Figlio di Bartolomeo Cantador e Maria de la Encarnación Gonzalez, che lo avrebbero battezzato poco dopo la nascita. Aveva altri due fratelli, uno dei quali il Beato Bartolomeo e Nicholas. Formavano una buona famiglia religiosa.
Ha contratto matrimonio con la signora Rosario Fernández Cubero e hanno avuto cinque figli maschi. All'inizio vivevano nel loro paese natale, ma sono emigrati a Pedroche, sicuramente per motivi economici.
Il Beato Angel era di media statura, magro, di carattere aperto e simpatico, di facile trattamento e gentile. Specialmente si relazionava e andava d'accordo con la gente della chiesa. Tra le sue amicizie spiccava quella che teneva con il sacerdote Beato Antonio Cabrera Calero (anche un martire), parroco di El Salvador de Pedroche, perché entrambi amavano suonare l'armonium.
Nella sua maturità il Beato Angel lavorava principalmente come orologiaio, oltre ad essere il sagrestano e organista della sua Parrocchia; e completava i suoi guadagni dando lezioni di piano. Nonostante tutti questi lavori, l'economia di famiglia era piuttosto magra e scarsa e spesso venivano aiutati dal panettiere del paese che li ha perfino accolti a casa sua. Sulla sua vita e la sua pratica cristiana bisogna far notare la sua devozione e la sua frequente frequente assistenza a Messa, in compagnia di sua moglie e dei suoi figli (uno dei quali molto malato). Anche lui apparteneva ad Azione Popular.
Fino al 21 luglio la Guardia Civil di Pedroche, che si era unita alla rivolta militare, ha controllato la situazione in tutto il vicinato, ma, per ordine del loro capitano, hanno lasciato il paese e si sono concentrati sul vicino Pozoblanco, rimanendo il popolo e la sua sicurezza a carico di alcune persone di destra e alcuni membri di Falange. In queste circostanze, le milizie popolari composte da persone di Pedroche, Torrecampo, Conquista e Villanueva de Cordoba e numerosi gruppi di minatori di Almadén, Puertollano e Linares hanno preso il villaggio a mezzogiorno del 26 luglio.
Dopo l'occupazione, in tutta Pedroche si sono scatenati una serie di arresti e rappresaglie che hanno portato alla morte di 69 persone. La Parrocchia è stata uno degli obiettivi principali, perché la Vergine di Piedrasantas, patrona del popolo, e i ritavoli furono bruciati.
Beato Angel e suo figlio Ángel Cantador Fernández (20 anni, di professione raccoglitore e di orientamento politico di destra, essendo membro attivo di Azione Popular) sono stati arrestati lo stesso 26 luglio dai marxisti nelle loro rispettive case. Entrambi sono stati fucilati direttamente in Calle Los Martires (questo è il loro nome oggi), mentre don Angel gridava: "Viva Cristo Rey! Viva il Sacro Cuore di Gesù! ”.
Nelle indagini condotte su di lui nella Causa Generale, vengono raccolti il suo caso e l'indagine giudiziaria sviluppata per chiarire i fatti del suo omicidio. La documentazione presentata e archiviata indica chi erano i suoi assassini e qual era la loro situazione al momento dell'inizio della Causa generale (due di loro già giustiziati e altri due nel carcere di Cordova), restando che il movente del suo omicidio è dovuto al suo vicinanza alla Chiesa, oltre al suo mestiere di sagrestano e al suo status di cristiano.
Don Angel è stato sepolto in una fossa comune del cimitero di Pedroche, con tutti gli uccisi in quel periodo. Il suo certificato di morte è stato inserito nel registro civile di Belalcazar, la sua città natale, il 26 luglio 1936, indicando che aveva "cinquant'anni (... ) di professione orologiaio”.
La beatificazione si è svolta a Cordova, nella cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, il 16 ottobre 2021, sotto il pontificato di papa Francesco.
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