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San Ticone Ivanovic Archangel’skij Sacerdote e martire

(Chiese Orientali)

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30 maggio 1875 - dicembre 1945


Tichom Ivanovic Archangel’skij nasce il 30 maggio 1875 nel villaggio Bol’she-Popovo, governatorato di Voronezh. Tichon e la sorella restano orfani in tenera età e vengono educati dai parenti. Terminati gli studi nel seminario teologico Tichon sposa Chionija Ivanovna. Dal loro matrimonio nasceranno diciotto figli, nove dei quali moriranno in tenera età. Diventeranno adulti sei figlie e tre figli. La prima figlia nasce nel 1901 e l’ultima nel 1923. In 23 anni diciotto figli.
Trascorso breve tempo dalla celebrazione del matrimonio, Tichon viene ordinato sacerdote e destinato alla parrocchia del villaggio Troekurovo nella diocesi di Voronezh. Dell’educazione dei figli si preoccupa soprattutto Chionija, donna forte nella fede e saggia amministratrice. Padre Tichon, uomo di preghiera, forte di carattere e sempre disponibile alle richieste dei fedeli, è soprattutto dedicato al ministero sacerdotale.
Nel 1928 le autorità comuniste decidono di chiudere la chiesa e pensano di eliminare anche il sacerdote. Avvertito da un poliziotto amico comunista (anche sul letame crescono i fiori) e consigliato pure dalla moglie padre Tichon, con la numerosa famiglia si trasferisce nella città di Lebedjan’. Ad aiutarli nel trasferimento è sempre l’amico comunista. Non senza difficoltà riescono ad affittare una stanza dove tutti convivono serenamente (poco posto si tiene quando ci si vuol bene). Dopo qualche tempo il vescovo affida a padre Tichon la parrocchia Patriarshi, a tre kilometri dalla città. Qui riesce a sistemarsi in spazi più conformi all’ampiezza famigliare, ma purtroppo non a lungo. Dopo appena un anno le solite autorità comuniste (non hanno molta fantasia) decidono di chiudere la chiesa. Con la benedizione del vescovo padre Tichon passa a Kyjman’, un grande villaggio con tanti fedeli praticanti e attivi, e qui rimane fino al giorno del suo arresto che avviene il 9 agosto 1937.
- Lei è accusato di attività antisovietica- assicura il giudice istruttore. Risponde padre Tichon: “Si, sono d’accordo con questa formulazione. Per quanto comprendo, i comunisti sono uomini senza fede, ingannati, perduti, gente che porta il popolo alla perdizione nella vita futura. Essi devono riconoscere Dio. Nella terra non esiste una verità assoluta, la verità è solo in cielo”. Gli interrogatori si protraggono per circa due mesi, Il 4 ottobre 1937 padre Tichon è condannato alla fucilazione. Prima della fucilazione un rappresentante del NKVD: “Ti chiedo per l’ultima volta, rinunci alle tue idee?” Risponde padre Tichon: “No, non rinuncio”. Il 17 ottobre 1937 padre Tichon Archangel’skij viene fucilato.
La moglie Chionija, non avendo notizie del marito, domanda, protesta, supplica. Come risposta il 12 dicembre 1937 viene pure lei arrestata e condannata a otto anni di lager. Causa una grave malattia viene liberata nel dicembre del 1944. Morirà in libertà alla fine del dicembre 1945.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-03

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