrare nella Congregazione Agostiniana di Centorbi fondata a Centuripe da Frartel Andrea del Guasto (1534-1617), approvata da Gregorio XIII e nell’anno 1579 unita all’Ordine di S. Agostino. I primi romitori della congregazione erano localizzati a Giudica e Scarpello, però quando Andrea del Guasto, insieme a dodici compagni ricevettero l’abito agostiniano per mano del priore provinciale della Sicilia, P. Melchiorre Testai, abbandonarono queste fondazioni e si stabilirono a “Centerbe”.
In quel periodo gli Agostiniani di Sicilia cercavano a Palermo un luogo periferico per costruirsi un loro monastero e fu per questo motivo, il giorno 30 settembre 1619, l’Arcidiacono della Cattedrale di Monreale, Don Francesco Raineri concesse a loro la cappella dedicata a Santa Maria La Reale.
Fu così che i religiosi poterono assicurare la cura pastorale dell’ormai rinominato luogo di culto della Rocca.
“Il 22 dicembre del 1625 l’Arcivescovo di Monreale Girolamo Venero concesse 2500 onze per la edificazione del convento e per far ampliare la cappella per gli innumerevoli devoti di Santa Maria della Grazia della Rocca detta La Reale”.
La Chiesa fu ultimata nel 1626 e nel 1749 Papa Benedetto XIV concesse speciali indulgenze per le celebrazioni che si svolgevano nell’altare privilegiato tutt’ora ricordato da una lapide.
A Niccolò Mazzara divenuto frate, gli fu assegnato il nome di fra Mansueto. In questa condizione di religioso visse per ben cinquant’anni.
Definito un esempio di evangelica penitenza, così viene ricordato nel libretto della parrocchia di Santa Mara La Reale di Rocca (Palermo), stampato nel 2000: “Uomo umile di grande astinenza, di santa vita ed illustre per miracoli di vita e in morte, emulando nello spirito profetico Sant’Agostino”.
C’è un racconto tradizionale sul Servo di Dio, laddove si afferma che fra Mansueto, grazie al suo  carisma, abbia fermato un grosso macigno che dal monte Caputo stava precipitando sul centro abitato.
Il servo di dio fra Mansueto Mazzara morì il giorno 3 febbraio 1669, a Rocca, all’età di settant’anni. E’ stato sepolto nella chiesa di Santa Maria La Reale di Rocca, dove ancor oggi esiste una lapide che ricorda il servo di Dio.
Oltre che per la devozione verso la Madonna, la chiesa conventuale fu meta di fedeli e pellegrini, nei secoli a motivo della santità del frate agostiniano Mansueto da Noto.
La sua testimonianza di vita si caratterizzò per la virtù della pazienza, della pietà e della penitenza. I suoi confratelli lo descrivono, nei manoscritti che ci sono pervenuti, come “uomo umile e di grande astinenza, di santa vita ed illustre per i miracoli”.
Dopo la sua morte, la sua cella divenne una cappella, dove si svolgevano celebrazioni liturgiche in sua memoria.
La fama di santità di fra Mansueto Mazzara si diffuse a tal punto che numerose persone  giornalmente si recavano nella chiesa per pregare e chiedere la sua intercessione
 


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2020-03-30

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