Nato il 10 aprile 1907 a Parigi da una famiglia distinta da un padre amministratore dell'Arsenale, uno zio vescovo, fratello professore di diritto, membro dell'Accademia delle Scienze Morali e Politiche. Fu licenziato dalla legge e aggregato dalla storia nel 1933. Il 16 aprile 1938 divenne sacerdote nella chiesa di Saint-Joseph des Carmes a Parigi. È un insegnante di storia al liceo francese di Koblenza. Parallelamente, partecipa con suo fratello Henri alle attività di servizio: squadre sociali di Reuilly, Lectures St Vincent de Paul de St Gervais. Nel settembre 1939 fu secondo luogotenente al 26° Reggimento di Artiglieria. Il 22 giugno 1940 fu fatto prigioniero nei Vosgi. In Germania, fu prigioniero alla laga VI in Westfalia; poi nell’ottobre 1940 alla lag XVIII A (Carinzia): “Lasciai il dilag nel luglio 1943, per diventare cappellano degli ospedali di Graz in Austria... Eravamo ancora 16 sacerdoti su 900 ufficiali, mentre 20 000 uomini dello stalag erano terribilmente privi di soccorso. È stata questa considerazione che mi ha deciso di accettare l’opportunità una tantum – e che mi è stata offerta solo, di andarmene”. Le attività proibite che espande rapidamente sono legate alle sue radiazioni nei kommando circostanti. Il 7 novembre 1943 assunse la cappellania generale di tutti gli stalag VIII A. Il dottor Richard, medico di stalag XVIII A e compagno di padre Batiffol, testimoniò in seguito: “In francese e come sacerdote consapevole dei suoi doveri, aveva, in collaborazione con il medico capo dello stalag XVIII A, iniziato a riunire in modo morale e materiale i prigionieri francesi dello stalag. Avevano deciso di estendere questa azione all’ambiente dei “lavoratori civili” in Carinzia. Fu durante questa attività alla quale avevo la mia piccola parte, che venivamo successivamente messi in arresto...” In seguito al decreto nazista del 3/12/43 contro l'azione cattolica francese tra i lavoratori francesi nella Germania nazista, fu trasportato dall'ospedale di Graz, ferito da un bombardamento americano, nella prigione di Graz per essere interrogato dalla Gestapo. Il rappresentante dei lavoratori civili francesi ha denunciato alla Gestapo la sua attività come cappellano clandestino dei lavoratori francesi. Fu inviato il 19 febbraio 1945 a Mauthausen (n°132 648). Ha continuato l'azione di padre Riquet in Le Revier come cappellano clandestino, dopo la partenza di padre Riquet a Dachau. Fugge con altri francesi alle sessioni di gasatura finali che uccidevano da 500 a 600 pazienti al giorno. Morì l'8 maggio 1945, 3 giorni dopo l'arrivo degli americani. Il governo belga gli ha conferito la Croce del Cavaliere dell’Ordine di Lepold. La Croce Rossa Svizzera gli ha conferito la medaglia della “Ricognizione per l’aiuto fraterno ai prigionieri... per la sua dedizione a tutti i suoi compagni nella sofferenza, agli stranieri, ai belgi, agli olandesi, ai russi, oltre che ai francesi”. Il 20 giugno 2025 Papa Leone XIV ha riconosciuto il martirio in odio alla fede. Il 13 dicembre seguente è stata celebrata la solenne beatificazione nella Basilica di Notre Dame a Parigi.
Autore: Dominique Morin
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Fonte:
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www.memoresist.org
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