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San Carmelo Bolta Bañuls Sacerdote francescano, martire
Festa:
10 luglio
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Real de Gandía, Spagna, 29 maggio 1803 - Damasco, Siria, 10 luglio 1860
Nato il 29 maggio 1803 a Real de Gandía (Spagna), nel 1825 fu ammesso nel convento di San Francesco di Valencia dei Frati Minori Osservanti e nel 1829 fu ordinato sacerdote. Due anni dopo ottenne dai Superiori il permesso di recarsi nella missione di Terra Santa. Dal 1851 si trovava a Damasco con l’incarico di parroco e insegnante di lingua araba. Beatificato con gli altri 10 Martiri di Damasco da Papa Pio XI il 10 ottobre 1926, Papa Francesco ha proceduto alla loro canonizzazione il 20 ottobre 2024.
Martirologio Romano: A Damasco in Siria, passione dei beati martiri Emanuele Ruíz, sacerdote, e compagni, sette dell’Ordine dei Frati Minori e tre fratelli fedeli della Chiesa Maronita, che, con l’inganno consegnati ai nemici da un traditore, furono sottoposti per la fede a varie torture e conclusero il loro martirio con una morte gloriosa. [I loro nomi sono: beati Carmelo Volta, Pietro Soler, Nicola Alberca, Engelberto Kolland, Ascanio Nicanor, sacerdoti, e Francesco Pinzao e Giovanni Giacomo Fernández, religiosi, dell’Ordine dei Frati Minori; Francesco, Mootius e Raffaele Massabki, fratelli.]
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Pascual Bolta Bañuls nacque a Real de Gandía (Valencia) il 29 maggio 1803, da José Bolta e Josefa Bañuls, in una famiglia di sana tradizione religiosa. All’epoca della nascita del Beato la città superava appena i 2.000 abitanti. Nella locale parrocchia, dedicata al mistero della Visitazione di Nostra Signora, fu battezzato con il nome di Pascual. Nella medesima parrocchia prese le prime lezioni di catechismo, servì all’altare nelle funzioni liturgiche, e si accostò per la prima volta alla mensa eucaristica. Il 13 aprile 1811 vi ricevette la cresima. Iscritto presso il collegio degli Scolopi di Gandía, il giovane avanzò nello studio, nella cultura e nella conoscenza delle sane tradizioni cattoliche. Nel 1823 poté incontrare lo zio materno, il francescano Padre Isidoro Bañuls di rientro a Real di Gandía dalla Terra Santa, dove era stato in missione: quest’incontro fece sorgere in lui il germe della vocazione francescana e il desiderio della missione. Nel 1825 chiese e ottenne di essere ammesso al noviziato del Real Convento di San Francesco di Valencia dei Minori Osservanti, assumendo il nome di Carmelo. Emessa la professione religiosa, completò gli studi ecclesiastici nei conventi di Valencia, di Corona e di Játiva. Fu ordinato sacerdote nel 1829 e assegnato al convento di San Blas de Segorbe con l’incarico di predicatore. Svolse questo incarico fino al maggio del 1831, conseguendo abbondanti frutti apostolici. Ottenuto dai Superiori il permesso di recarsi nelle missioni di Terra Santa, si imbarcò il 20 luglio 1831. Giunse a Giaffa il 3 agosto 1831. Dopo aver visitato i principali santuari, il 18 giugno 1833 fu nominato Superiore dell’ospizio di Giaf fa, incarico dal quale dovette dimettersi dopo pochi mesi, perché il clima nuoceva alla sua salute. Durante la sua permanenza in Terra Santa il Beato si dedicò per lo più all’insegnamento ai confratelli religiosi che si preparavano al sacerdozio a Gerusalemme. Dopo dieci anni di questo lavoro, nel 1843 ricevette l’obbedienza di trasferirsi come guardiano a Damasco per tre anni (1843-1845). Successivamente, dal mese di agosto 1845 al mese di settembre 1851 fu parroco ad Ain-Karem, detto anche San Giovanni della Montagna o Santuario della Visitazione. Nel mese di settembre 1851 fece ritorno a Damasco come parroco ed insegnante di lingua araba ai giovani sacerdoti e agli alunni delle scuole sostenute dalla “Catholic Mission”, con circa 400 studenti. Svolgeva questi incarichi quando subì il martirio.
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