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Servo di Dio Giampaolo Mollo Diacono permanente, Padre di famiglia

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Roma, 5 novembre 1941 - 1° settembre 1998

Nato a Roma il 5 novembre 1941, Mollo lavorava in banca ed era sindacalista. Nel 1976, nella parrocchia dell’Assunzione di Maria Santissima, al Quadraro, ha conosciuto la comunità carismatica e in tale contesto ha cominciato un cammino di conversione e ha maturato in seguito la vocazione al diaconato. È stato ordinato all’età di 45 anni, il 22 novembre 1986 e l’anno successivo, insieme alla moglie e ad altre due coppie di coniugi e con la benedizione dell’allora cardinale vicario di Roma Ugo Poletti, ha fondato la Comunità Gesù Risorto nella quale si è speso senza riserve. Colpito nel 1991 da mieloma multiplo, ha affrontato la malattia con coraggio e fede offrendo un’autentica testimonianza di abbandono alla volontà di Dio. Pregava giorno e notte offrendo la sua sofferenza per la Chiesa e per tutte le persone che si rivolgevano a lui e raccontava di sentire la presenza di Dio nei momenti più bui. Si è spento il 1° settembre del 1998 e al suo funerale, due giorni dopo, hanno preso parte centinaia di persone. Da allora, da ogni parte del mondo dove è presente la comunità Gesù Risorto, sono arrivate testimonianze di grazie ricevute per sua intercessione.



Notizie biografiche
Nasce a Roma il 5 novembre 1941 da Raffaele e Letizia Capasso, primo di tre figli.
All’età di 4 anni, perde il padre a causa di una malattia contratta durante la guerra.
La mamma Letizia, dovendo intraprendere un’attività lavorativa, manda i due figli maggiori a studiare al Convitto Nazionale. In questo prestigioso Istituto Giampaolo riceve, non solo un’ottima educazione culturale, ma anche umana che forgia positivamente il suo carattere.
Trascorrendo le sue vacanze a Formia con la famiglia, conosce Anna Liberace che diverrà sua moglie dopo cinque anni di fidanzamento.
Dopo il conseguimento della Maturità trova un’occupazione stabile presso una banca (il Monte dei Paschi) a Roma e, nel 1966, vi si trasferisce con Anna per iniziare la loro vita coniugale.
Pur venendo entrambi da famiglie cattoliche non sono praticanti. L’unica devozione è quella di Anna per Padre Pio che invoca costantemente in ogni situazione particolare della sua vita.
In occasione della perdita del loro primo bambino, a causa di un aborto spontaneo, Anna si rivolge al Santo di Pietrelcina, chiedendo la grazia di altri figli: nascono Sabrina (nel 1968) e Francesco (1971) nome dato da Anna per ringraziare Padre Pio del buon esito della difficile gravidanza
La famiglia vive serena: Giampaolo ha un ottimo lavoro, è impegnato col sindacato ed è apprezzato dai suoi colleghi per la sua competenza e per l’onestà con la quale svolge le sue mansioni. Nonostante ciò però, è sempre irrequieto, come alla ricerca di qualcosa che riempia un vuoto interiore; Anna avverte questo disagio del marito e, come di consueto, si rivolge al “suo amico” e interlocutore prediletto Padre Pio, perché aiuti Giampaolo a trovare la pace del cuore.
In quel periodo i due figli della frequentano le scuole presso le suore dell’Assunzione al Quadraro (quartiere periferico di Roma est) che, in modo provvidenziale, lo porteranno ad incontrare il Signore.

La conversione
Nel 1976 presso la Parrocchia dell’Assunzione di Maria SS. viene casualmente in contatto, attraverso la maestra di sua figlia, con la comunità di preghiera Carismatica ivi presente, cioè la “Comunità Maria”. Decide di andare a vedere per verificare, dal suo punto di vista, la veridicità di quel modo di pregare che sta conquistando la piccola Sabrina e Anna. Egli teme per loro equilibrio psicologico.
Prima di partecipare all’incontro di preghiera però, sente il bisogno di accostarsi alla Confessione (dopo ben 10 anni dall’ultima in occasione del suo matrimonio) per presentarsi “pulito” davanti a Dio, come poi ci racconterà.
Da quel primo incontro col Signore, avvenuto nella primavera del 1976, inizia il suo cammino di conversione e cambiamento radicale di vita: riceve subito un’effusione spontanea dello Spirito Santo, accompagnata dal dono della glossolalia e della preghiera di lode.
Nel 1977, insieme ad Anna e Sabrina, frequenta il seminario e riceve l’effusione dello Spirito Santo che lo inserisce pienamente nella vita della “Comunità Maria” prima come responsabile del pastorale dell’Assunzione (insieme ad Anna), poi con l’elezione nella “Assemblea Nazionale” e infine livello diocesano con il servizio del “Ministero delle Parrocchie” dove è presente la Comunità, insieme all’amico fraterno Paolo Serafini.
Nel progressivo cammino di conversione che questa esperienza suscita in lui decide di dedicarsi completamente al servizio del Signore e dei fratelli: quindi volentieri rinuncia, per avere più tempo libero, agli straordinari e all’incarico sindacale (perché non vuole più ambiguità e doppiezze nella sua vita nuova). Cambia la sua scala di valori, al primo posto c’è il Signore da amare e testimoniare. In ogni iniziativa ha sempre il pieno appoggio della sua famiglia che lo coadiuva costantemente nel servizio.
I nuovi ruoli non sono gravosi per lui, anzi sono motivo di gioia per l’annuncio e l’evangelizzazione attraverso la partecipazione ai Corsi per animatori, alle molteplici missioni, agli insegnamenti, alla preparazione dei Convegni, ecc.

La vocazione al diaconato permanente nella Diocesi di Roma e la fondazione della Comunità Gesù Risorto
È in questo contesto, che matura in lui negli anni ’80, anche a seguito della frequenza dei corsi serali di Teologia per laici, la vocazione al diaconato permanente (istituzione promossa dal Cardinal Vicario di Roma Ugo Poletti). È una nuova sfida che lo impegnerà in modo totalizzante sia per lo studio teologico sia per l’impegno spirituale dove testimonierà di aver visto e vissuto la potenza dello Spirito Santo in ogni momento.
A 45 anni, Il 22 novembre 1986, viene ordinato diacono permanente della Diocesi di Roma, in San Giovanni in Laterano. Giampaolo entra, così, com’è suo desiderio, al servizio attivo nel cuore stesso della Chiesa, la Sposa di Cristo.
Nel 1987, insieme a sua moglie e ad altre due coppie di coniugi (Alfredo e Jaqueline Ancillotti, Paolo e Carmen Serafini) e con la benedizione del Cardinal Vicario di Roma Ugo Poletti, fonda la “Comunità Gesù Risorto” perché tutti i battezzati vivano la pienezza dello Spirito e la manifestazione dei carismi per annunciare la Resurrezione del Cristo ogni giorno nella propria vita.
Segue con instancabile alacrità lo sviluppo e la crescita di questa nuova creatura pienamente inserita nella Chiesa nei suoi punti vitali: Parrocchia e Famiglia, promuovendone la diffusione attraverso missioni, corsi di Vita Nuova nello Spirito, insegnamenti, testimonianze, ecc. La Comunità si diffonde rapidamente in diverse località italiane, riportando alla fede molti fratelli lontani dalla pratica religiosa.

La dolorosa malattia e la nascita al Cielo il 1° settembre 1998
Nel 1991 si affaccia il dolore attraverso una terribile e grave malattia: il mieloma multiplo che egli affronta con grande coraggio e fede. L’ intervento chirurgico e le successive cure sono molto dolorose ma non ne fiaccano lo spirito: questa malattia viene offerta al Signore per la Chiesa e le sue necessità.
Nelle sofferenze decide, nonostante le evidenti difficoltà fisiche, con maggiore determinazione di continuare ad annunciare e evangelizzare e di offrire tutto per la buona riuscita del Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali del 1998, culminato con la Veglia di Pentecoste celebrata in piazza san Pietro con Sua Santità San Giovanni Paolo II. Per questo evento spende le sue ultime forze partecipando con Anna (già molto malato) ai numerosi incontri preparatori con tutti i movimenti ecclesiali (dai focolarini ai neo-catecumenali) per favorire l’unità di azione e comunione di tutte le realtà. Alla veglia partecipano migliaia di persone da tutto il mondo.
La malattia implacabile avanza. Giampaolo fino all’ ultimo continua a seguire la sua Comunità. A Roma, il 1° settembre 1998 nasce al cielo, rimpianto da tutti i fratelli che intervengono numerosissimi al suo funerale che si svolge nella Basilica di San Giovanni Bosco il 3 settembre, celebrato dal Vescovo Cesare Nosiglia (attuale Arcivescovo di Torino) e concelebrato da numerosi Parroci della Comunità Gesù Risorto della Diocesi.
Ancora oggi, a 22 anni dalla morte, il suo ricordo è vivo nei fratelli della Comunità che lo ricordano e chiedono la sua intercessione presso il Padre, ricevendo grazie spirituali e guarigioni fisiche.
Nel 2019, promosso da alcuni fratelli della sua Parrocchia dell’Assunzione e poi dalla Comunità Gesù Risorto, inizia il percorso per la causa di beatificazione e santificazione, perorato e sostenuto dalle firme di circa 5000 fedeli e culminato con l’Editto del 1° ottobre 2020 a firma del Cardinal Vicario Angelo De Donatis che rimarrà affisso due mesi sia al Vicariato di Roma sia in moltissime parrocchie in Italia. Giampaolo Mollo è Servo di Dio.


Fonte:
www.giampaolomollo.it

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Aggiunto/modificato il 2021-12-03

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