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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Margherita Diomira del Verbo Incarnato (Margherita Allegri) Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Margherita Diomira del Verbo Incarnato (Margherita Allegri) Vergine

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Firenzuola, Firenze, 26 aprile 1651 - Firenze, 17 dicembre 1677

Religiosa professa della Congregazione delle Stabilite nella Carità del Buon Pastore; si dedicò intensamente alla vita contemplativa, godendo anche di fenomeni mistici straordinari. La spiritualità vittimale che aveva abbracciato le faceva accogliere con pazienza le sofferenze, che offriva per la Chiesa e per la salvezza delle anime. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 19 gennaio 2023.



La Venerabile Serva di Dio Margherita Diomira del Verbo Incarnato (al secolo: Margherita Allegri) nacque il 26 aprile 1651 a Firenzuola (Italia) in una famiglia di profonda fede cristiana. Fin da fanciulla fu di indole quieta e docile, dedita alla preghiera, alla vita ritirata, a un amore particolare verso l’Eucaristia e la Madonna Santissima, sottoponendosi a penitenze e mortificazioni per riparare i peccati.
Dopo aver subito una forte opposizione da parte del padre, che voleva farla sposare, ricevette il permesso di abbracciare la vita religiosa e, nel 1671, fu accolta nel monastero delle Camaldolesi di San Giovanni Evangelista di Boldrone a Firenze, dove rimase un anno. Non sentendosi chiamata in tale Ordine monastico, nel 1672 entrò nel Monastero delle Stabilite nella Carità di Gesù Buon Pastore a Firenze, religiose dedite all’educazione delle fanciulle povere e all’accoglienza dei pellegrini.
La Venerabile Serva di Dio fu arricchita da Dio con doni spirituali straordinari, come profezie, visioni, estasi, la capacità del consiglio e la partecipazione ai dolori della Passione di Cristo, ricevendo anche le stimmate. Molte persone, tra nobili, sacerdoti e Vescovi si recavano da lei per chiedere consiglio e conforto spirituale.
Il confessore ordinario, don Domenico Baldi, le fece assegnare una suora conversa come segretaria con l’incarico di trascrivere le esperienze mistiche che Suor Diomira doveva confidarle per obbedienza, assicurando così una fonte primaria per la conoscenza della sua vita interiore e dei doni mistici straordinari.
Ammalatasi di tisi, offertasi vittima d’amore al Signore, morì a Firenze (Italia) il 17 dicembre 1677, a 26 anni di età.
La Venerabile Serva di Dio si dedicò intensamente alla vita contemplativa, godendo anche di fenomeni mistici straordinari. La spiritualità vittimale che aveva abbracciato le faceva accogliere con pazienza le sofferenze, che offriva per la Chiesa e per la salvezza delle anime. Le furono attribuiti vari doni, tra cui la profezia e la lettura dei cuori, oltre ad estasi e visioni che continuarono per diverso tempo. Non mancarono periodi di tormenti interiori, tra cui l’aridità spirituale che fu superata la Vigilia di Natale del 1676.
Fu obbediente ai Direttori spirituali, docile alle Superiore, fedele alla Regola, servizievole e tenera in Comunità, stimata dalle consorelle. Pur conducendo una vita ritirata, si dedicò con premura ai bisogni della gente, donando speranza ed elargendo saggi consigli. Visse in umiltà e temperanza, in costante comunione con il Signore.
La costante fama di santità presente lungo i secoli ha permesso di portare a termine il travagliato iter della sua Causa di beatificazione.


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2023-01-22

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