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San Lifardo Vescovo

Festa: 3 giugno

VI sec.

Fratello di s. Leonardo di Vandoeuvre, si ritirò in un romitorio a Meung-sur-Loire. Alcuni discepoli vennero a raggiungerlo ed egli, insieme con s. Urbicius, fondò in quel luogo un monastero. Assistette ai funerali dell'abate di Micy, s. Teode-miro, dandogli come successore il suo discepolo s. Massimo (Mesmin). Egli tuttavia non appartenne mai alla comunità di Micy. Morì verso il 570 come abate del monastero di Meung, che venne secola­rizzato nel 1068, passando la chiesa a un collegio di canonici. Una elevazione delle reliquie di Lifardo avvenne il 14 ottobre 1104. Vi fu poi una ricognizione nella chiesa parrocchiale di Meung, nel 1865. Il nome di Lifardo è nel Martirologio Geronimiano al 3 giugno, da esso passò nei Martirologi di Rabano Mauro, di Adone, di Usuardo, di Notkero, nel Romano e in quelli benedettini. La sua festa già molto diffusa in Francia, si trova oggi nel Proprio di Orléans.

Martirologio Romano: A Mehun-sur-Loire nel territorio di Orléans sempre in Francia, san Lifardo, sacerdote, che condusse in questo luogo vita eremitica.


Nato da nobile famiglia franca all'epoca del re Clodoveo I (481-511), Lifardo scelse la via dell'eremitaggio, ritirandosi in solitudine presso Meung-sur-Loire (Loiret). La sua fama di santità attirò presto discepoli, con i quali fondò un monastero. Divenne abate di questa comunità, guidandola con saggezza e dedizione fino alla sua morte, avvenuta intorno al 570.
Le informazioni su San Lifardo provengono principalmente da una biografia di incerta storicità, che lo descrive come fratello di San Leonardo di Vandoeuvre. Nonostante la dubbia veridicità di alcuni dettagli, la sua figura è stata venerata per secoli, come testimoniato dalla presenza del suo nome nel Martirologio Geronimiano e in quelli successivi, incluso il Martirologio Romano. La sua festa, un tempo molto diffusa in Francia, è oggi celebrata nel Proprio di Orléans.
Il culto di San Lifardo ebbe particolare fioritura in Francia, dove era considerato un taumaturgo e un intercessore per la guarigione dalle malattie. Le sue reliquie, elevate nel 1104 e nuovamente riconosciute nel 1865, divennero oggetto di venerazione per i fedeli. In alcune zone della diocesi di Le Mans, un San Leone Forte, forse identificabile con Lifardo, era invocato per la protezione contro i pericoli.
San Lifardo è generalmente raffigurato come eremita, spesso davanti alla sua grotta o mentre lotta contro un drago, simbolo delle tentazioni e degli ostacoli affrontati durante la sua vita ascetica. Alcune rappresentazioni lo mostrano nell'atto di celebrare la Messa o in compagnia dei suoi discepoli.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-05-08

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