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Beato Marcellino (Jean-Marie) Rouchouze Sacerdote e martire

26 maggio

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Saint-Julien-en-Jarez, Francia, 14 dicembre 1810 – Parigi, Francia, 26 maggio 1871

Jean-Marie Rouchouze nacque il 14 dicembre 1810 a Saint-Julien-en-Jarez, nella regione francese della Loira, primogenito di tre figli. Come i suoi fratelli e come suo padre, una volta che quest’ultimo era rimasto vedovo, e uno zio, entrò nella Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare (ovvero i padri di Picpus), prendendo il nome di fratel Marcellino. Pronunciò i voti religiosi nelle mani di padre Pierre-Marie Joseph Coudrin, fondatore della Congregazione dei Sacri Cuori (per il quale è in corso la causa di beatificazione) il 2 febbraio 1837. Fu docente di latino, di matematica e di filosofia in varie strutture della Congregazione, prima in Belgio, poi in Francia. Sebbene si considerasse per umiltà indegno del presbiterato, fu convinto, anche dai consigli del Santo Curato d’Ars, a essere ordinato sacerdote il 5 giugno 1852, a quasi quarantadue anni. Nel 1865 fu chiamato a Parigi come segretario generale della Congregazione da suo fratello padre Eutimio, diventato superiore generale, e mantenne l’incarico anche dopo la morte di lui. In quella veste, fu uno dei pochi religiosi a rimanere dopo l’evacuazione della Casa madre. Il 12 aprile, però, venne arrestato e condotto, con gli altri tre consiglieri del superiore generale, nella prigione della Conciergerie, quindi a quella di Mazas e, infine, a quella de La Grande Rochelle. Padre Marcellino visse il carcere come una scuola di silenzio. Venne fucilato, il 26 maggio dello stesso anno, presso una villa in rue Haxo: insieme a lui e ai confratelli, c’erano tre padri Gesuiti, un sacerdote diocesano, un seminarista diocesano e padre Henri Planchat, dei Religiosi di San Vincenzo de’ Paoli. Con quest’ultimo e con i confratelli è stato beatificato il 22 aprile 2023 a Parigi, nella chiesa di San Sulpizio, sotto il pontificato di papa Francesco. I resti mortali dei quattro padri di Picpus uccisi in rue Haxo sono venerati nella cripta dei fondatori, presso il cimitero di Picpus a Parigi, mentre la loro memoria liturgica ricorre il 26 maggio, giorno della loro nascita al Cielo.



Parente di religiosi
Jean-Marie Rouchouze nacque il 14 dicembre 1810 a Saint-Julien-en-Jarez, nella regione francese della Loira, primogenito dei tre figli di Barthélemy Rouchouze e Suzanne Clot.
Suo fratello François entrò nella Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare (ovvero i padri di Picpus), prendendo il nome di fratel Eutimio e diventando poi sacerdote. Anche la sorella minore, Anna, entrò nel ramo femminile, col nome di suor Anna-Régis: per quindici anni fu superiora a La Serena in Cile, dove morì nel 1884.
Rimasto vedovo, suo padre chiese di entrare nella stessa Congregazione come religioso fratello. Aveva infatti affidato i figli alle cure di quei religiosi, prima a Sarlat, poi a Mende, dove li aveva raggiunti lo zio padre Régis Rouchouze.

Religioso a sua volta
Quanto a Jean-Marie, anche lui entrò nella stessa Congregazione, cominciando il noviziato il 9 agosto 1834; da allora in poi, fu fratel Marcellino. Il 15 settembre 1836 giunse alla casa madre di rue de Picpus a Parigi, dove emise i voti il 2 febbraio 1837 nelle mani del fondatore, padre Pierre-Marie-Joseph Coudrin, che morì qualche settimana dopo (per lui è in corso la causa di beatificazione).
Fu docente di latino, di matematica e di filosofia in varie strutture della Congregazione, prima in Belgio, poi in Francia. Come prefetto degli studi, fu coscienzioso, vigilante e dedito ai suoi alunni, che gli volevano molto bene.

I consigli del Santo Curato d’Ars lo orientano al presbiterato
Tuttavia, fratel Marcellino si riteneva indegno del presbiterato. Nel 1852 andò a chiedere consiglio a don Jean-Marie Vianney, il Santo Curato d’Ars. Si sentì rispondere: «Figlio mio, dovete essere sacerdote; il buon Dio ha dei disegni su di voi». Accettò dunque l’ordinazione sacerdotale, che gli fu conferita il 5 giugno 1852; aveva quasi quarantadue anni.

Insegnante, poi segretario generale
Nel 1860 era a Poitiers, per ragioni di salute, come insegnante e prefetto degli studi. Costantemente apprezzato dai suoi allievi, dotato di semplicità ed entusiasmo, riusciva ad accattivarsi i giovani e a coinvolgerli nel loro apprendistato. Si metteva alla portata di quelli meno dotati e cercava di far compiere loro tutti i progressi possibili.
Nel 1865 il superiore generale, ovvero suo fratello padre Eutimio Rouchouze, lo chiamò a Parigi come segretario generale della Congregazione: la delicatezza che quel compito richiedeva corrispondeva perfettamente al suo amore per la vita nascosta, al suo appassionato interesse per la comunità e al suo amore per i dettagli. Con quello stesso incarico, padre Marcellino accompagnò il suo superiore generale a Roma nel 1867. Nel 1870, infine, entrò a far parte del Consiglio Generale della Congregazione, voluto in quel ruolo dal successore di suo fratello.
 
Nella persecuzione della Comune di Parigi
Allo scoppio dell’insurrezione della Comune di Parigi, il 18 marzo 1871, padre Ladislao Radigue, il superiore della Casa madre, ebbe la lucidità di far evacuare la maggior parte dei confratelli della Casa madre, inviandoli fuori dalla capitale francese. Rimasero solo lui e pochi altri religiosi.
Il 12 aprile, mercoledì dell’Ottava di Pasqua, alle quattro del pomeriggio, la casa madre della Congregazione sia maschile sia femminile fu assaltata dagli insorti. Alle 23, furono arrestati dodici sacerdoti e un religioso fratello. Il 5 maggio, settantaquattro suore, compresa madre Beniamina le Blais, superiora generale, e dieci novizie, vennero arrestate e condotte alla prigione di Saint-Lazare.
Molti degli uni e delle altre vennero rilasciati o fuggirono, mentre rimasero in carcere i quattro consiglieri del superiore generale: padre Ladislao, padre Policarpo Tuffier, padre Marcellino e padre Frézal Tardieu.

La prigionia
Vennero condotti in carrozza, a due a due, accompagnati da un membro della Guardia Nazionale, fino alla prigione della Conciergerie. Vi giunsero a mezzanotte e vi trascorsero cinque giorni. La sera del 17 aprile, i quattro religiosi vennero trasferiti a Mazas.
In prigione, trovarono altri ecclesiastici, considerati ostaggi del popolo parigino perché sospettati di connivenza col Governo di Adolphe Thiers, fuggito a Versailles all’inizio dell’insurrezione. Di fatto, però, i comunardi perseguitavano la Chiesa cattolica perché la ritenevano un’eredità del passato regime monarchico e un ostacolo alle loro istanze sociali.

Nel carcere dei condannati a morte
Nei trentanove giorni seguenti, i prigionieri si trovarono in condizioni penose, senza la possibilità di celebrare Messa. Il 21 maggio, il direttore del carcere di Mazas ottenne il loro trasferimento a La Grande Roquette, sede del carcere per condannati a morte.
Lo stesso giorno, l’esercito regolare cinse d’assedio Parigi. Da quel momento in poi, in tutta la città, infuriarono atroci battaglie, in quella che passò alla storia come la “settimana sanguinante”.

La prigione, scuola di silenzio
L’isolamento a cui i detenuti erano costretti era sopportato tendenzialmente bene dai padri di Picpus. Padre Marcellino arrivò a scrivere: «La prigione è per me una vera scuola di silenzio. Del resto, avremmo torto a compiangerci. La santa e adorabile volontà di Dio sia fatta in tutto e dappertutto».
Si sentiva consolato dal fatto di aver mandato sue notizie alla sorella suor Anne-Régis, scrivendole un mese prima di essere incarcerato, il 14 marzo 1871, e raccontandole della comunità durante l’assedio di Parigi: «Quanto a me personalmente, non sono mai stato indisposto durante l’assedio; al contrario, per frenare ogni idea di paura o scoraggiamento, ho lavorato più duramente che mai in questi cinque mesi, benché le esplosioni delle armi a volte facciano vibrare il vetro della mia finestra; comunque, non sono stato meno felice o meno tranquillo».

Il martirio
Il 26 maggio, lo scontro tra gli insorti e l’esercito regolare giunse al culmine. Alle 15 dello stesso giorno, il colonnello Emile Gois, addetto alla giustizia militare, si diresse alla prigione di La Grande Roquette, dove si trovavano più di cento ostaggi. Di propria iniziativa, comandò al direttore della prigione di consegnargli cinquanta detenuti.
Vennero selezionati trentatré guardie di Parigi, due gendarmi, quattro sospetti di spionaggio e dieci ecclesiastici, scelti a caso. Erano tre Gesuiti, ovvero i padri Jean Caubert, Pierre Olivaint e Anatole de Bengy; padre Henri Planchat, dei Fratelli di San Vincenzo de’ Paoli, direttore del patronato di Sant’Anna; padre Marcellino e gli altri tre padri di Picpus; don Jean-Marie-Noël Sabatier, vicario della chiesa della Madonna di Loreto, e Paul Seigneret, allievo del Seminario di San Sulpizio.
Circondati dalle Guardie Nazionali del 173° Battaglione, i prigionieri camminarono a piedi fino a Villa Vincennes, al civico 85 di rue Haxo, strattonati, picchiati e insultati dalla folla, fino al muro che circondava un terreno vuoto. Un colpo di pistola diede il via a una fucilazione incontrollata; in meno di mezz’ora, i condannati vennero tutti uccisi.

La causa di padre Planchat, di padre Rouchouze e dei loro compagni
Padre Henri Planchat, padre Marcellino Rouchouze e gli altri tre padri di Picpus furono immediatamente considerati martiri; tale fama si mantenne nel tempo, portando all’apertura della loro causa di beatificazione per il riconoscimento del loro martirio.
Un primo processo informativo fu celebrato presso la Curia di Parigi dall’8 marzo 1897 all’8 agosto 1900, ma fu necessaria una nuova inchiesta diocesana dal 29 ottobre 2015 al 4 maggio 2016. La Congregazione delle Cause dei Santi emise il decreto di convalida giuridica degli atti il 27 ottobre 2016.

Il decreto sul martirio e la beatificazione
La “Positiio super martyrio”, consegnata nel 2020, è stata presentata ai Consultori Storici il 20 ottobre 2020, essendo la causa di tipo antico o storica.
L’11 maggio 2021 i Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi espressero parere affermativo circa l’effettivo martirio dei sei religiosi. I Cardinali e Vescovi membri della stessa Congregazione, riuniti nella Sessione Ordinaria del 19 ottobre dello stesso anno, confermarono tale parere positivo.
Il 25 novembre 2021, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui padre Planchat, padre Tuffier e compagni venivano dichiarati martiri.
La Messa con il Rito della Beatificazione, presieduta dal cardinal Semeraro, fu celebrata il 22 aprile 2023, nella chiesa di San Sulpizio a Parigi. La memoria liturgica dei cinque Beati venne fissata al 26 maggio, giorno della loro nascita al Cielo.

La memoria e il culto
Sul luogo del massacro di rue Haxo venne costruita, per mandato dei padri Gesuiti, una cappella provvisoria, a cui seguirono altre strutture, fino alla chiesa vera e propria, che nel 1961 divenne la chiesa parrocchiale intitolata alla Madonna degli Ostaggi (Notre-Dame des Otages).
I resti di padre Marcellino e dei suoi confratelli, dal 21 ottobre 2010, si trovano nella cripta dei fondatori della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria nonché dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento dell’Altare, nel cimitero di Picpus a Parigi.

Preghiera per ottenere grazie attraverso l’intercessione dei Martiri di Picpus
Dio, nostro Padre, Ti rendiamo grazie per i nostri
Fratelli: Ladislao, Marcellino, Frézal e Policarpo.
Li hai chiamati a vivere e morire al servizio
dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.
Per amor Tuo, hanno deciso di lavorare con zelo
per la salvezza dei loro fratelli e delle loro sorelle,
fino al punto di accettare la prigione
e la morte violenta
in comunione con la Passione del Tuo Figlio,
che è morto per noi sulla croce.
In questo modo hanno partecipato
alle Sue sofferenze per il Suo Corpo che è la Chiesa.
Ti preghiamo per loro intercessione
di concederci le grazie che Ti chiediamo ....
Fa’ che non siamo mai separati dal Tuo Amore.
Aiutaci a superare tutte le nostre difficoltà
attraverso l’amore per Colui che per primo ci ha amati,
Gesù Cristo, nostro Signore. Amen.

Vi preghiamo gentilmente di informarci delle grazie ricevute
attraverso l’intercessione dei Martiri di Picpus:

Communauté Pierre Coudrin
P. Bernard Couronne SSCC
Vice-Postulateur
37, Rue de Picpus
75012 Paris – France
E-mail: [email protected]
oppure:
Congregazione dei Sacri Cuori
Postulazione Generale
Via Rivarone, 85
00166 Roma – Italia
E-mail: [email protected]
Internet: www.ssccpicpus.com


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2023-04-23

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