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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Maria Ignazia (Angela Caterina detta Ancilla) Isacchi Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Maria Ignazia (Angela Caterina detta Ancilla) Isacchi Fondatrice

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Stezzano, Bergamo, 8 maggio 1857 - Seriate, Bergamo, 19 agosto 1934

Una donna di luce, capace di amare e di insegnare ad amare, compiendo tutto nel nome del Signore, secondo la Sua volontà. Madre Ignazia è stata una donna di comunione, la fondatrice che continuamente ha indicato alle sue figlie la strada dell’Unità come via fondamentale, “frutto e manifestazione della carità diffusa nel cuore dei fedeli dallo Spirito Santo. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 17 dicembre 2022.



Nasce a Stezzano (BG) l’8 maggio 1857, decima degli undici figli di Giovanni, fattore dei conti Moroni, ed Oliva Sigoli e viene battezzata con i nomi di Angela Caterina, ai quali, familiarmente, s’aggiungerà poi quello di Ancilla. Fin da piccola respira, nella casa paterna, piena e convinta religiosità unita ad umile laboriosità.
Nel 1864 la famiglia si trasferisce a Treviolo e quindi a Calusco d’Adda, al seguito del fratello don Luigi, viceparroco del luogo, che dal 1883 al 1898 sarà direttore spirituale del seminario di Bergamo e quindi anche di Giovanni XXIII, che poi lo ricorderà con affetto ne “Il giornale dell’anima”. Nel 1874 Ancilla è a Vercurago, sempre al seguito di don Luigi, nominatovi parroco. Qui frequenta il locale Collegio delle Suore di Somasca, delle quali lo stesso don Luigi è confessore e superiore.
In Somasca vi è il santuario di San Girolamo Emiliani, padre dei poveri e degli orfani e vi sono le memorie di Caterina e Giuditta Cittadini, fondatrici delle predette suore, ed Ancilla vive gli anni più belli della sua giovinezza. Recepisce i molteplici influssi che provengono da quei luoghi benedetti e, maturata la propria vocazione religiosa, il 21 novembre 1879, fa il suo ingresso nell’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca. Nei due anni seguenti veste l’abito religioso, assumendo il nome di Suor Maria Ignazia (4.XII.1880) ed emette i voti (15.XII.1881) completando al contempo gli studi con il conseguimento del diploma di maestra elementare.
Tra il 1883 ed il 1885 è insegnate nel Collegio Cittadini di Ponte San Pietro (BG) e quindi direttrice dello stesso. Vive intensamente gli insegnamenti trasmessi dalla Cittadini nella maternità educativa delle fanciulle e nella “vivissima devozione al Sacramento dell’Eucaristia ed alla meditazione della passione del Signore”.
Rivela non comuni capacità di relazione con le giovani, ed ogni fine anno scolastico conduce la sua comunità e le allieve al Santuario mariano di Stezzano per offrire preghiere di riconoscenza a Maria, di cui è devotissima.
Il 14 ottobre 1889 Suor M. Ignazia è nominata dal Vescovo di Bergamo Mons. Guindani Vicaria Generale dell’Istituto e Maestra delle novizie, tra le quali vi è anche Suor Maria Margherita Lussana.
Nel 1892 una nobildonna di Gazzuolo (MN), per il tramite del Vescovo di Cremona Mons. Bonomelli, chiede al predetto Vescovo di Bergamo alcune suore per poter aprire colà una scuola privata di studio e di lavoro. Quest’ultimo si rivolge all’Istituto di Somasca. La Superiora Generale acconsente ma pone una condizione: che le suore in questione si stacchino dall’Istituto, cambiando Regola e nome. Il Vescovo accetta e, il 5 settembre 1893, invia a Gazzuolo, dove vengono accolte calorosamente dalla popolazione, un gruppo di sette suore guidate da Suor M. Ignazia. Tra quelle, che si sono offerte spontaneamente di aderire al desiderio della nobildonna, vi è anche Suor M. Margherita Lussana. La “santa avventura” ha avuto inizio.
Su richiesta di Suor M. Ignazia vengono autorizzate dallo stesso Mons. Guindani a mantenere l’abito religioso ed a professare la Regola delle Orsoline, ciascuna nel grado attuale di vita religiosa.
Tre mesi più tardi il Vescovo di Cremona Mons. Bonomelli firma il decreto di approvazione della nuova Congregazione, che prende il nome di “Istituto delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù” ed il 5 settembre 1894 approva la nuova Regola dell’Istituto stesso. Viene intanto aperta la scuola di studio “S. Clara”, a pagamento per le giovani provenienti da famiglie agiate, gratuita per le indigenti.
Poco più di in mese più tardi si svolge il primo Capitolo Generale della Congregazione e Suor M. Ignazia viene eletta Superiora Generale e Maestra delle novizie. La Vicaria è Suor M. Margherita Lussana. Gazzuolo diventa sede della Casa Madre e del noviziato. Tutto procede con regolarità. Avviato così un comune cammino nella realizzazione del progetto divino, vengono suddivisi gli impegni. Mentre Madre Ignazia ha il grave e delicato compito di formare le suore secondo il carisma ricevuto da Dio per la Chiesa, Madre Margherita assume la responsabilità delle attività educative della Congregazione che, accanto alla scuola, dà subito spazio ad un orfanotrofio ed un educandato.
Intanto la comunità religiosa comincia a crescere con le prime vocazioni; vestizioni e professioni si susseguono negli anni con l’approvazione del Vescovo Bonomelli.
La casa offerta dalla nobildonna diviene troppo stretta e, nel 1903, Madre Ignazia e Madre Margherita trovano, sempre a Gazzuolo, una nuova sede che sarà Casa Madre fino al 1917. In precedenza (1900) era stato anche aperto un asilo infantile a Seriate (BG) con scuola festiva e serale per le operaie. L’Istituto prende ad espandersi con un incremento di nuove comunità religiose per l’istruzione nelle scuole e l’assistenza agli ammalati negli ospedali o a domicilio.
Ma sopravvengono una serie di difficoltà e gli anni 1915-1916, già luttuosi per gli eventi bellici, si fanno dolorosi anche per l’Istituto. I nuovi Vescovi di Cremona e di Bergamo, Mons. Cazzani e Mons. Marelli, sobillati da più o meno interessate dicerie e, non conoscendo bene le vicende che avevano portato a Gazzuolo Madre Ignazia e le altre suore, mettono in discussione la validità del noviziato, della Casa Madre e lo stesso decreto di fondazione del 1893.
Le Madri non esitano a rivolgersi al Santo Padre Benedetto XV. Verranno prontamente rassicurate: “Alla loro Congregazione non verrà tolta la sua autonomia”, e la Santa Sede inviterà, il 24 agosto 1916, i Vescovi di Bergamo, Cremona e Mantova (diocesi ove, nel frattempo, erano sorte altre case) a concordare un definitivo ordinamento per l’Istituto. La nuova Casa Madre della Congregazione, dal 1° febbraio 1917, sarà in Asola, nella diocesi di Mantova, ove il Vescovo Mons. Origo aveva già accolto le suore come “mandate dalla Provvidenza”.
Le nuove Costituzioni vengono approvate il 17 gennaio 1922. Nella “Cronaca” redatta da Madre Ignazia (pag. 57) possiamo leggere: “La piccola navicella, urtata da bufere e da marosi, passava da una burrasca all’altra, e non periva, perché l’onnipotente Pilota, il S. Cuore di Gesù non la perdeva mai di vista. Dio tribola perché ama”.
Intanto nel 1918, Madre Ignazia era stata riconfermata Superiora Generale per un nuovo sessennio. E’ un altro periodo di intenso lavoro, di soddisfazioni spirituali ma anche di problemi materiali, tutti però risolti in un fiducioso abbandono alla divina Provvidenza e con il sostegno di Madre Margherita, sempre al suo fianco.
La forte fibra della Fondatrice inizia tuttavia a logorarsi e così, per motivi di salute, nel Capitolo Generale del 2 ottobre1924, Madre Ignazia viene sostituita dalla stessa Madre Margherita alla guida della Congregazione ed al contempo dichiarata dal Vescovo ausiliare di Mantova Mons. Peruzzo Generale a vita “ad honorem” per le sue speciali benemerenze verso l’Istituto. Continuerà ad essere la guida carismatica delle sue suore, chiederà preghiere per la sua “povera anima” e nei suoi scritti manifesterà il gran bene che vuole loro. Nella sua profonda e sentita umiltà si firmerà “la povera di ogni bene”, “il povero ferma porte”.
Farà ritorno alla casa del Padre il 19 agosto 1934 lasciando in tutti l’indelebile ricordo di una vita virtuosissima e divenendo anche un sicuro punto di riferimento per la consolidata fama della sua bontà e carità.
“La memoria di lei sarà in eterna benedizione” scriverà il cronista su “L’Eco di Bergamo” narrando della sua “morte santa” e della sua “elettissima eredità” ed una immensa folla accorrerà alle sue esequie, al termine delle quali il coadiutore don Luigi Salvi, rivolgendosi ai fedeli nel Cimitero dopo l’ultima benedizione alla bara dirà: “Chi vuole ottenere grazie venga a pregare su questa tomba”.


Fonte:
www.angelamerici.it

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Aggiunto/modificato il 2022-12-18

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