Home . Per Nome . Per Data . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati



Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: [email protected]


> Home > Sezione I santi che iniziano con la lettera M > San Macario di Pelecete Condividi su Facebook

San Macario di Pelecete Abate

Festa: 18 agosto

† 18 agosto 840 (?)

Nato a Costantinopoli. Ha ricevuto un'ottima educazione e ha mostrato particolare attitudine alla Sacra Scrittura, "che ha imparato interamente in breve tempo", come leggiamo. Dopo si trasferì da Costantinopoli al monastero di Peleci o Palecet, dove cambiò il suo nome di battesimo, che era Cristoforo, con quello di Macario. Poiché era un monaco modello, fu eletto abate e presto divenne famoso per le guarigioni miracolose che fece. La folla si rivolgeva a Pelecet per curare le malattie del corpo e dell'anima. San Tarasio, patriarca di Costantinopoli, che aveva sentito parlare molto della sua santità e dei miracoli, volle incontrarlo; per scortarlo mandò il patrizio Paolo, poiché sia lui che sua moglie, già sfrattata dai medici, Macario aveva restituito la salute. Quando i due santi si incontrarono, Tarasio benedisse Macario e non lo lasciò tornare al suo monastero, ma dopo avergli conferito l'ordinazione sacerdotale. Il santo abate non era destinato a vivere a lungo nella pace del monastero; l'imperatore Leone l'Armeno si dedicò a perseguitare tutti coloro che difendevano il culto delle immagini, e Macario fu torturato e fu prigioniero fino alla morte di León. Il successore di questo, Miguel El Balbo, restituì la libertà al santo e cercò di batterlo con minacce e promesse; ma, come Macario rimanesse inflessibile, l'imperatore lo esiliò infine in Afusia, sulla costa della Bitinia, dove morì il santo il 18 agosto di un anno imprecisato.

Martirologio Romano: In Bitinia, nell’odierna Turchia, transito di san Macario, egúmeno del monastero di Pelecete, che patì molto sotto l’imperatore Leone V per la difesa delle sacre immagini.


La Vita di Macario è stata scritta dal monaco Saba, che si dice suo successore. Disgraziatamente essa è assai povera di particolari puramente biografici e si dilunga soprattutto sui miracoli. Il santo, nato a Costantinopoli, venne battezzato sotto il nome di Cristoforo, che egli lasciò per quello di Macario quando prese l’abito monastico nel bitiniano di san Giovanni Teologo, detto di Pelecete. Ciò avvenne sotto l’egumeno Giovanni che sottoscrisse il secondo concilio di Nicea (787). Il novizio si pose sotto la direzione di un esperto monaco e fece rapidi progressi, per questo i suoi confratelli lo scelsero come loro capo; il patriarca Tarasio (784-806), quindi, lo ordinò prete.
Macario fu una delle numerose vittime della persecuzione iconoclasta che l’imperatore Leone V l’Armeno scatenò nell’815. Nonostante le pressioni subite, egli rimase incrollabile nella fede ortodossa e non si lasciò irretire dagli argomenti capziosi del monaco Giovanni del convento dei santi Sergio e Bacco, il quale riuscì ad ingannare altri superiori e fu nominato patriarca, nell’832, dall’imperatore Teofilo. Leone V, infine, esiliò Macario ad Afusia, una delle isole della Propontide (Marmara), poste di fronte a Cizico. Liberato dopo l’assassinio del suo persecutore (25 dicembre 820), Macario non poté ritornare a Pelecete, ma non fu più molestato. Si recò, quindi, presso il patriarca Niceforo, deposto nell’815, che viveva in un monastero da lui fondato sulla costa orientale del Bosforo. Fu probabilmente in quelle vicinanze che Macario fondò un nuovo monastero. L’imperatore Teofilo (829-842) lo perseguitò a sua volta e, per punirlo della sua resistenza, lo rimandò ad Afusia, dove Macario raccolse nuovi discepoli.
Morì il 18 agosto, probabilmente dell’840. Cinque lettere da lui indirizzate a san Teodoro Studita dimostrano in quale stima fosse tenuto dai monaci dell’Olimpo: egli continuava a dirigere da lontano quelli di Pelecete e conservava autorità su quelli del Bosforo e di Afusia. Nella sua ultima allocuzione ai monaci, si rivolse in particolare a Doroteo e a Saba «superiori dei fratelli» (il secondo è verosimilmente il Saba autore della Vita). Lui e Doroteo dovevano essere in seguito posti a capo dei due monasteri, fondati dopo la prima persecuzione.
Benché morto il 18 agosto, Macario è commemorato nei sinassari bizantini al 1° aprile.
 


Autore:
Raymond Janin


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

______________________________
Aggiunto/modificato il 2025-08-21

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Per Nome . Per Data . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati