Il vescovo San Lieto fu utilizzzato per dare una sonora
lezione ai suoi confratelli nell’episcopato Donaziano, Presidio, Mansueto,
Germano e Foscolo. Siamo nell’Africa del V secolo. Unnerico, successo nel 477 a
Genserico, continuò ed inasprì la persecuzione contro la Chiesa, volendo che
tutti i suoi sudditi professassero la religione dei conquistatori, i Vandali
ariani. Nella speranza di stroncare con un solo colpo l'intera gerarchia
cattolica del regno, il 20 maggio 483 ne convocò a Cartagine, per il primo
febbraio dell'anno seguente, tutti i vescovi, perché discutessero in pubblico
contraddittorio con i vescovi ariani sulla consustanzialità del Figlio con il
Padre. Si preoccupò di mettere prima fuori competizione quei vescovi che si
distinguevano per scienza e accortezza. Fece pertanto arrestare e fustigare
crudelmente Donaziano, vescovo d'un ignoto Vibianum, e Presidio, vescovo di
Suffetula, quindi li mandò in esilio. Fece, invece, soltanto fustigare
Mansueto, vescovo Afufeniense, e Germano, vescovo Peradiamiense e padre della
martire Leonzia, Foscolo ed altri. Avvicinandosi poi alla data della
conferenza, per dare ai vescovi cattolici un esempio che incutesse loro timore,
relegò dunque in un duro carcere Lieto, vescovo di Nepte nella Bizacena, uomo
particolarmente energico e sapiente. La sua prigionia durò a lungo, facendolo infine
bruciare vivo. Soltanto San Lieto morì dunque martire, gli altri sono invece da
considerarsi confessori. Non risulta tuttavia da Vittore di Vita che essi abbiano
goduto di culto ufficiale, né i loro nomi compaiono negli antichi calendari e
martirologi. Fu Floro di Lione († 860 circa) che ne introdusse per primo i nomi
nel suo martirologio, alla data del 6 settembre, con un elogio sostanzialmente
desunto da Vittore de Vita. Il Card. Cesare Baronio lo accolse con poche
varianti, alla stessa data, nel Martirologio Romano da lui composto. Ancora
nell’edizione del suddetto Martirologio promulgata da San Giovanni Paolo II
all’alba del terzo millennio i nomi di questi santi vescovi figurano al 6
settembre con l’elogio seguente: “Commemorazione dei santi Donaziano, Presidio,
Mansueto, Germano e Foscolo, vescovi in Africa, che, durante la persecuzione
dei Vandali, per ordine del re ariano Unnerico, furono orribilmente percossi
per aver confessato la verità cattolica e mandati in esilio. Con loro si
commemora anche Lieto, vescovo di Nefta nell’odierna Tunisia, uomo coraggioso e
di grande cultura, che dopo un lungo periodo di sordida prigionia morì arso sul
rogo”. Il 12 dicembre 2024 Papa Francesco ha approvato la terza edizione tipica
del Martyrologium Romanum, testo non ancora reso pubblico. È verosimile
ipotizzare che i nomi di questi Santi ancora compaiano, poiché la nuova edizione
è motivata dall’inserimento delle nuove figure beatificate e canonizzate da San
Giovanni Paolo II prima della sua morte e poi nei pontificati di Benedetto XVI
e Francesco.
Autore: Don Fabio Arduino
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