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Beato Cristoforo (Cattanei) da Milano Francescano

15 aprile

XV-XVI sec.

Non conosciamo i dettagli biografici del beato Cristoforo, che visse tra i secoli XV e XVI. Le cronache francescane non indicano come sia arrivato in Spagna, ma riportano solo che visse per quarant’anni nel convento francescano di Ciudad Rodrigo in provincia di Salamanca. Era un religioso che praticava delle aspre penitenze e che ebbe la fortuna di morire in un venerdì santo. Gli storici francescano concordano fissando la data della sua morte nel giorno 15 aprile 1530. Durante i suoi funerali, a cui partecipò una numerosa folla, alcuni popolani volendo avere qualche reliquia del francescano fecero a pezzi la sua tonaca facendo scoprire che in vita il beato portava sulla nuda carne una lamina di ferro quale cilicio.



La figura del Beato Cristoforo (Cattanei) da Milano, francescano vissuto tra il XV e XVI secolo, è avvolta da un alone di mistero. Le cronache francescane, pur menzionandolo, non forniscono dettagli precisi sulla sua vita, lasciandoci con un ritratto sfumato di questo religioso dedito alla penitenza e alla contemplazione.

Origine e vocazione
Le sue origini milanesi sono l'unica certezza biografica che possediamo. Non sappiamo come e quando sia giunto in Spagna, dove trascorse gran parte della sua esistenza. La sua scelta di abbracciare la regola francescana rimane ugualmente ignota, celando le motivazioni che lo spinsero a seguire la via del Santo di Assisi.

Vita ascetica

L'unica fonte di informazioni sulla sua vita religiosa proviene dal convento francescano di Ciudad Rodrigo, situato nella provincia di Salamanca. Qui il Beato Cristoforo trascorse ben quarant'anni, dedicandosi ad una vita di rigorosa ascesi. Le cronache lo descrivono come un uomo dedito alla preghiera e alla mortificazione della carne, praticando penitenze severe che ne minavano il corpo.

Morte e culto
La data della sua morte è fissata al 15 aprile 1530, un Venerdì Santo, giorno che assume un valore simbolico per la sua dipartita. I funerali del Beato Cristoforo attirarono una grande folla di fedeli, segno della sua venerazione già in vita. Durante la cerimonia funebre, alcuni devoti, desiderosi di possedere una reliquia del religioso, lacerarono la sua tonaca, facendo una scoperta macabra: sotto l'abito, il Beato Cristoforo portava un cilicio di ferro, una lamina che tormentava la sua pelle nuda come segno di mortificazione e penitenza.
La fama di santità del Beato Cristoforo si diffuse rapidamente, tanto che i martirologi francescani lo inserirono tra i beati, fissando la sua memoria liturgica al 15 aprile.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-09

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