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Jia Li Fanciulla, martire

Testimoni

XX secolo

La piccola Jia Li era barricata da qualche giorno nella chiesa insieme a quelli del suo villaggio. Il commissario durante un’irruzione fa sfondare dai miliziani il tabernacolo, e le ostie si spargono dappertutto e giù a urlare: «Adesso andatevene! Guai a chi tornerà!». Jia Li aveva fatto la prima comunione a maggio. Da allora s’era comunicata tutti i giorni, chiedendo a Gesù di non permettere che i cattivi le impedissero di fare la comunione: «Cosa farò, senza Te?», gli diceva. L’indomani all’alba torna di nascosto in chiesa, si prostra, va all’altare e piegandosi a terra mangia un’ostia. Lo ripete anche le mattine seguenti. Non sapeva che le avrebbe potute consumare in una sola volta, ma soprattutto perché voleva far durare la sua felicità. Resta l’ultima ostia e Jia Li arriva come ogni giorno. Ma stavolta si sente un colpo secco, seguito da risate. La bambina crolla. Ha ancora la forza di trascinarsi verso l’ostia per ingoiarla. Poche convulsioni e si rilassa: la piccola è morta. Ha salvato tutte le ostie. La piccola Li, fanciulla cinese, insegna ai grandi il vero valore e lo zelo che si deve nutrire per l’Eucaristia; come la fede possa superare qualsiasi paura e come l’amore che Gesù ci dimostra nell’Ostia Santa, esponendosi a indifferenze e profanazioni, superi ogni prezzo, chiedendo tacitamente una risposta d’amore.



Dammi sempre il pane quotidiano
«In una scuola parrocchiale, i bambini recitano solennemente le loro preghiere e suor Euphrasie è contenta: due mesi prima molti hanno potuto fare la Comunione, e l’hanno fatta con serietà, dal profondo del cuore. Sorride alla domanda della piccola Li, di dieci anni: “Perché il Signore Gesù non ci ha insegnato a dire: Dacci oggi il nostro riso quotidiano?”. I bambini mangiano riso al mattino, a mezzogiorno e alla sera, come rispondere a una simile domanda?
“È che... pane vuol dire Eucaristia”, aveva risposto la religiosa. È vero che suor Euphrasie brillava più per il suo cuore che per la sua teologia! “Tu chiedi al buon Gesù la comunione quotidiana. Per il tuo corpo hai bisogno del riso. La  tua anima, che vale più del corpo, ha fame di questo pane che è il Pane di Vita!”.
Nel mese di maggio, quando Li fa la Prima Comunione, dice a Gesù nel suo cuore: “Dammi sempre il pane quotidiano, perché la mia anima viva e stia bene!”. Da allora Li va a fare la Comunione tutti i giorni. Ma si rende conto che i “cattivi” (i senza-Dio fra i comunisti) possono in ogni istante impedirle di ricevere Gesù nella Comunione. Allora prega ardentemente perché questo non accada mai.
Orbene, un giorno sono entrati in classe e seduta stante si sono rivolti ai bambini: “Dateci subito i vostri idoli!”. Li sapeva bene cosa voleva dire questo. I bambini, terrorizzati, hanno dovuto consegnare le loro immagini sacre accuratamente dipinte. Poi il commissario ha strappato il crocifisso dal muro con un gesto pieno di collera, lo ha gettato per terra e lo ha calpestato gridando: “La nuova Cina non tollererà più queste superstizioni grossolane!”.
La piccola Li, che amava tanto la sua immagine del Buon Pastore, ha cercato di nasconderla nel corpetto, era l’immagine della sua Prima Comunione! Uno schiaffo sonoro le ha fatto perdere l’equilibrio ed è caduta per terra. Il commissario ha chiamato il padre della bambina e ha fatto in modo di umiliarlo prima di legarlo saldamente.

L’amore per Gesù Eucaristia
Quello stesso giorno, tutti gli abitanti del villaggio catturati dalla polizia si sono stipati in chiesa per un nuovo tipo di “sermone” urlato dal commissario, che ridicolizzava le missionarie e gli “agenti dell’imperialismo americano”... Poi con voce rimbombante ha ordinato ai miliziani di sfondare il tabernacolo. L’assemblea ha trattenuto il fiato e ha pregato ardentemente.
Voltato verso la folla l’uomo ha gridato: “Vedremo ora se il vostro Cristo sa difendersi. Ecco che cosa ne faccio della vostra ‘Presenza reale’. Trucchi del Vaticano per sfruttarvi meglio!”. Così dicendo ha afferrato il Ciborio e ha gettato tutte le Ostie sulle mattonelle. I fedeli, frastornati, sono indietreggiati soffocando un grido.
La piccola Li resta raggelata. Oh, cosa hanno fatto del Pane? Il suo cuoricino retto e innocente inizia a sanguinare dinanzi alle Ostie sparse sul pavimento. Non ci sarà nessuno per difendere Gesù? Il commissario se ne fa beffe, una risata grassa inframmezza le sue bestemmie. Li piange in silenzio.
“E ora fuori, andatevene! – urla il commissario – e guai a chi osa tornare in quest’antro di superstizioni!”. La chiesa si svuota. Ma, oltre agli angeli adoratori sempre presenti attorno a Gesù Ostia, un testimone si trova lì e non perde niente della scena che si svolge sotto i suoi occhi. È padre Luc, delle Missioni Estere. Nascosto dai parrocchiani in un bugigattolo del coro, dispone di una finestrella che dà sulla chiesa. Sprofonda in una preghiera riparatrice e soffre perché non può muoversi: un gesto da parte sua e i parrocchiani, che l’hanno nascosto lì, sarebbero arrestati per tradimento.
“Signore Gesù, abbi pietà di te stesso – prega con angoscia –, impedisci questo sacrilegio! Signore Gesù!”. Ad un tratto uno scricchiolio rompe il silenzio pesante della Chiesa. La porta si apre lentamente. È la piccola Li. Ha appena dieci anni ed ecco che si avvicina all’altare, con i suoi passettini da cinese. Padre Luc trema per lei: può essere uccisa in ogni istante! Ma non può comunicare con lei, può solo guardare e supplicare tutti i santi del Cielo di risparmiare quella bambina. La piccola si prostra e adora in silenzio, come le ha insegnato suor Euphrasie. Sa che occorre preparare il proprio cuore prima di ricevere Gesù. Con le mani giunte, rivolge una preghiera misteriosa al suo caro Gesù maltrattato e abbandonato. Poi padre Luc vede che si abbassa e, carponi, raccoglie un’Ostia con la lingua. Eccola ora in ginocchio, con gli occhi chiusi e rivolti all’interno verso il suo Visitatore celeste. Ogni secondo è assai pesante, padre Luc teme il peggio... Se solo potesse parlarle! Ma la bambina se ne va lentamente com’è arrivata, quasi saltellando.

Salvare tutte le Ostie
Le “epurazioni” continuano e la brigata mobile dei servizi d’ordine perlustra tutto il villaggio e dintorni. Quella è la sorte della “Nuova Cina”. Fra i contadini, nessuno osa muoversi. Rincantucciati nelle loro capanne di bambù, ignorano tutto del futuro.
Eppure la nostra piccola Li scappa per ritrovare il suo Pane vivo in chiesa e, riproducendo esattamente la scena del giorno prima, prende un’Ostia con la lingua e scompare. Padre Luc morde il freno. Perché non le prende tutte? Lui conosce il numero delle Ostie: trentadue. Li non sa dunque che può raccoglierne parecchie contemporaneamente? No, non lo sa. Suor Euphrasie era stata molto chiara: “Una sola Ostia al giorno è sufficiente. E non si tocca l’Ostia, la si riceve sulla lingua!”. La piccola si conforma alle regole.
Un giorno resta ormai solo un’Ostia. All’alba la bambina si infila come al solito in chiesa e si avvicina all’altare. Si inginocchia e prega vicino all’Ostia. Allora padre Luc soffoca un grido. Un miliziano, in piedi nel vano della porta, punta la rivoltella. Si sente solo un colpo secco, seguito da un grosso scoppio di risa. La bambina si accascia subito.
Padre Luc la crede morta, ma no, vede che striscia con difficoltà verso l’Ostia e ci preme sopra la bocca. Qualche soprassalto convulso, seguito dall’improvviso rilassamento.
La piccola Li è morta. Ha salvato tutte le Ostie!

Il segreto di Fulton Sheen
Due mesi prima di morire, all’età di ottantaquattro anni, mons. Fulton Sheen ha rivelato infine il suo segreto al grande pubblico, durante un’intervista su una catena televisiva internazionale.
“Sua Eccellenza – gli ha chiesto il giornalista – lei ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo, ma lei da chi è stato ispirato? Da un papa?”.
“Non è un papa – ha risposto – né un cardinale, né un altro vescovo. Nemmeno un sacerdote o una religiosa! Mi ha ispirato una piccola cinese di dieci anni”.
Allora mons. Sheen ha raccontato la storia della piccola Li. Consegnava così il suo testamento intimo. L’amore di quella bambina per Gesù nell’Eucaristia, ha aggiunto, lo aveva talmente impressionato che il giorno in cui la scoprì fece questa promessa al Signore: ogni giorno della sua vita, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe fatto un’ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Orbene, non solo mons. Sheen ha mantenuto la promessa, ma non ha mai perso un’occasione per promuovere l’amore per Gesù nell’Eucaristia. Senza stancarsi, invitava i credenti a fare ogni giorno “un’ora santa” davanti al Santissimo Sacramento.
Per lui non c’erano dubbi: quella bambina sconosciuta e povera del profondo della Cina era la scintilla che aveva permesso l’immensa fecondità del suo apostolato. Quel giorno, davanti agli schermi televisivi, tutta l’America ha capito che i milioni di cuori toccati da questo grande predicatore: era lei, la piccola Li! Le conversioni innumerevoli ottenute da quel gigante mediatico: era lei e il suo cuoricino puro! Quei milioni di adoratori “appostati” davanti al Santissimo Sacramento da quel vescovo santo:  era lei e le sue trentadue visite eroiche a Gesù gettato sul pavimento! Quella fioritura di consacrazioni e vocazioni suscitate dal più popolare prelato americano: era lei, la piccola martire cinese, e le sue nozze di sangue con l’Agnello». 


Autore:
Suor Emmanuel Maillard


Fonte:
Il bambino nascosto di Medjugorje (Editrice Shalom) - www.settimanaleppio.it

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Aggiunto/modificato il 2021-09-01

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