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Beato Eimerado Sacerdote eremita

28 giugno

† 1019

Eimerado (in tedesco Heimerad, Heimrad oppure Heimo) fa parte di quella schiera di santi noti come «folli di Dio». Nato a Meßkirch, nel Baden, verso la metà del X secolo, divenne sacerdote e si fece pellegrino a Roma e in Terra Santa. Stabilitosi nel monastero di Hersfeld, ne fu cacciato dall'abate perché si rifiutava di vestire l'abito monacale. La stessa sorte gli toccò in altri due villaggi, dove si era rifugiato nel suo girovagare, ingiustamente accusato di un furto e per la sua "stranezza". Visse, infine in pace come eremita ad Hasungen, nei pressi di Kassel, fino alla morte, avvenuta nel 1019. (Avvenire)

Martirologio Romano: Ad Burghasungen nell’Assia, in Germania, sant’Eimerado, sacerdote ed eremita, che, scacciato dal chiostro ed esposto allo scherno e al ludibrio di molti, peregrinò in lungo e in largo per Cristo.


Esiste una vita di Eimerado, redatta dal monaco Egberto di Hersfeld verso la fine del secolo XI (ca. 1075), cioè circa sessant'anni dopo la morte del santo; mancano tuttavia notizie sicure, salvo per gli ultimi anni di vita. Questa mancanza di particolari deve attribuirsi al genere stesso di esistenza scelto da Eimerado: infatti, dedicatosi alla vita eremitica, si spostò, secondo una caratteristica degli eremiti dell'epoca, quasi anticipando san Giuseppe Benedetto Labre, della natia Messkirch (Baden) ad altre località della Germania, dimorò in varie regioni e paesi (Detmold, Paderborn) suscitando, per la sua condotta apparentemente stravagante, contrastanti reazioni, di ammirazione o di dileggio, anche presso personalità ecclesiastiche eminenti, come ad esempio il beato Meinwerk, vescovo di Paderborn. Da ultimo si stabilì sul monte Hassungen un monastero, le ossa di Eimerado furono riposte nella chiesa dedicata al principe degli Apostoli. Da questa deposizione, il biografo, con evidente anacronismo, trasse motivo per fare di Eimerado un monaco dell'abbazia e, perfino, un abate di Hassungen. In seguito il santo fu anche creduto monaco di Korvey. Il culto fu solo locale, giacché il suo nome non ricorre nei calendari.
 


Autore:
Gian Domenico Gordini


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-01-22

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