Quarta dei cinque figli di Emanuele López e di Giuseppa di Gesù, Rita López de Almeida, nacque a Casalmedinho (Viseu, Portogallo) il 5 marzo 1848; i genitori ebbero molta cura nell’impartirle una buona educazione e formazione. Crebbe in un ambiente familiare molto religioso e fin da ragazzina, rivelò una speciale devozione per l’Eucaristia, per la Madonna e per s. Giuseppe; nel contempo era molto interessata alle vicende che vedevano protagonista papa Pio IX, costretto a fuggire dallo Stato Pontificio. Da giovane avvertì sempre più forte la chiamata di Dio ad una vita consacrata, maturata nel contatto con le Suore Benedettine del Convento di Gesù di Viseu; ma le condizioni politiche del Portogallo, che negli anni ’30 dell’Ottocento, era in mano alla Massoneria, non erano favorevoli, in quanto furono requisiti i beni ecclesiastici e chiuse tutte le Case religiose, sia maschili che femminili impedendo l’ammissione di nuove novizie. Pertanto Rita López de Almeida, con l’aiuto del suo confessore, in attesa di tempi migliori per attuare la sua vocazione, prese a dedicarsi alla formazione delle fanciulle, andando per i villaggi a pregare con la gente, insegnando a recitare il Rosario, avvicinava le persone che non vivevano cristianamente per riportarle sulla retta via; ricevendo anche minacce di morte. Sentendosi intimamente ‘consacrata’, rifiutò sempre qualsiasi offerta di matrimonio anche di persone ricche. A 29 anni, riuscì ad entrare in una Congregazione di suore di origine francese e per questo tollerate in Portogallo, ma l’esperienza non diede buon esito, quindi lasciò l’Istituto e d’accordo con il gesuita padre Francesco Pereira, entrò in un collegio, per acquisire esperienza pratica per le relazioni burocratiche con le Autorità. A 32 anni forte di un bagaglio culturale e pratico, uscì dal collegio e vincendo tutte le difficoltà incontrate, riuscì a fondare nella Parrocchia di Ribafeita il 24 settembre 1880, un collegio e l’Istituto delle “Suore di Gesù, Maria e Giuseppe”, con la finalità dell’educazione delle giovani. Nonostante le avversità delle autorità civili di Viseu, Lamego e Guarda, tendenti a farle chiudere l’Opera, l’Istituzione si estese in breve tempo in altre diocesi portoghesi. Madre Rita Amata di Gesù, come poi si chiamò prendendo i voti, aprì il primo Noviziato a Tourais sotto la guida dei Gesuiti; l’approvazione pontificia si ebbe il 10 maggio 1902, da parte di papa Leone XIII. Non mancarono difficoltà di ordine economico e personale, specie nel 1910 quando con l’inizio della Repubblica si scatenò una dura persecuzione contro la Chiesa Cattolica, con l’abolizione degli Istituti Religiosi, anche Rita si vide confiscati i beni della Comunità e dovette ritirarsi nel suo paese natale. Riuscendo a mantenere un contatto con alcune delle suore disperse, riprese a fare vita comune in una umile casa e inviando poi alcune suore in Brasile, le quali l’8 dicembre 1912 aprirono un collegio a Igarapava (Ribeiráo Preto), primo nucleo dell’Istituto di Gesù, Maria e Giuseppe, che con successive partenze negli anni seguenti dal Portogallo, si stabilì con numerosa presenza di religiose e novizie brasiliane, così da trasferire nel 1914 la Casa Generalizia a S. Paolo del Brasile. Nel 1934 un gruppo di suore sbarcò in Portogallo e vi fondarono una provincia religiosa; oggi l’Istituto è presente anche in Angola, Bolivia, Paraguay e Mozambico. Ma madre Rita Amata di Gesù non poté vedere tutto questo, dopo aver salvato l’Istituzione, trasferendola in Brasile, appena un mese dopo il 6 gennaio 1913, moriva nel suo paese natio Casalmedinho (Viseu); il funerale fu celebrato dal Vicario Generale della Diocesi, come atto di riconoscenza per il dono che Rita era stata per la Chiesa e il mondo. La Santa Sede concesse il 2 settembre 1991 il nulla osta per l’inizio della causa di beatificazione, che essendosi conclusa, ha portato alla sua proclamazione come Beata il 28 maggio 2006.
Autore: Antonio Borrelli
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