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San Protogene di Harran Vescovo

6 maggio

Originario di Edessa; durante la persecuzione dell'imperatore Valente (364-78) in favore dei semi-ariani contro i cattolici, Barsete, vescovo di quella città, era stato mandato in esilio ed il prete Protogene, insieme ad Eulogio, altro prete edessiano, assunsero la direzione della comunità cattolica. Ma, avendo fatto opposizione al prefetto Modesto, essi non tardarono a venire esiliati in Egitto, ad Antinoe, capitale della Tebaide. Qui Protogene aprì una scuola in cui accoglieva i ragazzi pagani convertendone un certo numero, so­prattutto grazie al potere di guaritore che gli era riconosciuto. Alla morte di Valente, Protogene poté ritornare dall'esilio e rientrare nella città natale. Successivamente, fu consacrato vescovo dal suo antico compagno di esilio Eulogio, egli stesso divenuto vescovo della città, per rimpiazzare, come afferma Sozomeno, nella sede di Harràn (Charres) in Osroena, il ve­scovo Vito. Secondo questa informazione, l'episcopato di Protogene non avrebbe avuto inizio prima del 381, perché Vito partecipò ancora al concilio di Costantinopoli e ne firmò i decreti. Si ignora la data della morte di Protogene che non è stato mai commemorato in alcun calendario orien­tale, e bisogna attendere il Baronio per vederlo comparire nel Martirologio Romano, al 6 maggio.



Le notizie biografiche su San Protogene, vescovo di Harran, sono piuttosto scarne e provengono principalmente da due fonti: la Storia ecclesiastica di Sozomeno (VI, 33) e quella di Teodoreto (IV, 18; V, 4). Sappiamo che era originario di Edessa, città della Mesopotamia, e che ricevette la sua formazione sacerdotale in un contesto di fervore religioso e impegno apostolico.
Durante la persecuzione dell'imperatore Valente (364-378), che favoriva i semi-ariani contro i cattolici, Protogene si distinse per la sua difesa della fede ortodossa. Insieme al presbitero Eulogio, assunse la guida della comunità cattolica di Edessa dopo l'esilio del vescovo Barsete. Tuttavia, la loro opposizione al prefetto Modesto li portò ad essere esiliati a loro volta nella Tebaide, in Egitto, specifically nella città di Antinoe.
Ad Antinoe, Protogene non solo mantenne viva la sua fede, ma si dedicò anche all'evangelizzazione, aprendo una scuola per ragazzi pagani e convertendone un buon numero. La sua fama di guaritore contribuì ad attirare molti alla sua scuola e alla sua predicazione.
Con la morte di Valente nel 378, Protogene poté finalmente tornare ad Edessa. La sua esperienza di esilio e la sua fama di uomo di fede lo resero un punto di riferimento per la comunità cristiana locale.
Successivamente, Protogene fu consacrato vescovo di Harran (Charres) in Osroena, una città situata a nord di Edessa. La sua consacrazione avvenne per mano del suo antico compagno di esilio, Eulogio, che nel frattempo era divenuto vescovo di Edessa. Secondo la Cronaca di Edessa, l'episcopato di Protogene non sarebbe iniziato prima del 381, anno in cui il suo predecessore, Vito (Bito), partecipò al Concilio di Costantinopoli.
La data della morte di San Protogene non è conosciuta con certezza. Non compare in alcun calendario orientale e solo nel XVI secolo il cardinale Cesare Baronio lo inserì nel Martirologio Romano, fissando la sua festa al 6 maggio, il giorno successivo a quello di Sant'Eulogio.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-27

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