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Servo di Dio Ferdinando Negri Sacerdote
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Chiavari, Genova, 9 marzo 1920 - Sestri Levante, Genova, 6 luglio 2006
Mons. Alberto Tanasini ha introdotto ufficialmente la causa di beatificazione e canonizzazione di don Nando Negri. E’ questo il contenuto del decreto, promulgato sotto forma di editto, che il Vescovo della Diocesi di Chiavari ha firmato il 21 aprile 2013. Don Nando era nato a Chiavari il 9 marzo 1920, ed era stato ordinato sacerdote il 22 aprile del 1945, dall’allora Vescovo Monsignor Amedeo Casabona. Era stato lo stesso Mons. Casabona l’anno successivo, ad affidargli l’incarico di avviare un ricreatorio per ragazzi, un’opera iniziata in splicità a Villa Parma, a Lavagna, e cresciuta tassello dopo tassello, fino a diventare quello che oggi è il Villaggio del Ragazzo di San Salvatore di Cogorno, opera diocesana Madonna dei Bambini, che oggi conta oltre duecento dipendenti, oltre ad un centinaio di consulenti e ad altrettanti volontari, nelle sue ramificazioni, il Centro Titti Costa Zenoglio di Castiglione Chiavarese, il Centro Benedetto Acquarone di Chiavari, la Comunità Franco Chiarella di Sampierdicanne; un’opera sempre animata dallo spirito del suo fondatore: l’amore per gli altri, la modestia personale e, soprattutto, la fiducia nella Provvidenza.
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Il 9 marzo 1920 Ferdinando Negri – detto Nando – nasce a Chiavari da una famiglia di origini piemontesi. Entrato in seminario all’età del liceo, viene ordinato sacerdote il 22 aprile 1945. Dopo un anno di servizio come curato nella Parrocchia di Castello di Carro (Sp), venne richiamato dal vescovo come viceparroco a Lavagna. Da lì è cominciata la grande avventura del Villaggio: il vescovo gli diede infatti l’incarico di rispondere all’appello del Papa Pio XII Salviamo il fanciullo, non immaginando di certo che egli sarebbe andato così oltre. Il 10 ottobre 1946 don Nando firmò l’affitto di Villa Parma, un edificio in cui si erano insediati tedeschi e poi partigiani: quel giorno divenne la data di nascita del Villaggio. Una settimana di preghiera e di esercizi spirituali, e poi subito all’opera per accogliere i ragazzi poveri e sbandati che soffrivano di tutte le privazioni del dopoguerra: offriva pane e companatico, pulizia di pidocchi, doposcuola, gioco e formazione spirituale. L’Opera venne costituita ufficialmente nel 1951: don Nando pensò di legare quella giovane struttura al nome della Madonna per invocarne perennemente la protezione. Fu così che decise d’intitolarla, in sintonia con il proprio vescovo Francesco Marchesani, Opera Diocesana Madonna dei Bambini Villaggio del Ragazzo. Nel 1956, grazie alla donazione del terreno nelle vicinanze del castello di Sampierdicanne, venne realizzato il Centro Agricolo di Sampierdicanne la cui finalità era quella di fornire ai giovani dell’entroterra valide nozioni di agricoltura. Nel frattempo, la società industriale stava evolvendo, e con essa la necessità di qualificare i ragazzi nei settori dell’industria e dell’artigianato: occorrevano però strutture più ampie. Don Nando puntò gli occhi e il cuore sull’aeroporto per dirigibili di San Salvatore di Cogorno. Su quel terreno, con progetto donato da un amico d’infanzia, l’architetto Franco Del Monte, don Nando realizzò il nucleo centrale del suo antico sogno e fece sorgere l’imponente centro per i ragazzi. Il sito fu acquistato grazie all’intervento dell’allora Prefetto di Genova. Nacque così nel 1959 un complesso di 27.900 metri quadri articolato in un padiglione per l’istruzione professionale, ambienti per le scuole, palestra, campi sportivi, sale di ricreazione: l’attuale Centro San Salvatore. In questo centro, negli anni ’60, l’istituzione di una delle prime Scuole Medie Statali a tempo pieno. Nel 1978 don Nando decise di allargare la sua attività anche al settore della tossicodipendenza e, con la collaborazione della Caritas Diocesana, avviò un’Accoglienza nel Convento delle suore Clarisse in Chiavari. Nel 1980 si avviò la realizzazione di un centro diurno presso Villa Grimaldi in Lavagna per tossicodipendenti e malati psichiatrici provenienti dal territorio. La struttura si trasferì nel 1984 nella canonica di Santa Margherita di Fossa Lupara (Sestri Levante), nel 1985 a Villa Morasca di Costa Zenoglio (Castiglione Chiavarese) e nel 1999 a Chiavari, Sanpierdicanne, dove definitivamente si avviò l’esperienza della comunità terapeutica del Centro Franco Chiarella. Il Centro Agricolo di Sampierdicanne venne utilizzato per l’intervento socio-assistenziale con disabili adulti e per la realizzazione di una casa famiglia per tossicodipendenti. Ancora un altro amico, Titti Costa Zenoglio, lasciò in eredità a don Nando tutti i suoi innumerevoli immobili, tra cui Villa Morasca di Castiglione Chiavarese, divenuta in prima fase collocazione per la Comunità Terapeutica. Un’altro amico benefattore gli finanziò l’acquisto del Centro Benedetto Acquarone e, negli anni ’90, all’età di 70 anni, don Nando potè intraprendere una nuova avventura: un centro polifunzionale a Chiavari, una struttura che si estende su 17.000 mq di superficie e offre servizi socio-assistenziali ed educativi per anziani, persone disabili e minori. Tutta la popolazione può frequentare il complesso che dispone inoltre di una sala convegni, vari spazi attrezzati per lo sport e le attività ricreative, di un centro giovani, una piscina terapeutica e altri servizi. Al Centro Acquarone don Nando ha voluto avviare nel 2001 l’esperienza dell’adorazione eucaristica tutte le notti: le Lampade Ardenti accompagnano infatti con la preghiera l’opera di carità degli operatori. Nel 2003 viene completata la ristrutturazione del Centro Costa Zenoglio, che oggi ospita una residenza sanitaria assistenziale per disabili e una comunità alloggio. Negli ultimi anni della sua vita, col diminuire delle forze fisiche, don Nando si è dedicato più intensamente alla preghiera e alla formazione del personale; ma senza smettere di sognare e di progettare sempre con la sua inconfondibile attenzione ai piccoli e ai poveri. All’inizio del 2006 ha accettato a fatica di essere assistito in continuità. Tante persone, che a turno gli sono state vicine in quel periodo, conservano ben vive l’intensità della tensione spirituale e la preziosità dei colloqui con don Nando, che si è spento la sera del 6 luglio 2006.
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