Alfred nacque a Lévis nel Québec (Canada) il 24 novembre 1867 da Antoine Pampalon e Joséphine Dorion. Il padre, imprenditore legato alla Massoneria, aveva costruito alcune chiese nella regione, e volle che il figlio intraprendesse un percorso di studi commerciali, nel quale si impegnò, anche se mai con risultati eccellenti. Studiò dapprima nella scuola primaria, poi presso il Collège de Lévis. All’età di 17 anni contrasse una grave forma di polmonite e, insieme ad amici e conoscenti, affidò all’intercessione di sant’Anna, venerata nel vicino Santuario di Beaupré la sua guarigione, facendo voto di diventare sacerdote se l’avesse ottenuta. Avendo recuperato le forze, nel giugno del 1886 si recò a piedi in pellegrinaggio al Santuario e chiese al rettore dei Redentoristi di essere ammesso nella Congregazione, alla quale già apparteneva il fratello Pierre. Un mese più tardi partì per il Belgio, dove, insieme ad alcuni compagni, iniziò il Noviziato a Sint-Tuiden. L’anno del Noviziato dimostrò la profondità spirituale del giovane Alfred e le sue virtù, fedele alla promessa che aveva fatto alla madre: Ho promesso alla mia buona mamma di diventare santo. I superiori, infatti, pur avendo qualche riserva a causa della sua salute precaria, decisero di ammetterlo alla professione, che Alfred fece l’8 settembre del 1887. Nel seminario di Saint-Jean-de-Beauplateau, dove, non senza difficoltà, compì gli studi filosofici e teologici, e fu ordinato sacerdote il 4 ottobre 1892. Inviato a Mons si dedicò al ministero catechetico, insegnando con semplicità e amore la dottrina cristiana, e praticò con ardore la carità, sopratutto nella visita agli ammalati. Egli pregava per tutti coloro che incontrava, perché il suo scopo era la santità sua e di tutti, questa fu la sua missione più importante. Nell’aprile del 1894 tornò a Beauplateau, dove si preparò alla conduzione di missioni e ritiri parrocchiali. La sua salute, nel frattempo, iniziò a peggiorare e i superiori, dopo un periodo fra Mons e Beauplateau, decisero di rinviarlo in Québec, assegnandolo alla comunità di Sainte-Anne-de-Beaupré. Tornava, così, nel cuore stesso della sua vocazione, lì era iniziato tutto e lì si preparò alla conclusione di tutto. A causa delle sue condizioni non poteva svolgere mansioni particolarmente gravose, per cui si dedicava principalmente alla predicazione nella Basilica e alle confessioni, dispensando la Misericordia del Signore con cura paterna nei confronti dei peccatori. Il 5 febbraio 1896 la tubercolosi che aveva contratto si aggravò ulteriormente e fu trasferito nell’infermeria. Qui fece la sua offera: O dolce Maria, vieni a prendermi. Sono pronto a soffrire fino alla fine… Gesù misericordioso, abbi pietà di me. Con eroica pazienza sopportò la malattia, rifiutando la morfina per offrire al Signore quelle sofferenze, unendole alla Croce per la salvezza delle anime. Trascorreva le sue giornate pregando e leggendo la vita dei santi. Il 30 settembre 1896, con grande meraviglia di tutti, si destò e cantò, con voce forte, l’intero Magnificat, poche ore dopo si spense all’età di 28 anni. La sua tomba, nella cripta della Basilica di Sant’Anna, divenne subito meta di pellegrinaggio di tanti fedeli, che chiedono la sua intercessione per le guarigioni fisiche e spirituali. In maniera particolare l’intercessione del Ven. Alfred si è manifestata in favore delle vittime dell’alcool e della droga, che, affidandosi alle preghiere del giovane redentorista, sono riuscite a sconfiggere la dipendenza. Constatata la perdurante fama di santità, il 22 febbraio 1922 fu introdotta la Causa di Beatificazione e, il 14 maggio 1991 venne promulgato il decreto sull’eroicità delle virtù. Come affermò più di un confratello la santità di Alfred sta nella straordinarietà con cui compì le cose ordinarie, proprio come santa Teresina di Lisieux, la cui esperienza religiosa molto somiglia a quella di Alfred, e che lo raggiunse in Cielo, proprio un anno dopo la sua morte, nel medesimo giorno.
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Fonte:
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www.giovanisanti.wordpress.com
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