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Serva di Dio Maria Cruz López Giovane laica

Festa: .

Paraná, Argentina, 24 novembre 1986 - 2 giugno 2006

María Cruz López è nata a Paraná il 24 novembre 1986, in una famiglia credente. È stata battezzata il 14 dicembre nella parrocchia di Nuestra Señora del Carmen. Ha iniziato i suoi studi presso la scuola dell'Istituto Cristo Redentor per continuarli presso la scuola elementare e secondaria Nuestra Señora de Luján. Lì ricevette i sacramenti della Comunione e della Cresima. Si è distinto per avere un sorriso enorme e sereno, per preoccuparsi di aiutare gli altri. Oltre a disegnare, cantare, suonare la tastiera. Si è dedicata nel suo studio e con i suoi conoscenti. Ha vissuto con gioia la sua giovinezza. All'età di 14 anni, ha incoraggiato la formazione del Movimento Missionario Clarettiano "Prejumicla" nella cappella di San Francisco Javier. Lì dimostrò il suo grande spirito missionario. Motivare, visitare le case e interagire con le famiglie che ha visitato. Nel 2003, all'età di 17 anni, ha iniziato a far parte dell'Azione Cattolica della parrocchia di San José Obrero. Nel 2004 è stato responsabile del gruppo dei bambini della comunità Jesús Buen Pastor. Ogni giorno aiutava i suoi compagni, notando la divisione tra loro, cercava di non fare differenze, di condividere con tutti. Il suo viaggio di studio è stato da lei vissuto come una sfida per unirli. Lì sono comparsi i primi sintomi della malattia che poi gli è stata diagnosticata: aveva la leucemia. Ricevuta la notizia, decise di offrire la sua malattia per l'unità dei suoi compagni. Accettò serenamente la prova come volontà di Dio. e il suo corso cominciò a trasformarsi con il motto "tutto per María Cruz". Hanno messo in scena spettacoli per raccogliere fondi e hanno donato i soldi della loro festa di ricevimento per il suo trattamento. Nel 2005 ha ricevuto un trapianto di midollo osseo e ha gradualmente ripreso la sua attività. È iniziato un nuovo apostolato per accompagnare i bambini affetti da leucemia e le loro famiglie presso l'Ospedale Materno Infantile San Roque de Paraná. Intorno al 2006 la malattia è ricomparsa e il quadro clinico ha cominciato a peggiorare. Si è appoggiato alla preghiera. Ha dichiarato di essere pronta per partire. Ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita in casa, con le necessarie cure di base e l'amore incondizionato della sua famiglia. È stata aiutata con i sacramenti e le preghiere di tante persone. È deceduta il 2 giugno 2006. La Santa Sede ha concesso il nulla osta pr l'avvio della causa di beatificazione in data 28 marzo 2023.



Maria Cruz nacque a Paranà (Argentina) il 24 novembre 1986, prima dei quattro figli di Daniel López e Noemi Johnston e fu battezzata il 14 dicembre successivo nella parrocchia di Nostra Signora del Carmine di Paranà.
Di carattere tranquillo, paziente, silenziosa, gentile, Maria Cruz aveva un tono di voce dolce, ma nonostante questo aveva un’acuta intelligenza, intuitiva e capace di comprendere le cose.
Compì gli studi nell’istituto di Nostra Signora di Lujàn, dove si dimostrò anche una ragazza dalla profonda fede, di grande umiltà e sensibile alle necessità degli altri. Nonostante non si esponesse era naturalmente vista dagli altri come una figura di riferimento e, così, non le fu difficile convincere alcune sue amiche a fondare la sezione PreJuMiCLa del movimento missionario claretiano della Parrocchia di Nostra Signora di Lujàna, di cui entrò a far parte all’età di 14 anni.
Aveva un naturale talento nel motivare i suoi compagni, forse perché vedevano la coerenza che esisteva fra la sua fede e la vita. Maria Cruz, infatti, non mancava mai di aiutare chi ne aveva bisogno, rinunciando anche alle vacanze scolastiche per aiutare qualche compagno che era rimasto indietro con le materie.
Con spirito missionario e caritatevole si recava nelle periferie della città per portare qualcosa alle famiglie più disagiate e, nel frattempo, intesseva con loro rapporti di profonda amicizia e si fermava a condividere con loro il Vangelo.
A 17 anni entrò a far parte del gruppo Giovani dell’Azione Cattolica della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, e rinunciò anche a un viaggio estivo per partecipare alla missione parrocchiale, che si svolgeva in estate. Fu delegata del gruppo degli Aspiranti nella Comunità El Buen Pastor nel 2004, e con grande gioia si recava di casa in casa per invitare i ragazzi a prendere parte all’iniziativa.
Nella seconda metà del 2004 iniziò ad avere i primi sintomi della malattia, che i medici pensarono essere una mononucleosi, ma il 30 settembre, dopo vari accertamenti, arrivò l’infausta diagnosi: leucemia. Per la famiglia fu un fulmine a ciel sereno, ma Maria Cruz accolse la notizia con grande serenità, accettando la volontà del Signore e offrendo la sua malattia soprattutto perché i ragazzi del suo corso di studi, che erano divisi e con vari problemi di condotta, potessero trovare coesione e abbandonare la cattiva strada.
Nel trascorrere delle settimane le sue condizioni si aggravarono, le fu diagnosticata una rara forma di linfoma e fu ricoverata in ospedale. Anche qui non perse la sua serenità e si fece missionaria fra gli ammalati, sostenendoli con la preghiera e rincuorandoli con il suo sorriso. Pur nelle sofferenze non pregava per se stessa ma chiedeva al Signore benedizioni e grazie per gli altri infermi.
Il Signore accolse la sua preghiera per i suoi compagni di scuola e fu proprio la malattia di Maria Cruz a unirli, iniziò, infatti, una mobilitazione di preghiera, adorazione, visite e lettere per accompagnare e sostenere la ragazza in quel momento di grande sofferenza. Grazie a questo i suoi compagni, pian piano, si unirono e rinunciarono persino alla festa annuale per devolvere il denaro in favore di Maria Cruz, le cui cure erano particolarmente costose.
Nel 2005, a seguito di un trapianto di midollo osseo donato dal fratello Francisco, torna in salute e riprende subito i suoi studi e le attività missionarie, in particolar modo si dedica all’accompagnamento dei bambini malati di leucemia e delle loro famiglie presso l’Hospital San Roque, per aiutarli nel difficile incontro con la malattia. Si fidanza anche con un giovane, che condivide con lei questa nuova esperienza nella fede e nel rispetto reciproco.
Alla fine del 2005 tornano alcuni sintomi della malattia e nel febbraio successivo i medici confermano il ritorno della malattia. A quella notizia Maria Cruz ebbe l’unico momento di scoraggiamento, pianse, ma si riprese subito e, con rinnovata forza, ricominciò il trattamento medico e, nel frattempo, si iscrisse nella Facoltà di Scienze Politiche dell’UCA di Paranà. Ma non riuscirà a iniziare il corso perché in aprile le sue condizioni peggiorano.
Dirà lei stessa: “In questo tempo ho capito alcune cose… e una voglio condividerla: vedo che tutti parlano del futuro, ma il futuro non esiste. Altri si preoccupano per quello che è già accaduto, ma il passato non si può più cambiare, ma da esso si può solo imparare. Perciò ho capito una cosa per me: L’unica cosa che importa è il presente, per questo ho preso la decisione di cogliere e vivere ogni momento del presente. Quello che mi tocca vivere nel presente lo accettò e ne traggo profitto. Non preoccuparti, io sto bene”.
Nell’aggravarsi della malattia i genitori chiesero di poterla riportare a casa, lentamente Maria Cruz perse l’uso delle gambe, poi non poté più stare neanche sulla sedia a rotelle, costretta a letto, perse, infine, anche la capacità di parlare. Rimase, però, sempre con gli occhi pieni di serenità e la sua unica preoccupazione era il dolore che avrebbero provato i suoi quando se ne sarebbe andata.
Morì la sera del 2 giugno 2006 fra le braccia della mamma, che le diceva: “Figlia, amore mio, se vedi Gesù corri incontro a Lui”.
I genitori chiesero di non spendere soldi per i fiori, ma di devolverli per aiutare i bambini malati di leucemia, fu celebrato un funerale semplice nel Cimitero Parque de la Paz, dove Maria Cruz fu sepolta.
Il 28 marzo del 2023 la Santa Sede ha concesso il Nihil Obstat per l’apertura del Processo di Beatificazione.


Fonte:
www.giovanisanti.wordpress.com

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Aggiunto/modificato il 2024-09-27

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