Santa Frameilde o Framosa è una vedova vissuta nel VII secolo.
La sua esistenza ci è nota attraverso la “Vita” di sua figlia Santa Ausberta che è stata scritta nel secolo VIII e gli “Acta” di san Frameilde composti nel XII secolo.
Framelide si ritiene sia nata al primo decennio del VII secolo, in una nobile famiglia alemanna. Sposò Beatefrido, un ufficiale della corte del re Dagoberto, da cui ebbe una figlia AUstreberta, che secondo il racconto degli “Atti” sarebbe nata dopo una visione angelica.
Quando sua figlia manifestò la sua volontà di ritirarsi in un monastero di vita contemplativa, dapprima ella si oppose e poi assecondò la vocazione di Austerberta.
Dopo che sia figlia entrò in convento, Frameilde vedova distribuì i suoi beni ai poveri e donando cospicue offerte a chiese e monasteri.
Si presume sia morta in concetto di santità, intorno all’anno 680, e venne sepolta nella chiesa dedicata alla Madonna che aveva fatto costruire a Pavilly.
A causa delle incursioni normanne, le sue reliquie vennero riunite con quelle di sua figlia a Montreuil-sur-mer, ma nel 1793 durante la Rivoluzione francese furono bruciate e disperse.
Anche se non abbiamo alcuna traccia di culto prima del XVII secolo, la santa vedova era invocata contro il mal di testa.
La festa e il ricordo per santa Frameilde erano celebrati nel giorno 17 maggio.
Autore: Mauro Bonato
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