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Santi Donato, Secondiano, Romolo e compagni Martiri concordiesi

17 febbraio

† 17 febbraio 304

Secondo una Passio Martyrum tarda, due fratelli cristiani, Donato e Solone, giunsero a Iulia Concordia dalla città di Vicenza. In quel periodo, a Concordia arrivò un nuovo governatore, Eufemio, che aveva intenzione di ripristinare la religione pagana. Eufemio fece arrestare tutti i presenti, mentre i fratelli Donato e Solone catechizzavano e battezzavano Neomedio e la figlia Lucilla. I martiri furono interrogati, torturati e frustati, ma non rinnegarono la loro fede.

Patronato: Diocesi di Concordia-Pordenone (patroni secondari)


Secondo una Passio Martyrum tarda, due fratelli cristiani, Donato e Solone, giunsero a Iulia Concordia dalla città di Vicenza.
Una volta giunti in città, cominciarono a diffondere il cristianesimo e molti chiesero di essere battezzati.
In quel periodo, a Concordia arrivò un nuovo governatore, Eufemio, che aveva intenzione di ripristinare la religione pagana.
Saputo che in città c'erano dei cristiani, Eufemio fece arrestare tutti i presenti, mentre i fratelli vicentini Donato e Solone catechizzavano e battezzavano Neomedio e la figlia Lucilla.
I nomi dei martiri sono tradizionalmente i seguenti: Donato, Solone, Secondiano, Romolo, Crisanto, Eutichio, Giusto, Cordio, Silvano, Neomedio, Lucilla, Policrazio, Ermogio e altri, in tutto settantadue persone.
Una volta giunti al palazzo del governatore, Eufemio li interrogò e poi li fece torturare e frustare.
Dato che i martiri non avevano intenzione di cambiare proposito, vennero trascinati fuori dalle mura e decapitati lungo le sponde del fiume Lemene.
La data tradizionale dell'evento è il 17 febbraio 304.
I corpi dei martiri furono raccolti da alcune persone del luogo e in seguito le ossa furono poste in un'urna che si trova ora nella cattedrale di Santo Stefano.
Nel luogo in cui furono uccisi si erge un piccolo sacello.
La ricorrenza dei martiri di Concordia non compare nel Martirologio Romano. Sono ricordati il 17 febbraio nelle diocesi di Concordia-Pordenone e di Vicenza e nell'arcidiocesi di Gorizia.
La cappella che custodisce l'urna con le loro reliquie nella cattedrale di Concordia Sagittaria è stata proclamata santuario diocesano il 17 febbraio 2018 dal vescovo di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini.
Nel territorio del comune di Concordia Sagittaria è presente un sacello dedicato ai santi martiri concordiesi del XIX secolo, edificato presso il luogo tradizionale del loro martirio.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-01-15

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