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Venerabile Maddalena d’Asburgo Arciduchessa d’Austria

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Innsbruck, Austria, 14 agosto 1532 - Hall in Tirol, Austria, 10 settembre 1590

Arciduchessa d'Austria, era figlia di Ferdinando d'Asburgo (futuro imperatore Ferdinando I) e di Anna Jagellone, figlia del re di Boemia e Ungheria. Assieme alle sorelle Margherita ed Elena fondò il convento per nobildonne di Hall, con l'annessa Basilica del Sacro Cuore di Gesù, la cui costruzione venne avviata nel 1567 e completata due anni dopo. Nel frattempo, Margherita non aveva potuto vedere la fine dell'opera, poiché era morta il 12 marzo 1567. Le altre due arciduchesse entrarono nel 1568 con altre sei candidate nel nuovo convento, la cui guida fu assunta da Maddalena: quest'ultima, nei successivi ventidue anni di vita, diede prova di grande slancio e fervore religioso, chiamando ad Hall anche i gesuiti, tanto che alla sua morte, nel 1590, era in odore di santità. Il convento, che giunse a ospitare fino a quaranta nobildonne, esistette per duecentosedici anni, finché non venne chiuso nel 1783.



Nacque il 14 agosto 1532 ad Innsbruck dall’imperatore Ferdinando I e da Anna, figlia di Luigi II d’Ungheria. Il connubio reale fu benedetto dalla nascita di quindici figli, fra i quali Margherita (m. 1566), Maddalena ed Elena si distinsero per pietà e virtù. Nel 1547 perdettero la madre e l’educazione delle tre principessefu affidata alla contessa di Thurn, moglie di Vito di Thurn, donna di rara intelligenza e di vera, solida virtù. Il padre dapprima aveva pensato diverse combinazioni matrimoniali a carattere politico per Maddalena, ma tutti i suoi piani andarono a vuoto. Inclini fin dalla prima giovinezza alla pietà e alla vita ritirata, le tre sorelle fecero, con il permesso del padre, voto di castità perpetua, Margherita nel 1563, Maddalena ed Elena nel 1564.
Morta Margherita, Maddalena ed Elena, insieme ad altre dieci giovani che si erano loro unite, diedero origine nel 1569 ad una fondazione femminile. Il loro fratello, arciduca Ferdinando II, principe del Tirolo, fece adattare per loro la Munze di Hall, dove decisero di condurre vita religiosa in comune, senza però costruire un vero monastero. Maddalena volle affidare la direzione spirituale della sua fondazione all’Ordine dei Gesuiti, ma trovò grande resistenza da parte del generale s. Francesco Borgia. Per tre anni si svolse una intensa corrispondenza a questo riguardo tra Innsbruck e Roma e alla fine il principe del Tirolo e sua sorella Maddalena riuscirono nel loro intento; Maddalena allora scrisse gli statuti della fondazione regia (“Parthenon regium”) assistita e consigliata da s. Pietro Canisio, che si trasferì più volte a questo scopo da Friburgo in Svizzera, a Innsbruck. Questi statuti riflettono una forte dipendenza dalle costituzioni della Compagnia di Gesù.
Maddalena fece costruire una chiesa ed un collegio per i Gesuiti, che con la predicazione e l’insegnamento si dedicavano alla formazione religiosa del popolo. A lei bisogna riconoscere innanzi tutto una intensa attività riformatrice che si associò a quella del fratello, il principe Ferdinando II: non si stancò mai di contribuire alla lotta contro il luteranesimo nelle città, e gli anabattisti nelle campagne. Fu in realtà un lavoro immane quello compiuto dalle forze sane della controriforma per trasformare il crudele Tirolo del sec. XVI, nel successivo “heiliges Land” (= santa terra). In questa lotta Maddalena tenne una posizione intermedia; dette particolare impulso al rinnovamento religioso del Tirolo con la preghiera e il raccoglimento interiore suo e delle campagne, e inoltre affrontò, anche pubblicamente e direttamente, le questioni religiose.
Non fu comunque soltanto molto attiva sul piano della riforma, ma anche nella vita privata: come superiora della casa dette uno splendido esempio di intima riforma di vita. Delle quindici ore in cui era divisa la giornata nella Regola, sei erano consacrate alla preghiera e alla meditazione e le restanti al lavoro e alla ricreazione.
Nella sua casa entrarono numerose giovani e vedove, in parte provenienti dalle famiglie nobili tirolesi più in vista. Le principesse Gonzaga fondarono a Castiglione una casa ad imitazione della fondazione di Hall. Anche a Monaco di Baviera nacque una fondazione simile. Sua sorella Elena morì nel 1574 e Maddalena la seguì nel 1590, dopo una breve malattia.
Il suo spirito rimase vivo nella fondazione fino ai tempi moderni per cui così può scrivere lo storico diocesano Tinkhauser: “Non si conosce nessun periodo in cui sia venuta meno l’osservanza della disciplina nella fondazione o in cui ne sia diminuito lo zelo e l’attività caritatevole”. Nonostante questo la fondazione dovette sottostare alla vicissitudini dei tempi: la persecuzione dei monasteri provocata dall’imperatore Giuseppe la distrusse nel 1783.
Maddalena, ancora in vita, fu ritenuta santa. Questa fama continuò anche dopo la sua morte, come è dimostrato dal grande numero di preghiere che nel sec. XVIII si recitavano in suo onore. Dopo i processi diocesani, il 23 agosto 1905, fu emesso il decreto di introduzione del processo apostolico. L’arciduca Francesco Ferdinando riacquistò poco prima di essere assassinato nel 1914, la chiesa sconsacrata del monastero insieme ai contigui edifici e ne fece intera donazione alle Figlie del Sacro Cuore, chiamate dal Belgio. Le spogliedi Maddalena sono state collocate nel 1935 nella parete orientale della chiesa del monastero elevata a basilica.


Autore:
Johannes Baur


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2002-01-22

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