Teronos, Brasile, 15 agosto 1936 – 1995
Lino Villachá é diventato il simbolo della resistenza e del coraggio per gli oltre cinquemila hanseniani che passarono nel São Julião. All´etá di 12 anni il bacillo dell´ Hanseniase colpí tutta la sua famiglia e con i suoi genitori e tre dei cinque fratelli fu costretto a vivere nell'antica colonia-lebbrosario. Durante la sua lunga permanenza al São Julião favorí l'integrazione tra i ricoverati organizzando competizioni sportive ed eventi culturali, e distinguendosi nella sua attivitá di professore e direttore della scuola. Collaboró inoltre all´attivitá amministrativa del nuovo Ospedale. Il suo fascino consisteva nella luciditá e nella creativitá delle sue poesie. Scriveva cronache e relazioni in cui riportava gli avvenimenti quotidiani del São Julião, mentre il suo corpo subiva le terribili conseguenze degli attacchi della malattia. Ebbe amputate ambedue le gambe dopo che l'Hanseniasi aveva limitato i suoi movimenti per quaranta anni, e le sue mani atrofizzate non impedirono l´esercizio della scrittura con grafia quasi illeggibile, ma sempre rivelatrice della sua grande sensibilitá. I suoi giorni furono segnati dalla lotta contro i dolori, le barriere fisiche e anche la sordita che lo colpì nei suoi ultimi anni. Segnò la comunità con l’esempio di vita cristiana.
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