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Stefano V (VI) Papa
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† Roma, 4 settembre 891
(Papa dal 09/885 al 14/09/891) Nobile romano, fu eletto successore di Adriano III (885), con l'opposizione dell'imperatore Carlo il Grosso, che aveva forse in animo un'altra candidatura. Sotto il suo pontificato avvenne la deposizione della dinastia imperiale carolingia, in occasione della quale S., prima incerto tra Guido di Spoleto e Arnolfo di Carinzia, finì col consacrare imperatore il primo (891). Nei riguardi di Fozio adottò l'atteggiamento più intransigente, negando la canonicità della sua elevazione al patriarcato. In rapporto con Svatopluk, principe dei Moravi, riuscì a imporre alla Chiesa morava la liturgia in lingua latina, condannando così l'opera di Metodio.
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Romano, nobile, noto per la sua pietà e carità, protetto dai papi Adriano II e Marino I, fu ordinato papa (settembre 885) alla morte di Adriano III. Carlo il Grosso, che aveva forse in animo un'altra candidatura, tentò di farlo deporre, ma St. poté mostrare all'inviato imperiale, l'arcicancelliere Liutvardo, vescovo di Vercelli, che la sua elezione era stata perfettamente regolare. Quando Carlo il Grosso fu deposto e si pose il problema della successione imperiale, St., dopo avere per qualche tempo tergiversato fra Guido duca di Spoleto e Arnolfo duca di Carinzia, consacrò imperatore il primo (21 febbraio 891), probabilmente per avere un valido appoggio contro la minaccia bizantina che si profilava nuovamente nel sud dell'Italia. Nei suoi rapporti con la chiesa bizantina St. ebbe modo di difendere contro l'imperatore Basilio il Macedone la validità canonica dell'elezione di papa Marino I (settembre-ottobre 885) e nei riguardi di Fozio adottò l'atteggiamento più intransigente negando la canonicità della sua elevazione al patriarcato. In rapporto con Sventiboldo, principe dei Moravi, St. volle imporre (886) a quella chiesa l'uso della liturgia in lingua latina, condannando così l'opera di S. Metodio e la direttiva politica seguita da Giovanni VIII. Due anni dopo i discepoli di S. Metodio erano espulsi da Sventiboldo e si trasferirono in Bulgaria. St. morì alla fine di settembre 891.
Autore: Mario Niccoli
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