Il nome di s. Evelio o Evellio, compare solo nella ‘Passio’ di s. Torpete o s. Torpé, ufficiale dell’esercito romano di Nerone, nativo di Pisa e qui decapitato nel 68, per essersi rifiutato di sacrificare alla dea Diana. Evelio, che era consigliere dell’imperatore, fu presente al processo dell’ufficiale e vedendo il confessore della fede, uscire miracolosamente incolume dalle varie prove e tormenti cui era stato sottoposto, ne restò colpito e “credette in Cristo”. Lasciò la corte di Nerone e fuggì a Roma, ma qui fu arrestato e poi decapitato un 27 aprile, molto probabilmente dell’anno 69; visto che s. Torpete è ricordato il 29 aprile o il 17 maggio, presumibile data del suo martirio nel 68, quindi Evelio, che si sa morì successivamente, fu martire un anno dopo. Per primi, gli agiografi Rabano Mauro e Notkero ne introdussero il nome nei loro Martirologi alla data dell’11 maggio, forse indotti in errore da una errata lettura dell’antica ‘Vita’ di s. Torpete, che comunque è leggendaria. Cesare Baronio (1538-1607), compilatore del ‘Martirologio Romano’, continuò ad elencarlo all’11 maggio.
Il nome Evelio, deriva dal latino Hevelius ed è un nome di origine etnica, che significa “proveniente o abitante di Havel”, nei pressi di Brandeburgo.
Autore: Antonio Borrelli
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