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Madrid, Spagna, 11 dicembre 1902 - 28 agosto 1964
Nasce in una famiglia benestante, vive la sua prima giovinezza lontano dalla pratica religiosa, poi si converte e si iscrive all'Azione Cattolica in parrocchia. Diventa presidente nazionale della Gioventù Cattolica di AC spagnola (JACE) dal 1934 al 1941, quando decide di entrare in seminario. La sua attività è molto intensa, anche in piena guerra civile e persecuzione religiosa dove opera da Burgos, consolidando la sua vita di preghiera, proponendo ai giovani una vita di santità, promuovendo il pellegrinaggio a Santiago di Campostela. Sostiene la vita associativa e lascia il segno in molti giovani. I gruppi passano da 400 a 2000. Fonda la rivista «Signo». Diventato sacerdote, continua la sua attività come assistente nazionale di AC dal 1950. Fonda l'AC in varie diocesi trasmettendo ai giovani il suo ideale di santità e di apostolato. Nel 1959 si ammala e affronta cinque anni di sofferenze con serenità, offrendo la sua vita per i sacerdoti e i giovani.
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Manuel Aparici, “gloria e corona della diocesi di Madrid, singolare e abbagliante”, un giorno, rispondendo alla chiamata del Papa, “guidò” un’intera generazione di giovani in un lungo pellegrinaggio di dodici anni, culminato nel grande appuntamento davanti all’Apostolo Santiago nel 1948, il più grande pellegrinaggio mai giunto a Compostela, meta di un pellegrinaggio perenne per promuovere e sostenere una rinascita cristiana, in adempimento del voto di andare in pellegrinaggio per portare le giovani anime a Cristo e fare della Spagna l’avanguardia sognata di un cristianesimo “esempio e guida per il mondo profondamente malato”, sollecitato da Sua Santità Papa Pio XI. La frase lo colpì e la prese come sua bandiera. Con il suo ardente spirito apostolico, ne fu il massimo promotore. Quando chiamò i Giovani di Azione Cattolica a partire per il pellegrinaggio, li esortò ad aspirare allo spirito ardente dei Figli del Tuono come stile di vita.
Capitano dei pellegrini Con la sua morte, la Spagna pellegrina e avanguardia del cristianesimo da lui promossa sembrava essere dimenticata. Ma venticinque anni dopo, il 19 agosto 1989[4], questo pellegrinaggio fu felicemente superato da Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II quando riunì a Santiago de Compostela, presso la tomba dell'apostolo Giacomo, il più grande pellegrinaggio di giovani di tutto il mondo in occasione della IV Giornata Mondiale della Gioventù; un pellegrinaggio convocato e presieduto dal Santo Padre per implorare e ricevere, di fronte al Terzo Millennio, un impulso apostolico per la ricristianizzazione dell'Europa e dei suoi rispettivi Paesi.
Che risposta alla sete di Manuel Aparici! «La Gioventù dell'Azione Cattolica Spagnola», scrive Manuel Aparici, «attraverso i Presidenti dei Consigli Diocesani, mi ha concesso il titolo di 'Capitano dei Pellegrini' il 2 febbraio 1941. Non ho rinunciato a questo titolo entrando in Seminario, perché è inalienabile. «Sapete bene cosa vi ho detto quando ci preparavamo al giorno della Pila: andare in pellegrinaggio non è niente; andare in pellegrinaggio con fede è aprire la strada al Regno di Dio: nella propria anima e, di conseguenza, in quella degli altri. "Se questo è un pellegrinaggio, capirai che nel compiere questo passo per cominciare a dare tutto al servizio di Dio e delle anime, non potevo rinunciare al titolo di "Capitano" che mi hai concesso... perché essere "Capitano dei Pellegrini" significa marciare in avanti nell'apertura del cammino. "Quindi, credo che questo incontro sia logico. Non intendo chiedervi conto, ma piuttosto pretenderlo da me stesso, perché il Signore mi ha fatto capire molto tempo fa che se il 'Capitano' si fosse fermato, avrebbe costretto tutti i pellegrini a fermarsi." "Inoltre, con la fine della guerra in Europa, il Cammino di Santiago è riaperto e credo sia opportuno che rinnoviamo il nostro fervore e il nostro entusiasmo per intraprenderlo con fede illuminata." Circa quattro anni dopo, il 24 agosto 1945, scrisse nel suo Quaderno di meditazioni, esercizi e ritiri (di seguito Quaderno): «Ha voluto darmi il titolo di “Capitano dei Pellegrini”; questo titolo attira su di me l’attenzione di molti giovani, laici e chierici. Se sono tutta di Gesù, Egli realizzerà il Suo desiderio di attirarli al Suo amore attraverso l’umile strumento che ha scelto... Oh, Gesù, per l’amore che hai per loro, comincia a rendermi tutta Tua!» «La Chiesa spagnola», afferma José Díaz Rincón, «è debitrice di questo santo apostolo, educatore e uomo infinitamente generoso». E aggiunge, circa un anno dopo: «Amo così tanto Don Manuel che darei tutto per lui! Abbiamo avuto la fortuna, la grazia e il favore di avere a che fare con ed essere guidati da un santo eccezionale, per la sua profonda spiritualità, per la sua generosa dedizione, per la sua vicinanza a Dio, la sua competenza, il suo spirito apostolico e la sua incomparabile carità e tenerezza». Le spoglie mortali del "Capitano", grande propagandista e uomo di grande entusiasmo, vitalità e sconfinata carità, decisivo nella vita di tanti giovani, riposano nella Cappella della sede dei Pellegrini della Chiesa.
Tappe del pellegrinaggio « Lo sviluppo storico dell'Ideale Pellegrino verso il «cristianesimo esemplare» coincide praticamente con la storia della Gioventù dell'Azione Cattolica spagnola fino a dopo il grande Pellegrinaggio a Santiago de Compostela del 1948; ed è in relazione con i «Cursillos de Cristiandad». Per questo motivo, –scrive SIGNO– «cercare di scrivere la storia dei nostri pellegrinaggi equivale a raccontare la storia di quella Gioventù. "Penitenza e pellegrinaggio sono il nostro motto, e con questo spirito ci rechiamo sempre nei luoghi santi per uscirne rafforzati e incoraggiati per impegni più grandi. El Pilar, Santiago de Compostela, Roma e tanti santuari mariani nella nostra patria riassumono la storia di pellegrinaggio della gioventù cattolica in venticinque anni." Secondo Jesús Navarrete e Antonio Rubio, rispettivamente Amministratore e Vice-Amministratore del Consiglio Superiore, nel 1948 "ci furono quattro grandi pellegrinaggi della Gioventù di Azione Cattolica nella sua lunga storia. Quello a Roma, nel 1934, seme e vivaio dell'eroica e leggendaria Gioventù del '36, fu il primo... Il secondo a Saragozza, nel 1940, indimenticabile per molti motivi, e che fu un racconto e un ringraziamento per la Gioventù che aveva appena terminato la Crociata. Il terzo, a Santiago de Compostela, nel 1943, fu riservato ai dirigenti e in preparazione al grande Pellegrinaggio del 1948, che fu il quarto..." Per Manuel Alonso, presidente dei Giovani Lavoratori di Azione Cattolica, le tre tappe del nostro pellegrinaggio sono state: El Pilar, fondazione; Santiago, impulso; Roma, norma».
Argomenti relativi alla sua vita e al suo lavoro La figura di Manuel Aparici è così impressionante che molto è stato scritto su di lui. Il suo periodo nell'Azione Cattolica come laico e poi come Consigliere, la sua influenza nella creazione dei Cursillos de Cristiandad (Chiese nel Cristianesimo) e il suo ruolo di giornalista e oratore sono alcuni degli argomenti che desideriamo affrontare in questa sezione. Sono sguardi da diverse angolazioni, che ci permettono di scoprire la grandezza della personalità di Manuel Aparici e ci danno un'idea della straordinaria dimensione che ha rappresentato per la Chiesa in Spagna all'inizio del XX secolo. La sua storia è quella di una Chiesa alla ricerca del suo ruolo in tempi difficili, segnati dalla guerra.
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Fonte:
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www.manuelaparici.com
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