Bernardo nacque a Jaén nel 1909 in una famiglia di profonda fede cattolica. Sin da giovanissimo si distinse per la sua sensibilità religiosa e per l’amore verso la letteratura. Frequentava i circoli cattolici della città, impegnandosi nelle attività dell’oratorio parrocchiale e usando il suo talento per la scrittura per difendere pubblicamente la fede. Ancora ventenne iniziò a collaborare con il giornalismo cattolico, che all’epoca era particolarmente occupato a difendere i principi cattolici dagli assalti dell’ideologia politica anticristiana. Fra il 1932 e il 1935 diresse la rivista apologetica El Pueblo Catolico, e successivamente il giornale El Dia de Jaén, che, senza alcuna concessione, mantenne fedele alla sua linea editoriale di difendere la religione e la patria. Nel frattempo pubblicò anche una raccolta di poesie dal titolo Ecos del corazon (1934) e un ritratto biografico storico Don Juan Varela en su vida y en su obra (1935), e partecipava agli incontri del gruppo El Madroño, nel quale si riunivano poeti, avvocati e scrittori, per condividere idee che potessero aiutare la Spagna a uscire dal clima di terrore che viveva. Bernardo, infatti, era profondamente convinto che la fede non può essere relegata a un’esperienza entro le mura della chiesa, ma deve farsi vita, impregnando la quotidianità della persona. Per questo sentiva la necessità di impegnarsi, come cristiano, a lottare affinché il Cristianesimo potesse trionfare. I suoi articoli e discorsi non erano dozzinali, ma toccavano temi ancora oggi importanti, come la difesa della famiglia e la dottrina sociale della Chiesa. Sempre informato, Bernardo era sempre pronto a informare. Quando la persecuzione delle forze repubblicane radicalizzate arrivò a Jaén, mietendo vittime fra sacerdoti, religiosi e laici, Bernardo fu uno degli obiettivi principali. La sua attività era fondamentale per il movimento di resistenza al regime anticattolico, e il giovane fu arrestato e detenuto dai miliziani di sinistra nel settembre del 1936. Nonostante fosse stato selvaggiamente picchiato, si rifiutà di firmare una dichiarazione di apostasia, preferendo morire piuttosto che rinnegare la sua fede. Il 24 settembre 1936 fu portato, insieme ad altri prigionieri, in una fossa alla periferia di Iznalloz, dove, senza alcun processo, venne fucilato. Bernardo è uno dei 124 martiri della Diocesi di Jaén, uccisi durante la Guerra Civile Spagnola, dei quali il Santo Padre Leone XIV ha riconosciuto il martirio. Il suo esempio, come quello dei suoi compagni di santità, è importante in questo tempo, nel quale la fede è per molti soltanto roba da ignoranti. La testimonianza cristiana in ogni ambito della vita è fondamentale, perché se noi cristiano non diamo gloria a Dio con la nostra vita, non potremo mai portare agli altri la bellezza e la grandezza della nostra fede.
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Fonte:
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www.giovanisanti.wordpress.com
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