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Venerabile Albino Alves da Cunha e Silva Sacerdote

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Codeçoso, Portogallo, 21 settembre 1882 - Catanduva, Brasile, 19 settembre 1973

Albino Alves da Cunha e Silva nacque il 22 settembre 1882 a Codeçôso (Braga, Portogallo). In famiglia imparò la generosità e la carità verso i più bisognosi, così come la partecipazione alla vita parrocchiale. Entrato nel Seminario diocesano di Braga, fu ordinato sacerdote il 23 luglio 1905. Mentre svolgeva il servizio pastorale in una parrocchia nella sua terra natale, nel 1910, il Portogallo visse la caduta della monarchia e l’arrivo della Repubblica di Pombal, con la conseguente persecuzione della Chiesa. Per salvare la vita, fu costretto a fuggire prima nel nord del Portogallo e poi in Brasile, dove giunse il 21 settembre 1912. Dopo un periodo trascorso nelle parrocchie di Jaboticabal e Barra Bonita, nel 1918, venne nominato parroco a Catanduva, che all’epoca aveva circa 200 case, nella diocesi di Rio Preto, dove si incardinò nel 1931. Il suo primo impegno fu la costruzione della chiesa matrice. Poiché la città di Catanduva cresceva, nel 1949, si recò a Roma dove, con l’aiuto del Card. Benedetto Aloisi Masella, ottenne che i Padri Dottrinari aprissero una casa in città per l’evangelizzazione, la catechesi e l’istruzione dei giovani. Successivamente, avviò altre opere in favore dei malati e sofferenti, dei poveri e degli abbandonati: cominciò la costruzione della “Santa Casa della Misericordia”, oggi “Ospedale P. Albino”; il pensionato per anziani; la scuola “Nossa Senhora do Calvário”; la Casa per fanciulli “Sinharinha Netto”; l’orfanotrofio “Ortega Josué”; lo studentato “São José”. Fece erigere diverse cappelle nella città e nei paesi vicini ed anche il Collegio Commerciale Catanduva, la Facoltà di Economia e Commercio, la Facoltà di Scienze Motorie e la Facoltà di Medicina. Morì a causa di una insufficienza respiratoria il 19 settembre 1973 a Catanduva (Brasile). Papa Francesco l'ha dichiarato Venerabile il 20 febbraio 2021.



Albino Alves da Cunha e Silva nacque il 21 settembre 1882 nel villaggio di Codeçoso, nella provincia del Minho, in Portogallo, figlio di Avelino Alves da Cunha e Silva e Ana Joaquina da Mota e Andrade, persone con una solida formazione morale e di una profonda fede cattolica e di famiglia benestante.
Albino frequentò i primi anni scolastici nella città di Amarante, dopo i suoi studi iniziò a pensare al suo futuro, decise di donarsi pinamente al Signore, e fece la scelta della vita ecclesiastica. Suo padre non voleva che diventasse sacerdote, desiderava un figlio avvocato, mentre la madre sosteneva il figlio nella sua delicata e importante scelta.
Nel settembre del 1905, Albino terminò gli studi nella città di Braga, con ottimi risultati, dove successivamente venne ordinato sacerdote. La sua prima parrocchia fu nella sua terra natale. Divenne presto vicario permanente della parrocchia, superò brillantemente il difficile corso.
Si distingue subito come giovane , brillante sacerdote infatti i suoi superiori gli affidarono fin da subito una parrocchia molto importante.
Il 3 ottobre 1910, in Portogallo, scoppia la Rivoluzione. Il 5 dello stesso mese viene proclamata, in Lisbona, la Repubblica e il governo provvisorio che venne istaurato, si affermò nettamente anticlericale, positivista.
Il 10 ottobre venne promulgata l’antica legge di Pombal che prevedeva l’espulsione di tutti i gesuiti dal Portogallo, e allo stesso tempo veniva emanato un decreto dittatoriale che sopprimeva tutti i conventi, i monasteri e i possedimenti religiosi. Venne istituito il divorzio, la secolarizzazione dei cimiteri, vennero proibiti i simboli religiosi nelle scuole e venne decretata la separazione tra la Chiesa e lo Stato.
Don Albino, sempre fedele ai principi dei Santi Vangeli e dell’apostolato della Santa Chiesa, non si sottomise di fronte la prepotenza degli uomini. Venne arrestato e si decise di esiliarlo in Africa; ma riuscì a fuggire affinché potesse continuare la sua missione.
Riuscì a partire da Braga per Monção, al confine con la Spagna, dove si rifugia nella casa del sacerdote che lo seguiva durante gli anni del Seminario Maggiore. Questo sacerdote riesce a mandare Don Albino, attraverso il fiume Minho, per la Salva Terra dos Magos. Successivamente riesce ad arrivare in Tuí, piccolo paese spagnolo, attendendo il momento opportuno per lasciare la sua terra.
Dopo poco tempo riuscì a partire dal porto di Vigo con la nave “Zelandia”, la quale proteggeva coloro che fuggivano per il Brasile.
Il 21 settembre 1912, a 30 anni di età, sbarcò in Rio de Janeiro. Come sacerdote andò in diverse città: Jaboticabal, Jaú, Barra Bonita, fino ad arrivare, definitivamente, in Catanduva, era il 26 aprile 1918.
Purtroppo i primi anni del Servo di Dio in Catanduva furono molto difficile. Non venne ben accolto dai cittadini, anche perché erano molto legati al sacerdote precedente. Tutta la popolazione nutriva un certo pregiudizio nei confronti dei portoghesi, allo stesso modo per Don Albino. Egli sembrava molto freddo e austero, ma era semplicemente il suo carattere. Questo gli provocò spesso insulti anche per la strada, ma mai, il Servo di Dio, si mostrò orgoglioso e mai ebbe reazioni, sopportava tutto con grande calma e rispetto.
Già dal secondo anno in cui stava in Catanduva cominciò i lavori per la costruzione della Chiesa Matrice. Andava per le via della città, nelle campagne, le fazende cercando beneficenza per la costruzione. Con molte difficoltà riuscì a trovare i primi soldi per comprare il terreno, ma successivamente, sbalordendo tutti riuscì a terminare i lavori.
Nel 1926 inaugura la Santa Casa della Misericordia, oggi Ospedale Padre Albino. Le difficoltà per la costruzione e l’organizzazione iniziarono a diminuire considerevolmente, il popolo ormai amava il suo parroco. Tutti inziarono ad avere un’intensa fiducia nei suoi confronti, ormai erano convinti della sua onoestà e delle sue capacità.
Iniziò anche il suo grande lavoro verso gli anziani, infatti l’altra sua importante opera fu la “Casa per gli Anziani”, inaugurata il 29 giugno 1929.
Nel 1969 inziò il ciclo delle scuole fondate dal Servo di Dio, a partire dalla Facoltà di Medicina, idea e sogno che Don Albino nutrì da sempre affinché l’ospedale avesse un importante seguito anche dopo la sua morte. Per far ciò uno dei primi passi fu la trasformazione dell’Associazione Beneficente di Catanduva in Fondazione per poter così mantere l’organizzazione e così l’ospedale e la facoltà sempre con lo stesso spirito cattolico che Don Albino esigeva. Il 29 marzo 1968 nasceva la Fondazione Padre Albino.
Subito dopo venivano fondati il Collegio Commerciale di Catanduva (1971), la Facoltà di Economia (1972) e la Facoltà di Educazione Fisica (1973).
Oltre a questi, il Servo di Dio, era responsabile della creazione della Casa dei Bambini “Sinharinha Netto” – “César De Bus” e il “Santuário Nossa Senhora Aparecida”.
Negli ultimi anni della sua vita, già da tempo Mons. Albino, a causa dei suoi gravi problemi fisici, lasciò la casa parrocchiale e si trasferì definitivamente nell’Ospedale da lui fondato. In quel periodo si occupò personalmente dell’assistenza ai malati, osservava tutta la gestione, soprattutto quella del pronto soccorso ed esigeva che chiunque, in qualsiasi ora, doveva essere accolto all’ospedale.
L’ultimo giorno della sua vita terrena ricevette alcuni dei suoi collaboratori, era presente anche il Vescovo di Saõ José do Rio Preto (Catanduva, in quell’epoca, era sotto la suddetta competenza), S. E. Mons. Lafayette Libanio, suo grande amico e suo superiore durante molti anni della sua vita.
Dopo la partenza del Vescovo, Mons. Albino cominciò a peggiorare, il suo cuore iniziava ad indebolirsi sempre di più, fino all’ultimo istante; era il 19 settembre del 1973
Il corpo di Mons. Albino venne esposto nella camera ardente, nello stesso giorno venne traslato nella cappella della Chiesa Matrice da lui costruita.
La messa venne presieduta dal Vescovo alla presenza di numeroso clero e tantissimi fedeli. Venne sepolto il giorno 21, trasportato con un carro e seguito da moltissima gente, per il Cimiterio di Nossa Senhora do Carmo, si calcolavano più di trentamila persone ai suoi funerali.
Il 18 dicembre del 2011 i suoi resti mortali vennero traslati nella chiesa matrice di San Domenico e sistemati in un sontuoso sarcofago di marmo.
Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 20 febbraio 2021.


Fonte:
www.postulazionecausesanti.it


Note:
Per maggiori informazioni: [email protected]

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Aggiunto/modificato il 2021-02-24

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