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Beato Paolo (Cozzando) Bigoni Religioso

21 dicembre

Chiari, Brescia, 1400 o 1409 - Pesaro, 1503 o 1510


Cozzando Bigoni è un Servo di Maria vissuto nel sec. XV. Nacque a Chiari, in provincia di Brescia, secondo alcuni nel 1400 secondo altri nel 1409, in una famiglia distinta.
Nonostante fosse nato nel bresciano è annoverato tra i Santi pesaresi perché è qui che trascorse gran parte della sua vita, illuminandola con la sua dottrina e santità.
Nel 1430 entrò nel convento dei Servi di Maria, di Sant’Alessandro a Brescia dove assunse il nome di Paolo.
La sua prima formazione teologico-sacerdotale avvenne a Brescia per proseguire negli anni 1443-46 a Parigi e poi tra il 1446 e il 1450 a Padova dove conseguì il dottorato in Teologia.
Valente predicatore guidato dal venerabile trevigiano padre Ambrogio Spriera, è ricordato per aver ottenuto durante i suoi incarichi “clamorose conversioni”.
Dopo la nomina del 1454 a priore in S. Alessandro, nel 1457 divenne vicario generale dell'ordine a cui apparteneva.
Nel 1476 è nominato quale vicario generale della congregazione dell'Osservanza, detta di Mantova. Nello stesso anno viene inviato da Papa Sisto IV a Venezia per introdurre la riforma dell'Ordine, che successivamente compì nei conventi di Santa Maria della Fontana in Casalmaggiore, di San Rocco in Castel San Giovanni (Piacenza), di Santa Maria di Pandino (Cremona), di Santa Maria delle Grazie in Montecchio (Bergamo), di San Stefano di Belluno e di Santa Maria dei Servi di Imola.
Paolo Bigoni, nel 1558 fu al seguito di Pio II nella predicazione della Crociata contro i Turchi e successivamente fu nominato provinciale dei Servi di Maria nelle Marche, dove restaurò l'osservanza monastica.
In vari testi è ricordato quale fondatore del convento di Pesaro, dove vissero i beati Tommaso Vitali di Bergamo, Bartolomeo Pinzocaro e Bonaventura Tornielli.  I quattro beati insieme formarono un’esemplare comunità caratterizzata da un’intensa spiritualità mariana, i cui cardini furono la preghiera, lo studio, il lavoro manuale e la predicazione.
Proposto per il vescovado di Pesaro, per sfuggire a quest’incombenza si ritirò nel romitorio di Monte Granaro per vivere completamente nella preghiera ed in penitenza
Come si afferma nella “Istitutio” dell’Albrizzi, “grande fu il compianto della citta di Pesaro alla sua morte, che avrebbe voluto onorarlo con degna sepoltura”, avvenuta probabilmente nel 1503 secondo alcuni, nel 1510 secondo altri dopo una vita molto lunga, di oltre cento anni.  
Dopo la sua morte i Padri Serviti, per non venir meno ai desideri del Beato, seppellirono il suo corpo in terra, senza “honore alcuno d’ arca o sepolcro”.
Paolo Bigoni  è raffigurato in un quadro settecentesco di Teosa Giovanni Battista. L’autore lo raffigura “in ginocchio verso destra con una mano al petto ed un'altra alzata in segno di accettazione di una chiamata rappresentata da un raggio di luce che proviene dall'angolo superiore destro della tela; in basso a sinistra si trova la mitra”.
Anche se il titolo di Beato non fu mai confermato dall'autorità della Chiesa, il beato Paolo Bigoni è annoverato tra i beati della diocesi di Pesaro e in alcuni menologi è ricordato e festeggiato nel giorno 21 dicembre insieme con il beato Tommaso Vitali.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2022-03-30

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