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Beato Raimondo Cayré Sacerdote e martire
Festa:
22 ottobre
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Puylaurens, Francia, 23 dicembre 1915 - Buchenwald, Germania, 22 ottobre 1944
Raymond Cayré nacque a Puylaurens il 23 dicembre 1915 e fu ordinato
sacerdote il 28 gennaio 1940, in occasione di un congedo dalla guerra.
Dopo il congedo tornò al fronte, ma in giugno fu fatto prigioniero e
condotto allo Stalag VI G di Bonn, dove assicurò la sua assistanza
sacerdotale a 9 kommandos. Fece anche da contatto con la squadra di
azione cattolica clandestina di Colonia. Nel 1944 la Gestapo venne a
conoscenza dell’attività sacerdotale di padre Cayré, in seguito a un
biglietto dove si indicava ai sacerdoti francesi prigionieri a Colonia
che potevano confessarsi con il cappellano del kommando 386. Fu, quindi,
arrestato il 7 agosto, accusato di infiltrazione, e imprigionato nella
prigione di Brauweiler. il 17 settembre 1944 fu deportato a
Buchenwald con il numero 81842 e si ammalò di tipo. Cadde
accidentalmente nella fossa, da cui fu estratto ricoperto di escrementi e
fu lavato con getti di acqua fredda. Morì congelato il 22 ottobre 1944. Nel 1948 fu decorato con la Croix de Guerre avec étoile de vermeil. Il 20 giugno 2025 Papa Leone XIV ha riconosciuto il martirio in odio alla fede. Il 13 dicembre seguente è stata celebrata la solenne beatificazione nella Basilica di Notre Dame a Parigi.
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Una vocazione nata nel Tarn Nato il 23 dicembre 1915 e da una famiglia profondamente cristiana, Raymond è cresciuto nella terra cattolica di Lauragais. Allievo applicato al seminario maggiore di Albi, è intriso di un profondo amore per l’Eucaristia e il mondo lavorativo – un accento pastorale già caro alla nostra diocesi. Mobilitato come sergente motociclista nel 1939, ottenne al centro dei combattimenti la grazia da ordinare il 28 gennaio 1940. A malapena la casubola depositata, entrò a far parte della sua azienda; poche settimane dopo, a giugno fu catturato. Nel filo spinato dello Stalag, il giovane sacerdote celebra la Messa, confessa e infila parole di speranza ai suoi compagni.
Al servizio dei prigionieri: il cappellano clandestino Fatto prigioniero nel giugno 1940, padre Cayré fu internato allo Stalag VI G di Bonn. Lì, diventa cappellano di nove “work kommandos”: masse discrete, confessioni sotto filo spinato, incontri biblici... Questa “resistenza spirituale” lo mette in relazione alla rete clandestina di Azione Cattolica a Colonia, nonostante i divieti nazisti.
Arresto e deportazione Il decreto del 3 dicembre 1943 sull’apostolato francese rese “sovversiva” l’azione. Denunciato, fu arrestato dalla Gestapo l'8 agosto 1944, interrogato e gettato nella prigione di Brauweiler. Egli mantiene una calma soprannaturale: “Sono un sacerdote; resto con i miei fratelli”, scrive. Il 17 settembre fu imbarcato a bordo di Buchenwald, un numero 81842.
Ultimi giorni a Buchenwald Al “Little Camp”, l’abate ha rapidamente contratto il tifo. Il 22/24 ottobre 1944, esausto, scivola in una fossa, viene spruzzato con acqua ghiacciata da kapos e soccombe all'ipotermia. Nonostante la notte del campo, ha tenuto la preghiera sulle labbra; le sue ultime parole, riportate dai compagni, sono state una preghiera alla Vergine Maria. Testimonieranno anche la sua calma.
Un’eredità per la Chiesa nel Tarn Figura del prete: Raymond Cayré ricorda che nessuna situazione – anche un campo di sterminio – può soffocare la carità pastorale. Testimone della “missione operaia”: ha servito i giovani lavoratori forzati, rispondendo alla chiamata sociale lanciata dalla Chiesa di Francia. Il 20 giugno 2025 il Santo Padre ha riconosciuto il suo martirio “in odio per alla fede”, aprendo la strada alla sua beatificazione e di altri 49 compagni, celebrata il 13 luglio 2025.
“L’amicizia arriva a dare la sua vita. Chiedi a Gesù che sono sempre pronto a mostrargli questo marchio d’amore. » Beato Raymond Cayré
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Fonte:
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albi.catholique.fr
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