Nascita e vita
Lazaro Ventura Lizama è nato l'11 aprile 1944 a Sesori, dipartimento di San Miguel. Ha contratto matrimonio con Maria Concepion Ramos con la quale ha procreato sette figli. Si è sempre distinto come uomo umile, lavoratore e responsabile. Sua moglie lo descrive come un uomo allegro, affettuoso, buon marito e padre di famiglia.
Lavoro pastorale
Il parroco di Sesori lo ha invitato a partecipare come catechista della Parrocchia San Matteo Apostolo di Sesori della Diocesi di Santiago de Maria. Ha accettato con entusiasmo l'invito ed è stato anche coordinatore del coro parrocchiale. Giorni dopo lo stesso sacerdote gli chiese di essere delegato della parola alle comunità di Santa Cruz e El Cordoncillo, in quest'ultimo luogo risiedeva, successivamente gli fu incaricato della comunità di El Tambor del Canton Managuara per quei giorni iniziava la persecuzione contro i cattolici e catechisti. Gli piaceva cantare e comporre canti religiosi, era un delegato dinamico.
All'inizio del 1982 arrivò in paese la cosiddetta "Difesa Civile", che iniziarono una forte minaccia e persecuzione contro persone umili e commisero molti omicidi per repressione, odio e malelingue di molte persone. Lazzaro non fu l'eccezione, a lui venne notizia che in una riunione dei comandanti locali si affrontò il tema dei catechisti e dissero che questi erano gli organizzatori della guerriglia e che Lazzaro non dava catechesi ai bambini, ma preparava la gente affinché fosse una guerrigliera. Quando si rese conto di questo, disse: "chi niente deve, niente teme" e che "potranno uccidermi il corpo, ma lo spirito no". Andava sempre in paese, perché non temeva di essere diffamato. A Lazzaro mandavano appunti scritti e parlati, ma lui è sempre rimasto fermo. È stato accusato e diffamato di sovversivo da alcuni vicini e perseguitato dalle difese civili del comune. A questo si aggiunge la visita, molto spesso, di un pastore protestante e del suo accompagnatore a discutere della Bibbia e perché pregava il rosario, inoltre, perché tirava fuori le processioni nella comunità e altre cose. Ma lui ha sempre mantenuto una fede ferma. Uno di questi protestanti ha affermato che ciò che era stato detto di Lazaro sulle sue attività di Delegato e Catechista era vero.
Il martirio
Il 3 maggio 1982 si alzò molto mattina, come sempre, pregò il Santo Rosario, si rivolse alla sua milpa, portando con sé una matata, un machete e un guizucte per seminare il mais. Verso le 8:00 di quello stesso giorno, un gruppo della difesa civile ha chiesto di lui. In quel momento sua moglie era andata a portargli la colazione, così trovarono da soli i bambini a cui fu chiesto dove fosse il loro papà a quello che loro dissero che stava piantando Milpa. La difesa civile si è diretta sul luogo, lungo la strada hanno incontrato la moglie di Lazaro, lei ha conosciuto quasi tutti, ma non le hanno chiesto nulla. Sono arrivati alla milpa, gli hanno legato le mani, lo hanno torturato e poi hanno scaricato un numero di proiettili lasciandogli la testa e il viso deformato quasi senza riconoscerlo. Tutta la famiglia è stata minacciata di morte, per questo sono usciti da quel luogo per paura di minacce di morte contro di loro.
Preghiera per la Beatificazione
Signore Dio di saggezza e amore,
ti ringraziamo per la testimonianza di vita e fede del catechista Lazzaro Ventura,
che con dedizione e amore ha trasmesso la tua parola nelle comunità,
formando nella fede tanti fratelli come delegato della parola.
Ti chiediamo Signore, se è la tua volontà,
Lazzaro Ventura sia sollevato agli altari,
come modello di fede, consegna e servizio alla tua Chiesa.
Che la sua vita di catechesi e evangelizzazione ispiri molti a seguire il suo esempio,
dedicando la loro vita a insegnare e vivere il tuo Vangelo nelle comunità.
Per sua intercessione, ti chiediamo la grazia che oggi ti presentiamo:
(fai qui la richiesta).
Che il suo esempio ci spinga ad essere catechisti fedeli,
testimoni della tua parola, e a vivere con gioia la chiamata all'evangelizzazione,
formando comunità solidali e piene del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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